Storia triste e che purtroppo storie come questa si verificano spesso in Italia e nei paesi occidentali nelle famiglie di origine Rom e in quelle musulmane quando le ragazze si ribellano ai genitori perché vogliono cambiare vita e vogliono vivere come le altre ragazze senza indossare il burqa o costrette a sposare uomini che neppure conoscono. Una ragazza Rom che denunzia il nonno, il padre e gli zii, perché la costringevano ogni giorno ad andare a rubare nei supermercati e nei centri commerciali. E’ il 30 aprile del 2018 e una ragazza Rom di 14 anni si presenta alla stazione dei Carabinieri di Orbassano per denunciare i propri familiari. Aiutatemi, dice disperata e piangendo e tremante. Non voglio più tornare a casa dai miei, io non voglio più continuare a vivere rubando. Non ce la faccio più. E’ una ragazza che all’epoca viveva in un campo Rom e i familiari la costringevano ogni santo giorno ad andare a rubare nei supermercati e nei centri commerciali. E se ritornava con un bottino insoddisfacente botte a non finire. Veniva picchiata selvaggiamente anche con un bastone. E’ una storia triste che nasce, però, dal coraggio di una fanciulla di appena 14 anni che vuole cambiare vita, che vuole vivere come le altre fanciulle di tutto il mondo, che vuole rompere definitivamente con la propria famiglia, che non vuole fare più la vita di una ladra, ma una vita tranquilla. Oggi, infatti, frequenta la scuola, ha imparato a leggere e a scrivere, e vive in una comunità protetta. Il padre, il nonno, gli zii, invece, sono a processo in Tribunale a Torino per maltrattamenti. Respingono le accuse e dicono che la ragazza è una pazza