Questa sera sono deluso e amareggiato. Perché è vero che siamo un Paese di Pulcinella. Siamo il Paese della buona cucina, il sole che splende mentre il resto va in rovina. Siamo il Paese di santi, di poeti, di navigatori, di allenatori di calcio. Ora siamo anche un Paese dei: Nonfit. Siamo il Paese che non ha saputo eleggere un nuovo Presidente della Repubblica. Sì, siamo davvero il Paese di Pulcinella, governato da gente che fa ridere anche i polli. Se perfino i polli ridono di noi vuol dire che quello che facciamo e diciamo sono davvero cose goffe e ridicole. Spaghetti, pizze, mandolini, solo di queste cose siamo conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Del resto, cosa vuole, in due guerre mondiali che abbiamo combattuto per ben due volte siamo stati traditori. Abbiamo cominciato la prima guerra mondiale con la Triplice Alleanza. La abbiamo terminata con la Triplice intesa. La seconda guerra mondiale la abbiamo cominciata alleati con la Germania e l’abbiamo conclusa alleati con gli anglo americani. Il Parlamento Italiano con i rappresentanti regionali dopo una settimana di votazioni, di incontri, di scontri, di telefonate, di dirette televisive, di talk show, ha scelto quasi all’unanimità il nuovo Presidente della Repubblica. Nuovo per dire. Mattarella è il Presidente uscente. Lo ha scelto per il bene del paese? Perché incombe una guerra civile? Perché l’Italia sta per essere invasa da truppe straniere? Perché i cavalli cosacchi si abbevereranno nelle fontane del Bernini? Per motivi istituzionali? Ma quali! Per motivi economici. I grandi elettori non hanno scritto sulla scheda elettorale Sergio Mattarella ma 200 mila euro. Questo è quanto incasseranno ancora per i 9 o 10 mesi che resteranno in carica. Cialtroni! Voltagabbana! Quaquaraqua! Avete voluto Mattarella perché avete voluto salvare lo stipendio di parlamentare. Amici carissimi. Certamente avete letto “Il Gattopardo” di Tomaso di Lampedusa. Io l’ho letto. Era il 1958 e mi trovavo ancora negli USA. Lavoravo nella RoyalTypewriter Company. Mia madre comprò il libro in Amanteadalla libreria di Tonino Morelli e me lo spedì Via Air Mail. Don Fabrizio, il nipote Tancredi, quella frase divenuta famosa. Tutto deve rimanere come prima. Anche al giorno d’oggi è proprio così. Ho ragione oppure sbaglio? Voi cosa mi dite?