MACERATA – Ergastolo per Muhammad Riaz, il padre di Azka Riaz, condannato dalla Corte d’assise di Macerata per l’omicidio volontario della figlia, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, reato quest’ultimo contestato anche per le condotte compiute verso gli altri figli.
Riaz, pakistano, viveva a Montelupone da dove poi la famiglia si trasferì dopo il sisma, per spostarsi a Recanati.
La figlia era morta a 19 anni, nel febbraio dell’anno scorso: Azka Riaz, ragazza italiana di famiglia pakistana il cui caso ha sconvolto l’Italia, viveva a Trodica di Morrovalle, provincia di Macerata.
L’avvocato Paolo Carnevali, che difende gli altri figli di Muhammad Riaz, ha rivelato alcuni particolari agghiaccianti sulla storia della 19enne Azka, che si faceva violentare dal padre per proteggere la sorellina più piccola.
La ragazza avrebbe subìto dal papà minacce e maltrattamenti e lui l’avrebbe costretta ad abortire per ben tre volte, con alcune medicine che si faceva mandare dal Pakistan.
Come scrive Il Resto del Carlino, la famiglia aveva già combinato un matrimonio alla sorella di Azka, quando aveva appena 9 anni: la bimba era scappata e al suo ritorno era stata picchiata.
“I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi”. (cit)