Come ogni anno il giorno di Sant’Ambrogio La Scala di Milano apre la stagione lirica. Alla prima della Scala ci sarà il Don Carlo, capolavoro di Giuseppe Verdi. Loggione, platea e palchi già prenotati da diversi mesi. E anche il Palco Reale sarà occupato anche quest’anno dalle autorità più alte dello Stato. Mancheranno il Presidente della Repubblica On. Mattarella e il Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni. Ci sarà, però, il Presidente del Senato Sen. Ignazio La Russa, quel La Russa proveniente dal Movimento Sociale Italiano e che non ha mai rinnegato il suo passato di fascista, le guerre coloniali, l’alleanza al nazismo, le leggi razziali, secondo quello che dicono il Sindacato CGIL e l’Anpi. Anche loro si rifiuteranno di salutare il fascista La Russa. Alla Scala di Milano i fascisti non sono graditi.
C’è dunque La Russa sul palco? Allora il Sindaco di Milano Sala non andrà sul palco reale, come da protocollo, siederà con la senatrice a vita Liliana Segre in platea. La Senatrice è stata deportata nel campo di concentramento di Aushwitz e sopravvissuta alla Shoah. Vicino alla senatrice e vicino al popolo, lui che è un proletario e quindi non ha nulla a che fare con i populisti, con i fascisti, con i razzisti. Alla fine, però, dopo aver innescato un sacco di polemiche il caso è rientrato: Tutti nel Palco Reale. Ma perché il Sindaco di Milano ha innescato questa assurda polemica scambiando una serata di musica, eh che musica!, con il Carnevale? Le cose a Milano vanno benissimo, tutto è a posto, non ci sono rapine, non ci sono femminicidi, non ci sono stupri, non ci sono gazzarre, non ci sono omicidi, la città è pulitissima, il traffico è scorrevole. E allora, il Sindaco, perché nessuno ne parla e ne discute, è sceso in campo. E così Milano è sulle prime pagine dei giornali e nei talk show serali si dovrà parlare necessariamente di Milano. E lui gongola felicissimo perché è sulla cresta dell’onda. Non avendo nulla da dire, nulla da fare e nulla da proporre per migliorare la vita ai milanesi ha sollevato strumentalmente il problema fascismo ormai morto e seppellito 80 anni fa. Dimenticavo, ha migliorato la vita dei milanesi istituendo le zone ZTL e aumentando le piste ciclabili. E La Russa come ha reagito? Non ha innescato nessuna polemica. Gli ha dato una vera lezione di stile:- Se la Senatrice Segre rimarrà in platea, io andrò con Lei. Ne sarei felice ed orgoglioso-. Caro Sala, beccati questa! Ma se io occupassi il posto di La Russa, per dispetto a Sala e a chi lo critica, non ci andrei alla prima della Scala e invierei al posto mio il portiere del palazzo, l’autista, la badante, i clochard della città di Cosenza, e gli extracomunitari della mensa di San Francesco. Stando così le cose, francamente chi se ne frega se il Sindaco di Milano siederà in platea o sul palco. Con tutti i problemi che ci sono in Italia e nel mondo, con due guerre che potrebbero diventare mondiali e che stanno portando lutti e rovine, con tante emergenze che abbiamo in Italia: Femminicidi, stupri, rapine, alluvioni, esondazione dei fiumi e dei torrenti, terremoti, bollette di luce e gas alle stelle, disoccupazione in aumento, i posti del Teatro alla Scala di Milano sono diventati un problema politico e una esigenza della politica italiana. Ma ci rendiamo conto. Non ci resta che piangere. Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello.