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Pisci frischi da Mantia e Candia e de Francisca e Candia di Francesco Gagliardi

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L’amico Ciccio ci regala una bellissima memoria tutta amanteana

“Una volta, non molto tempo fa, il mezzo di trasporto più usato era l’asino, senza contare naturalmente le teste delle donne.

Quest’ultime trasportavano di tutto sopra la loro testa: i barili di acqua e di vino, le grandi ceste per il bucato, gli ”spurtuni” di paglia, le fascine di legna che servivano per cucinare e per il forno, i covoni di grano, il fieno che poi veniva portato al mercato domenicale in Amantea per essere venduto.

Ma il mezzo di trasporto, il più sicuro, il più economico, il più semplice, alla portata di tutti, erano i piedi. E quelli usava la gente del posto per andare in campagna, per scendere in Amantea al mercato settimanale che si svolgeva alla Chiazza.

Al ritorno 7 lunghi chilometri tutti in salita attraverso le tre scorciatoie di Cannavina.

E queste io ho percorso per tre anni quando frequentavo nell’immediato dopo guerra la Scuola Media Parificata di Amantea.

Le strade comunali e le strade interpoderali non esistevano.

Esistevano soltanto mulattiere.

E percorrerle d’inverno quando pioveva era davvero difficile. E queste tre scorciatoie percorrevano ogni giorno Candia e sua figlia Francesca per portare il pesce fresco pescato dai marinari di Amantea..

Non molto tempo fa in Amantea, pur non avendo un porticciolo, c’erano tantissime grandi barche da pesca con una grande lampara ad acetilene a poppa che serviva per attirare i pesci durante la pesca notturna.

Candia e Francisca e Candia erano le pescivendole più famose del circondario e che io ricordo con tanto affetto.

Col freddo, col caldo, con la pioggia, ogni giorno, portavano il pesce fresco in San Pietro in Amantea e nelle campagne vicine.

Nella nostra parca mensa non sono mai mancate le alici.

In alcuni mesi dell’anno portavano la famosa e saporitissima rosa marina( che sapore avevano quelle pitticelle fritte).

Ora la pesca della rosa marina è vietata dalla legge.

Questi erano i pesci che Candia e Francisca e Candia portavano in un recipiente circolare fatto di latta con un bordo di circa 10 centimetri che i “quadarari” del luogo costruivano nelle loro botteghe.

Ogni tanto un simile recipiente si vede nel mercato di Amantea messo su un carrettino e tirato da una delle ultime pescivendole rimaste.

Candia e Francisca e Candia andavano in giro per il paese gridando a squarciagola come due vere pescivendole:- China vo li pisci, 25 lire nu quartu!- E già, un quarto di alici costava allora 25 lire.

Si vergognavano di dire 100 lire al chilogrammo, perché non tutti avevano la fortuna di avere cento lire a disposizione per comprare il pesce fresco.

Non tralasciavano nessuna via e nessun vicolo o “vinella” del paese e annunciavano con voce squillante in modo che chiunque potesse udirle:- Sunu arrivati i pisci, i pisci frischi da Mantia-. Ed erano davvero freschi.

La gente del luogo, e gente ce n’era allora nel mio paese, si affacciava dagli usci delle case tralasciando momentaneamente il proprio lavoro e poi scendeva dalle scale esterne per comprare il pesce fresco pescato dai pescatori di Amantea.

Non c’erano i pescherecci che ora portano il pesce pescato nel Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico nei porti di Vibo Valentia e di Cetraro e che poi viene smistato nelle varie pescherie della zona.

Le nostre nonne, le nostre mamme, compravano il pesce in abbondanza quando il prezzo era buono, perché lo mettevano nei vasetti di terracotta in salamoia e poi veniva mangiato durante l’inverno quando nella credenza e supprissate, e sazizze, u vijularu e le ficu siccate erano terminate.

Amici, è passato tanto tempo e Candia e Francisca e Candia non ci sono più e le cose sono molto cambiate.

Scomparse le barche dei pescatori, scomparse le pescivendole e sono scomparse anche le alici.

Al posto delle alici ora sono arrivate le Sardine.

Le abbiamo viste per la prima volta in Piazza Maggiore a Bologna e poi in piazza a Modena.

Ho letto che stanno arrivando anche in altre piazze d’Italia.

Ad Amantea e nel circondario non sono ancora arrivate, ma arriveranno.

Arriveranno perché dovranno contrastare l’avanzata della Lega e di Matteo Salvini anche in Calabria in occasione delle votazioni regionali del prossimo 26 gennaio..

Tutto qua.

Ma poi, sono sicuro che scompariranno come sono scomparsi i girotondi, il movimento viola, il Vaffa Day, perché non hanno nulla da proporre.

Sono contro Salvini perché dicono che è fascista, nazista, xenofobo, razzista, ignorante, che vuole, per comandare, i pieni poteri come Mussolini.

Fanno gli antifascisti quando il fascismo è stato sconfitto dalla storia e non esiste più in Italia da oltre settanta anni.

Cantano nelle manifestazioni la bellissima canzone dei Partigiani “Bella ciao”.

Quelli per davvero hanno combattuto il fascismo, i ragazzi di oggi che si professano antifascisti non conoscono neppure la storia del fascismo e quello che di brutto ha combinato in Italia.

Scendono in piazza per fare un po’ di chiasso e per portare voti ad un determinato partito politico che è in crisi e che da solo non avrebbe mai potuto mobilitare tanti ragazzi.

Infatti i Capi esultano e si fregano le mani.

Le Sardine giocano a loro favore e a favore della sinistra arrestando il processo di conquista territoriale della Lega iniziato in Umbria in occasione delle elezioni Regionali. (Dal libro di Francesco Gagliardi, San Pietro in Amantea tra Storia, storie, leggende e attualità).

Redazione TirrenoNews

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