Una notizia shock arriva questa settimana dalla Sicilia. Una dirigente scolastica di una scuola palermitana intitolata a Giovanni Falcone del quartiere Zen, il quartiere più degradato di Palermo, già insignita dal Capo dello Stato con la medaglia di Cavaliere al Merito della Repubblica, è stata posta in arresto domiciliare con queste gravi accuse infamanti: Peculato e corruzione. Non frequentava la scuola? Era una dirigente incapace? Tutt’altro. La frequentava a modo suo, eccome. Solo che alla scuola che dirigeva sottraeva computer, tablet, televisori, stampante, iphone e udite, udite, cibo della mensa scolastica che doveva andare ai bambini che lo Stato e le famiglie palermitane le avevano affidato. Ma c’è di più: sfruttava furti a scuola per avere fondi. Dirigente scolastico perfetto, paladino della legalità, pilastro dell’antimafia, Cavaliere al Merito, conosciuta in tutta la Sicilia. Nessuno poteva immaginare che questa donna diabolica ritenuta da tutti integerrima e onesta potesse finire in galera per peculato e corruzione. E’ finito pure in galera il suo Vice Preside, complice nell’avere sottratto alla scuola i tablet e i computer destinati ai ragazzi che frequentavano la scuola e acquistati con i finanziamenti europei. E’ coinvolta anche una negoziante palermitana la quale faceva dei regali alla Preside perché si aggiudicava in esclusiva e direttamente gli appalti. E’ stata scoperta grazie alla denuncia di una insegnante della scuola, dagli intercettamenti e dal Nucleo Investigativo di Palermo. Riempiva le buste di plastica di alimenti sottratti alla scuola, come dimostrano le telecamere nascoste nel suo ufficio di presidenza. Non tralasciava nulla: riso, tonno, perfino l’origano. Il Sindaco di Palermo è rimasto scioccato, il Ministro dell’Istruzione ha disposto la sospensione immediata. Cosa dire? Una Preside che ruba gli alimenti destinati ai suoi alunni di una scuola disagiata. Dio mio come siamo caduti così in basso! Ma ne aveva davvero bisogno? Lo stipendio che percepiva non era sufficiente per comprare una scatoletta di tonno, un Kg di riso o un mazzetto di origano? Evidentemente non guadagnava abbastanza e allora non ci ha pensato due volte ad arrotondare lo stipendio rubando cibo destinato ai ragazzi della sua scuola. Ed era stata insignita dal Presidente Mattarella come Cavaliere della Repubblica! Che gente onesta che abbiamo nelle nostre scuole! Ma quello che io non riesco a comprendere è perché una persona ritenuta intelligente, onesta, preparata, integerrima, che si batteva per la legalità ed era impegnata nel sociale, si sia voluta rovinare per qualche sacchetto di riso, per una scatoletta di tonno, per un computer, per un televisore! Per 40 anni ho insegnato nelle scuole statali italiane e non avrei mai voluto leggere quello che è accaduto in una scuola di Palermo. Il Sindaco di Palermo è rimasto sgomento. Il Presidente Mattarella sicuramente si sarà pentito per averla insignita come Cavaliere della Repubblica. Io sono molto addolorato perché i fatti emersi dall’indagine non solo sono un insulto a quanti operano onestamente nelle scuole italiane ma anche alla memoria di Giovanni Falcone, il quale si sta rivoltando nella tomba. La scuola porta il suo nome e il suo nome è stato infangato da una Preside ladra e disonesta. Questa notizia, cari lettori di Tirreno News, e cari insegnanti che siete stati nella scuola anche se per poco tempo, non può delegittimare il lavoro faticoso degli operatori scolastici italiani soprattutto quando operano in realtà sociali e difficili come quella dello Zen di Palermo.