Non sono ancora certi i dati italiani , regionali e locali.
Ma una prima cosa è certa e cioè che il Parlamento avrà un notevole cambiamento sia nella composizione che negli uomini.
Poi ce n’è una seconda e cioè che i sondaggi elettorali sono una bufala e non ci “azzeccano” come diceva Di Pietro.( non diteci per favore che gli Italiani sono cambianti così tanto in 15 giorni!)
Poi una terza è cioè che gli Italiani sono incazzati contro i vecchi politici responsabili di questo stato di cose ( chi altri?), tanto incazzati da aver cominciato una irrefrenabile, silenziosa rivoluzione democratica, quale è quella del cambiamento dei politici, votando, cioè, gente nuova e comune ,tale da poter essere considerata come gente fuori dalla politica, come sono i candidati del Movimento 5Stelle che ha avuto un risultato impensabile pur non essendo conosciuti.
Come valutare i 1766 voti avuti ad Amantea e che hanno fatto del Movimento 5Stelle il primo partito nella città? Un voto istintivo di gente stanca verso chi non crede ai loro problemi, verso chi non fa nulla per cambiare, verso chi continua ad operare in modo usuale ed inefficace. Come non capire che dietro questo voto c’è la voglia di cambiare( i politicanti, innanzitutto) e soprattutto la voglia di riscatto morale ed etico. Sembra che Amantea abbia finalmente riscoperto la bellezza del voto libero e non condizionato dai poteri.
Come valutare i 77.684 voti, pari al 25,55 %, avuti in provincia di Cosenza e che hanno fatto del Movimento 5Stelle il primo partito nella provincia?( al momento e su 828 seggi su 869)
Come valutare i 180.036 voti ( parti al 22,17%) avuti in Calabria e che ne fanno ( al momento su 2.354 seggi su 2.411) il terzo partito nella regione?
Come valutare i 7.054.173 voti ( pari al 23,78 %) avuti in Italia, al momento (per 58.733 seggi su 60.431) e che ne fanno il secondo partito in Italia?.
Come valutare i 641 759 voti ( pari al 29,50%) avuti al momento per 5.148 seggi su 5.309 e che ne fanno il primo partito in Sicilia e soprattutto con un aumento esponenziale rispetto alle recenti consultazioni regionali?
Una realtà diffusa, non un fenomeno localistico, quindi, una realtà reale non virtuale, una realtà popolare che nasce da una profonda disistima della vecchia politica e dei vecchi politici, un nuovo sole che illumina le due Camere nelle quali non entra da tempo la luce.
Una realtà esplosiva ma ottenuta con le regole della democrazia.
Una voce del popolo, non delle banche, della massoneria, della mafia, della chiesa, delle lobby, dei poteri;una voce che nel mentre continua a gridare il corale disappunto proverà a governare in modo nuovo e per la gente.
Andrea Marchese