Amici oggi vi voglio raccontare un fatto realmente accaduto a Misano.
Un signore, un fumatore accanito, entra in una tabaccheria e compra un pacchetto di sigarette.
Voi direte, che c’è di strano e di particolare?
I fumatori ogni giorno comprano sigarette.
Questa volta, però, il fumatore dopo aver pagato il dovuto, osservando il pacchetto di sigarette resta di pietra, resta scioccato.
Su quel pacchetto c’è stampata l’immagine di sua moglie che sta morendo sul letto dell’ospedale.
Come sia finita sul pacchetto di sigarette è un mistero e ora il marito della donna ha intentato causa contro la multinazionale del tabacco e ha chiesto un risarcimento danni di cento milioni di euro.
Io non sono un fumatore.
Ho smesso di fumare molti anni fa, però sapevo che sui pacchetti di sigarette comparivano alcune scritte invitando i fumatori a smettere perché il fumo fa male.
Fino ad oggi, però, nessuno c’è riuscito.
Infatti i fumatori continuano a fumare e le scritte che compaiono sui pacchetti non hanno convinto nessuno a smettere.
Leggendo l’articolo comparso sul “ Resto del Carlino “ ho appreso che oltre alle scritte compaiono sui pacchetti foto di malati terminali a causa del tabacco per convincere, quasi sempre senza riuscirci, a smettere di fumare.
Il fumo causa attacchi cardiaci, il fumo fa male, il fumo provoca danni, il fumo provoca il cancro, così c’è scritto sui pacchetti, ma la gente, specialmente giovani donne e studentesse, continuano a fumare.
Ed io, passeggiando per le vie della mia città specialmente all’uscita di scuola, malgrado le scritte e le immagini shock, vedo ragazzine con la sigaretta in mano.
Fumare una sigaretta le fa sentire grandi. Evidentemente le scritte e le foto non sono poi così efficaci.
Dovrebbero intervenire la famiglia e la scuola. Come?
Non spetta a me indicarne le vie.