A volte si dice che il bugiardo è doppio di cuore, cioè ha due pensieri: uno quello che sa o ritiene come vero ma non ne parla, l’altro quello che invece del precedente proferisce con le labbra sapendo o congetturando che è falso. L'altro, senza mentire, può affermare una cosa falsa, in quanto crede che le cose stiano proprio come egli pensa e dice, sebbene di fatto le cose non stiano così. In In aggiunta, può accadere che uno, pur mentendo, dica la verità: come quando uno crede falsa una cosa che egli afferma essere vera, sebbene effettivamente le cose stiano com’egli asserisce.
“ Il potere affida a gente con occhi da mercante di gioielli,
Offre onori a gente con l’anima d’un gestore di bordelli.
I suoi migliori figli resteranno sconosciuti,
Appariranno una volta sola per morir sulle barricate.
Le amare lacrime di questo popolo tagliano il canto a metà,
E quando a un tratto il canto tace, si gridano facezie”.
Il mentitore mostra di considerare l’altro a cui si mente come uno stupido e serve all’espressione del disprezzo.
Il potere socio-politico e affaristico mette in campo la più temibile delle sue armi, la menzogna, e con essa muove il suo assalto contro l’umanità. I più deboli cedono per primi, ma la sorte dei più forti è, certamente, più tragica: sono più consapevoli degli altri di ciò che sta accadendo, e contro di essi si accanisce la violenza del potere, fino al punto in cui anch’essi cedono alla menzogna ordita contro di loro.
“Spacciare deliberate menzogne e credervi con animo sincero, dimenticare ogni avvenimento che è divenuto sconveniente, e quindi, allorché ridiventa necessario, tirarlo fuori dall'oblio per tutto quel tempo che bisogna negare l’esistenza della realtà obiettiva e nello stesso tempo trarre vantaggio dalla realtà che viene negata... tutto ciò è indispensabile, in modo assoluto.” George Orwell
Gigino A Pellegrini & G elTarik, in missione