Vorrei parlarvi oggi di cose di politica, di cose di politica seria su cui riflettere. Alcuni politologi hanno scritto che questa volta il Vaticano non si sta spendendo per fare eleggere al Quirinale un candidato amico. E sarebbe la prima volta. Ma forse no. Questo atteggiamento del Vaticano sembra sia incominciato da quando sul trono di Pietro hanno incominciato a sedere pontefici stranieri. E poi non c’è più la Democrazia Cristiana col famoso simbolo dello Scudo Crociato e la scritta Libertas che per oltre 50 anni è stato il partito privilegiato perché di ispirazione cattolica.
Oggi c’è stata la seconda votazione, in gergo parlamentare la seconda chiama. Fumata nera come previsto. I due schieramenti maggioritari in parlamento non hanno ancora deciso a chi dare il voto. Non hanno trovato nessuno accordo. Hanno votato scheda bianca. Se l’Italia fosse davvero un paese normale il candidato autorevole alla Presidenza della Repubblica lo avrebbero trovato sin dalla prima votazione. Sono due anni che se ne parla. Il centro destra propone Berlusconi e il centro sinistra dice No. Il centro sinistra dice Mattarella e il centro destra dice No. Ma chi dovrà essere il sostituto di Mattarella? Come dovrà essere? Un uomo? Una donna? Alto? Basso? Sposato? Single? Nordista? Sudista? Con competenze? Quali? Ma come dovrebbe essere l’inquilino del Quirinale c’è scritto nella nostra Costituzione. Il guaio è che ogni schieramento vorrebbe un Presidente che sia di parte. Per molti il nome c’è già ed è Mario Draghi, il nonno al servizio delle istituzioni per far ripartire l’Italia e spendere i fondi provenienti dall’Europa. Lui si è già candidato col discorso che fece alla nazione. Per altri Draghi deve rimanere a Palazzo Chigi altrimenti la Legislatura finirebbe in malo modo con una lunga crisi di Governo e la maggior parte dei parlamentari resterebbe senza lavoro perché si andrebbe diritto ad elezioni anticipate e un terzo degli odierni parlamentari non verrebbero più eletti. Questo lo sanno, e come lo sanno. Ecco perché i peones nel segreto delle urne fanno la voce grossa e durante le votazioni ne vedremo delle belle: schede bianche, schede nulle, schede con nomi fantasma, etc.
In Ucraina spira un vento gelato di guerra, la tensione è altissima, la Russia e la NATO si fronteggiano, come ai tempi tristi della guerra fredda, inviano uomini, armi, navi, e cosa fanno i grandi elettori che dovrebbero eleggere il Presidente? Lucio Dalla nella canzone 4 marzo 1943 cantava: Giocava a far la donna con un bimbo da fasciare. I grandi elettori invece: Si divertono a scrivere sulla scheda elettorale nomi di fantasia con un Covid che avanza, con morti che ogni giorno aumentano, con una crisi economica spaventosa e gas, luce, generi alimentari alle stelle. Voti sparsi. Voti inutili. Sono forse sfoghi di chi non crede più nella politica. Ma forse potrebbero essere segnali ben precisi che vogliono dire: Ci siamo anche noi. Sono i voti dei parlamentari che hanno abbandonato il partito dove erano stati eletti e che ora, delusi, fanno sentire la loro voce nel segreto delle urne. Ma i voti dati ad Amadeus, a Claudio Lotito, a Dino Zoff, a Greggio e a Iachetti, sono nomi buttati a casaccio per fare ridere un po’. Ma non siamo in un campo di calcio, al Festival di Sanremo, a Striscia la notizia, siamo nell’aula di Montecitorio dove su quegli scranni si sono seduti parlamentari autorevoli, famosi, importanti che hanno fatto grande l’Italia.
Come andrà a finire? Nessuno lo sa. Bisogna aspettare la quarta votazione. La nave Italia affonda ma gli orchestrali di Montecitorio continuano a suonare imperterriti. Hanno capito che oggi finalmente contano qualcosa. E quelle 36 preferenze date a Paolo Maddalena forse saranno davvero determinanti per avere la fumata bianca. Così il Presidente della Camera l’On. Fico potrà annunciare a scrutini ultimati e dopo faticose trattative:Habemuspapam!