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E’ domenica 13 ottobre. Una bellissima giornata di autunno e di sole. La gente è per strada ed ovviamente arriva con l’auto, in specie quando viene da fuori città. Le auto parcheggiano dove e come possibile nei pochissimi parcheggi che sono liberi ed anche dove è vietato, compresi i pochi marciapiedi non occupati dai bar .

Siamo nei pressi di piazza Commercio. Io con la solita bici Bianchi dovendo evitare la Statale 18 per andare a casa con la spesa fatta al mercato sono costretto a passare per via Orti( Via Dogana è contro senso, via Noto è contro senso !)

Sento un mezzo pubblicitario che bombarda vergognosamente la città con l’altoparlante. E poco importa quale messaggio porti , si tratta di una delle vergogne di questa nobile città di Amantea dove è lecito tutto ed il contrario di tutto, e dovendo entrare nell’angusto spazio che collega con via Mazzini, mi fermo un attimo per avere il momento opportuno senza auto dietro.

Ecco il mezzo pubblicitario che continua a diffondere la buona novella del caffè gratis di domani e dopodomani ma si ferma per la difficoltà di passare tra due auto ferme, una a destra ed una a sinistra.

Nessun vigile all’orizzonte. Al massimo i vigilini delle strisce blu. Ed allora ecco il vigile aggiunto & precario fai da te.

Il conducente del mezzo pubblicitario non si perde d’animo e scende dal camion, si avvicina ad una delle due auto che fortunatamente ha le chiavi attaccate al quadro, la mette in moto, la sposta avanti in modo da passare con il camion.

Ecco questo è il traffico ad Amantea. E non solo di domenica.

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La presidente Federica Rossi Gasparrini del Comitato Amministratore Fondo Autonomo Speciale per l’Assicurazione contro gli Infortuni Domestici ha scritto una lettera ai sindaci di tutta Italia segnalando la necessità di dare evidenza ad una opportunità a favore delle casalinghe.

Abbiamo atteso, ma INUTILMENTE, che venisse pubblicata, o che venisse dato qualche avviso. Evidentemente hanno altre cose da fare. Ed allora lo facciamo noi!

“Il 1999 il Parlamento Italiano ha approvato all’unanimità la legge n. 493 “Norme per la tutela della salute nelle abitazioni e istituzione dell’assicurazione contro gli infortuni domestici”.

Da marzo 2001 è quindi diventata obbligatoria l’iscrizione presso l’INAIL di tutti coloro, uomini o donne, che hanno un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e svolgono, in modo abituale ed esclusivo e senza vincoli di subordinazione, il lavoro domestico per la cura dei componenti della famiglia e dell’ambiente in cui dimora il nucleo familiare.

L’iscrizione ha un costo contenuto, pari a 12,91 euro/anno deducibile ai fini fiscali.

La legge, secondo un principio di solidarietà, prevede l’iscrizione gratuita per categorie economicamente più deboli. Il premio è infatti a carico dello Stato per coloro che presentano entrambi i seguenti requisiti:

‐ possiedono un reddito personale complessivo lordo fino a 4.648,11 euro l’anno oppure

‐ fanno parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo lordo non supera i 9.296,22 euro l’anno.

Per chi rientra in queste categorie è sufficiente compilare un’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti reddituali di esonero.

Le allego, per maggiore dettaglio informativo, una scheda di sintesi relativa all’assicurazione.

La mia personale preoccupazione, nonché di tutto il Comitato Amministratore, è che, a causa di una insufficiente informazione, i soggetti dediti al lavoro familiare non abbiano attivato la copertura assicurativa obbligatoria per gli infortuni gravi occorsi nello svolgimento di detto lavoro .

Ancor più grave che proprio le persone in condizioni di disagio economico, aventi quindi diritto alla gratuità della copertura assicurativa, non si tutelino, non avendo informazione sul diritto acquisito.

Con la presente, certa della Sua attenzione sui diritti dei cittadini, in particolare dei più deboli, ed anche riferendomi all’art. 11, comma 2, della legge n. 493/1999

La presidente chiede al sindaco, a nome di tutto il Comitato Amministratore, che il Suo Comune si faccia parte attiva per fornire una adeguata e precisa informazione alla cittadinanza sull’obbligo di iscrizione all’assicurazione Inail contro gli infortuni domestici, anche con riferimento alle iscrizioni gratuite, valutando altresì l’opportunità di un eventuale coinvolgimento dei mass media del Suo territorio.

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Riceviamo e pubblichiamo:

“Amantea muore ogni giorno di più. Ce ne accorgiamo noi commercianti che non vediamo più i “soliti” clienti entrare nei nostri negozi. Ed il tutto nella indifferenza più totale dell’amministrazione comunale che si preoccupa solo dell’isola pedonale offerta a chi ben non si sa! Anzi l’amministrazione la vediamo ma solo negli “sceriffi” delle strisce blu. Prontissimi a tirare fuori “ la colt” come quelli del “Far West” per redigere contravvenzioni.

Ahimè capiamo che si pagano solo se fanno contravvenzioni ma la situazione sta diventando ossessiva e vergognosa.

La crisi ha colpito tutti, non solo il commercio (in tanti stanno chiudendo o sono pronti a chiudere) ma anche le strisce blu. Non viene quasi più nessuno ad Amantea , punto che le strisce blu non servono e restano vuote. E forse occorre integrare gli scarsi incassi con le contravvenzioni, in quello che appare una incomprensibile condizione che “impone“ ai “vigilini “ di fare contravvenzioni alla “colt fumante”. Complice l’amministrazione comunale!

E così i contrasti con la gente sempre più forti sono ormai quotidiani.

Come nel caso dello “sceriffo” che avverte il commerciante amico “togli la macchina perché ho fatto la contravvenzione a quella vicino alla tua”. Il problema è nato quando l’unica signora nel negozio ha reagito gridando :” Come lei fa la contravvenzione alla mia auto mentre avverte il commerciante?”. E via con considerazioni serie. Tornerà la signora ad Amantea? Molto probabilmente no!

La stessa cosa è successa a me che però non avevo clienti. Sono stato sollecitato a spostare l’auto e siccome ero al telefono ho fatto cenno di si con la testa.

Nemmeno il tempo di andare a prendere le chiavi che un minuto dopo lo sceriffo scattava foto all’auto “colpevole” di avere mezza coda sul blu!

E nemmeno quando ho chiamato i vigili urbani per chiedere la verbalizzazione di quanto stava succedendo ho avuto la corretta risposta da parte della pubblica amministrazione; anzi al contrario sono stato intimato di una contravvenzione più rilevante.

Mi fermo qui, ma la storia è andata avanti e per il momento non racconto il resto che è alla attenzione del mio avvocato, ma sollecito l’amministrazione a revocare il “contributo”per sanzione a favore dei “vigilini” che sono costretti ad essere “sceriffi dalla colt fumante” per avere uno stipendio ed ancora meglio a togliere le strisce blu sostituendole con il disco orario.

Questa della ossessione delle contravvenzioni non finisce certamente con me.”

Un cittadino amanteano.

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