
Redazione TirrenoNews
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Bersani ed il PD: uniti solo dall’odio di Berlusconi.
Sabato, 20 Aprile 2013 10:24 Pubblicato in ItaliaOggi è facile dare addosso a Bersani. Sia da dentro che da fuori il partito. Ma Bersani è il risultato di una condizione storica del Partito Democratico forse addirittura antica. Un partito dalle mille anime e nel quale, in fondo, uno dei collanti universali era l’odio verso Berlusconi. E da qui le grida contro Bersani che incontrava Berlusconi in via riservata. Da qui lo scandalo perché Bersani salutava Alfano nell’emiciclo parlamentare. Un Alfano che non ha avuto escort, nipoti varie, processi vari e la cui unica colpa è quella di avere addosso l’odore di Berlusconi!
La verità è che Bersani ha una unica colpa, quella di avere cercato una soluzione al problema Italia usando i sistemi ordinari dell’accordo, dell’incontro, della condivisione, quelli che aveva dovuto usare anche nel PD.
E la domanda corretta è sicuramente questa. Possibile che Bersani e tutta la politica italiana non si siano resi conto che la situazione del nostro paese è gravissima, che i consumi sono scesi drammaticamente, che al contrario la disoccupazione è aumentata incredibilmente, che gli anziani si uccidono, che il popolo è fortemente arrabbiato verso una politica che vive di privilegi e lascia il 90% del popolo in situazioni difficilissime?
Possibile, cioè, che anche di fronte a queste gravissime situazioni nessun politico in Italia, Bersani e la Bindi, compresi, si rendano conto che occorre cambiare, cambiare, cambiare?
E poi un’altra domanda. Se si arrestasse Berlusconi i problemi italiani sarebbero risolti o ci farebbero parlare di questa raggiunta giustizia ma i problemi rimarrebbero e se possibile diventerebbero ancora più drammatici?
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Calabria. A settanta anni si da fuoco per problemi economici.
Sabato, 20 Aprile 2013 10:22 Pubblicato in CosenzaAncora un dramma legato alla grave situazione economica.
Ancora un anziano che tenta il suicidio.
Avviene in Calabria, in provincia di Cosenza, a Corigliano Calabro
Si chiama Giacomo Nicoletti , settantenne.
Stamattina si è dato fuoco in un parcheggio vicino ad un supermercato
Si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco
Lo hanno visto alcuni dipendenti del supermercato che si recavano al lavoro
L'uomo lotta tra la vita e la morte.
Ma chi è Giacomo Nicoletti ?
E' un ex barbiere, molto noto nella cittadina ionica e che pare soffra da tempo di problemi di salute e depressione.
Dalle prime notizie raccolte dai carabinieri pare che il gesto sia da attribuire alla disperazione per problemi economici.
Ma non si può escludere che sia anche un problema di solitudine.
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Paola. Emira Ciodaro condannata ad 1 anno ed 8 mesi per omicidio colposo.
Sabato, 20 Aprile 2013 09:49 Pubblicato in PaolaEmira Ciodaro è medico. Opera in Paola dove svolge la sua azione politica ed in questa veste è presidente del Consiglio Comunale. Riveste anche la carica di componente della Commissione per le Pari Opportunità fra uomo e donna, nominata con decreto del presidente del Consiglio regionale calabro Talarico n. 20 del 16 settembre 2010
La vicenda della condanna prende le mosse nel 2005 ed è relativa alla morte di una neonata avvenuta nella clinica Tricarico di Belvedere Marittimo.
Secondo l’accusa la ginecologa Emira Ciodaro sarebbe stata contattata da un’infermiera che operava nella stessa clinica al fine di verificare le condizioni della paziente Aida Gullo, in procinto di dare alla luce una bambina.
Aida Gullo era una paziente della dottoressa Ciodaro.
L’ infermiera osservando i tracciati fetali si era resa conto che occorreva un intervento medico.
Pur non «non prestando alcun tipo di servizio presso la clinica Tricarico” come ricorda l’avvocata della Ciodaro Gino Perrotta, la dottoressa la mattina dopo si recava alla clinica Tricarico ma senza rilevare dai tracciati “problematiche così rilevanti”.
Ma la situazione si aggravò e la nascitura morì per ipossia ,strangolata dal cordone ombelicale.
Da qui la denuncia della Gullo alla competente procura della repubblica.
Il processo di primo grado si concluse con la condanna della Ciodaro ad un anno ed 8 mesi confermata anche in seconda istanza.
Per l’avvocato Perrotta ora occorre ricorrere in Cassazione.
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