L’automazione ormai è davvero un fenomeno trasversale, che coinvolge profondamente tutti i più diversi campi dell’industria, ed è anzi, si può dire senza tema di smentita, diventata non più una possibilità, ma una scelta obbligata per chiunque voglia rimanere competitivo nel proprio settore. E questo vale anche per quei settori che, soprattutto nel nostro Paese, hanno più a lungo evitato questo genere di investimento, spesso per rimanere legati ad una tradizione sicuramente importante e storica, ma che non per questo può esimersi dall’accettare le necessarie e utili innovazioni.
Fra questi settori, sicuramente, spicca una delle eccellenze della nostra Industria, ossia quella alimentare, dove è ormai diventata quasi universalmente accettata l’introduzione di un dispositivo che già aveva conquistato grande popolarità in altri campi: ci riferiamo ai nastri trasportatori. Per scoprire come questo strumento possa essere veramente utile alle aziende alimentari, e quali siano le caratteristiche che deve esibire per integrarsi al meglio nella produzione, abbiamo scelto di rivolgere le nostre domande ad un’azienda anch’essa totalmente italiana, la Larioreti di Lecco: si tratta di una PMI specializzata proprio nella produzione di nastri trasportatori metallici.
Il settore alimentare ha bisogno di nastri trasportatori particolari?
Sì: si tratta di un settore che presenta condizioni di sollecitazione molto elevate, e quindi richiede che tutti i dispositivi utilizzati – perciò anche i nastri trasportatori – siano in grado di sostenerle. Nel caso specifico, il problema maggiore è rappresentato dalle alte temperature, che nell’industria alimentare – pensiamo ai forni di cottura – si incontrano frequentemente. Per un dispositivo con parti mobili il calore può rappresentare un ostacolo serio, dato che la dilatazione termica può compromettere facilmente i meccanismi di qualità inferiore; per quanto riguarda poi la superficie, buona parte dei nastri in gomma non potrebbe mai sostenere le temperature richieste. I nastri trasportatori in maglia metallica sono sicuramente i più adatti.
Ma la maglia metallica non è soggetta anch’essa a dilatazione e deformazione termica?
Naturalmente sì, come qualsiasi oggetto metallico anche la maglia usata nei nastri trasportatori risponde alle variazioni di temperatura dilatandosi e quindi tendendo a deformarsi. Il vantaggio di questo tipo di dispositivo, però, sta nel fatto che scegliendo la corretta configurazione di maglia metallica le deformazioni dovute agli sbalzi termici non danneggiano la superficie del nastro, che è costruita in modo da adattarsi a tale problema. I nastri ideali per il settore alimentare sono quelli a bordi saldati, dove la superficie trasportante è costituita da spirali metalliche ritorte trattenute da dei traversini preondulati, le cui estremità vengono poi appunto saldate. Il risultato è quello di una superficie che ha sufficiente gioco da sostenere senza danni le dilatazioni e contrazioni termiche.
Si tratta di nastri adatti anche sotto altri profili a questo settore specifico?
Sì, perché risolve anche un altro dei problemi che molti temono di incontrare, quando si parla di nastri con superficie in maglia metallica: quello che i pezzi più minuti, come se ne presentano spesso nell’industria alimentare, possano scivolare fra i fili metallici e cadere, perdendosi. La particolare costruzione di questi nastri prevede invece una maglia metallica molto stretta, che va a costituire una superficie ben uniforme e liscia, scongiurando questo pericolo. L’acciaio inox, inoltre, è un materiale perfetto per il settore alimentare, perché rimane il più facile da pulire approfonditamente.
Cogliamo l’occasione per ringraziare Larioreti della gentile collaborazione. Chiunque sia interessato a visionare i nastri trasportatori cui abbiam fatto riferimento nell’articolo può consultare il loro sito web.