La casa era quella di via di Campo Marzio, a pochi passi dal Parlamento, di proprietà della confraternita del Pio Sodalizio dei Piceni ed affittata, fino all'estate del 2011, a Giulio Tremonti dal deputato Pdl Marco Milanese.
La vicenda era emersa già due anni fa da uno dei rivoli dell'inchiesta napoletana sulla cosiddetta P4, partendo dai controlli sull'attività di Marco Milanese, ex consulente politico di Tremonti.
L’ inchiesta poi fu trasferita a Roma per competenza territoriale.
La casa di 200 mq aveva bisogno di lavori di ristrutturazione, lavori eseguiti dall'imprenditore Angelo Proietti, titolare della Edil Ars, società in affari con la Sogei, la Società generale di informatica controllata dal ministero dell'Economia. Ma i lavori sono stati pagati? E da chi?
L'ipotesi dei magistrati è che i costi di ristrutturazione circa 250 mila euro siano stati pagati dal Proietti di tasca propria, tra 2008 e il 2009, per rinforzare il suo legame con Milanese, che sugli appalti della Sogei aveva una notevole influenza.
Tremonti però dichiara «Ho totale fiducia nella magistratura inquirente, che penso abbia dovuto agire nello sviluppo dell'attività istruttoria su Sogei. Sono naturalmente interessato a fornire ogni chiarimento». Poi aggiunge «Milanese? Non lo sento da due anni».
Lo staff dell'ex ministro fà notare che Tremonti lasciò la casa appena emersa la notizia e rinnovò i vertici della Sogei; e che gli ultimi sviluppi potrebbero essere una ritorsione di Milanese e Proietti.
Anche questo interessa i magistrati.