La parola stronzo o stronza è un volgare epiteto ingiurioso. Noi, però, spesse volte lo abbiamo usato quando amichevolmente ci siamo rivolti agli amici: - Non fare lo stronzo. Sei proprio uno stronzo -. Il cantante Marco Masini l’ha usato alcuni anni fa quando ha lanciato la sua canzone “Bella stronza”. E Giulio Cesare Giacobbe ha scritto un libro intitolandolo proprio così: - Come diventare bella ricca e stronza-. Oggi, e solopochi giornali se ne stanno occupando, la parola stronza l’ha usata quell’istrione di Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania, il quale, durante la manifestazione a Roma con un centinaio di Sindaci meridionali e della sua Campania contro il Governo e l’autonomia differenziata, così ha risposto al Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni che lo aveva accusato di andare a lavorare piuttosto che manifestare. Forse potrebbe ottenere qualche risultato in più. La risposta piccante non si è fatta attendere:- Vai a lavorare tu, stronza-. Questo epiteto pronunciato da un uomo politico navigato che governa la Campania da 10 anni e spera per altri cinque, Schlein permettendo, ha infiammato lo scontro politico. La politica nell’anno del Signore 2024, e poco prima delle elezioni europee, tralasciando l’inflazione, il caro bollette, il caos nei trasporti, nei pronti soccorsi, i trattori che occupano strade e vie delle città, i crolli di edifici che uccidono lavoratori, è davvero allo sbando. Non mi risulta che in passato un uomo politico abbia mai offeso un Presidente del Consiglio in carica come ha fatto l’altro giorno il Governatore della Campania. Non l’hanno fatto neppure Nenni e Togliatti e gli onorevoli e senatori del PCI e del PSI nell’anno 1953, elezioni nazionali infuocate e travagliate, quando accusavano Alcide De Gasperi di aver varato una “Legge Truffa”, per il rinnovo del Parlamento e per vincere le elezioni. E di scontri in Parlamento e nelle piazze ce ne furono abbastanza. Finanche con la liberazione di topi a Reggio Calabria durante un comizio dell’allora Ministro Scelba. Ora, con De Luca, abbiamo davvero toccato il fondo. Se la parola stronza l’avesse pronunziata Crozza in televisione durante il suo show ci avremmo fatto quattro risate. Crozza fa satira. De Luca fa politica e non può usare il turpiloquio.E’ contrario all’autonomia differenziata? Vuole protestare? Vuole fare pure lui una bella marcia su Roma con un codazzo di sindaci campani al seguito? E’ libero di fare quello che vuole, infatti nessuno gliela ha impedita. Non c’è stato nessun divieto e nessun carico della Polizia. Gli hanno solo impedito di entrare a Palazzo Chigi. Il Palazzo era vuoto e il portone era chiuso. Tutto può fare, lo dice perfino la nostra Costituzione che all’occorrenza viene citata quando a lor signori conviene. Non può, però, offendere un Presidente del Consiglio, per giunta una donna. Ma lui l’ha fatto e a Roma, durante la manifestazione per le vie di Roma, c’era gente che applaudiva come se fossero allo Stadio Olimpico e gridava sguaiatamente: - Presidente, sei uno di noi. De Luca, uno di noi-. Chi ha provato imbarazzo, mi chiedo, ora che De Luca, Presidente di Regione e uomo politico di primo piano del partito democratico di Elly Schlein, ha insultato, irriso, dileggiato un Premier democraticamente eletto dalla maggioranza del popolo italiano? Nessuno dal versante della sinistra. Eppure in quella manifestazione romana c’era l’On.Camusso, ex segretario della CGIL e c’era pure la Picierno, deputata al parlamento europeo, l’On. Mastella e centinaia di sindaci campani e meridionali con tanta di fascia tricolore. Questa fascia ormai è inflazionata, la indossano pure quando i sindaci vanno in bagno a fare la pipì. La sceneggiata di De Luca così l’ha commentata la calabrese sottosegretario Wanda Ferro:- De Luca si sente un nuovo Masaniello, ma è solo un cafone-. Il pescivendolo Masaniello guidò la rivolta antispagnola a Napoli, ma poi, dopo pochi giorni venne assassinato in una congiura, cui parteciparono alcuni dei suoi stessi compagni. Attento De Luca, c’è già qualcuno, nel tuo stesso partito, che sta pensando non di assassinarti ma di farti fuori politicamente. Non vogliono il tuo terzo mandato alla Regione Campania. Allora davvero dovresti trovare un impiego remunerativo e andare per la prima volta a lavorare.