"Questa primavera deve segnare la svolta umana della nostra nazione, che tutti deve includere e nessuno escludere.
Diamo il via ad un processo di umanizzazione della nostra società!"
La lettera di un disoccupato del Sud Italia
Caro Presidente Giuseppe Conte,
la nuova "primavera", purtroppo, vedrà molte persone morire di fame.
Il Suo Governo ha stanzia to 400 miliardi di euro per le grandi, medie e piccole imprese. Ogni possessore di partita Iva potrà andare in banca e chiedere un finanziamento di euro 25 mila a tasso agevolato ed erogabile senza controlli i n quanto lo Stato è garante. Perché non disporre anche 25 mila euro per noi disoccupati e per i lavoratori in nero, con le stesse modalità? Ci sono milioni di italiani che, per sopravvivere, lavorano in nero. A loro chi pensa? A noi che non abbiamo un lavoro chi pensa?
Certamente è illegale lavorare in nero, ma deve "passare la tempesta" per sanare la piaga del lavoro nero, che nessuno finora ha voluto sanare! Questa primavera, segnata dall'epidemia, tuttavia fiorita e fulgida di colori, reca il suono straziante delle lacrime non solo dei familiari di quanti sono stati uccisi dal coronavirus, ma anche di quanti si sono fermati, per evitare il contagio e svolgevano un lavoro non regolarizzato dalle leggi del diritto del lavoro, non certo per propria scelta, ma perché la nostra nazione, così generosa con alcuni, lascia indietro, molto spesso, i meno abbienti, i cittadini più deboli. Non vi è dubbio che siano anch'essi cittadini, ma non vi è dubbio anche che essi non vivano il diritto di cittadinanza. E' indiscutibile che sia doveroso, per equità sociale e per dovere morale, l'aiuto anche a queste persone, non solo alle imprese. Esiste una realtà dolorosa che sono i poveri, degna di maggior attenzione!
Ora lo Stato ci aiuti e non faccia moralismo: costoro non sono evasori, sono persone a cui è stata negata la dignità, il diritto di essere un lavoratore, contrattualmente tutelato. Soldi non solo alle imprese, ma a tutti cittadini! Questa primavera deve segnare la svolta umana della nostra nazione, che tutti deve includere e nessuno escludere.
Diamo il via ad un processo di umanizzazione della nostra società! Iniziamo dai poveri, molti dei quali svolgono un lavoro in modo non regolare, perché lavorano in nero.
Non voltiamo le spalle a tutti quei cittadini che aspirano alla cittadinanza sociale, lavorativa ed umana.
La Pasqua, che significa passaggio, sia veramente un momento di svolta.
Lei ha citato la Pasqua cristiana. Ebbene, Cristo era povero e si batteva per difendere i più deboli, gli esclusi, gli ultimi. Fu ucciso dai farisei, dai moralisti, da cosiddetti "giusti", che Cristo definiva "duri di cuore".
Apriamo i nostri cuori, in questa Pasqua attraversata dal dolore della morte, accendiamo la luce della speranza e facciamo risorgere l'amore sociale che sembra essere morto, ma che certamente può rivivere se diamo il diritto di cittadinanza ai più poveri.
Basta aprire i nostri cuori all'amore fraterno!
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Italia
Verona- Sono sospettati di oltre 30 rapine in abitazioni tra il Veneto e la Lombardia, tutte con violenze contro i proprietari, i quattro nordafricani arrestati dai carabinieri di Verona e di Rovigo. L'ultimo episodio ieri in una villa nel mantovano.
La banda, secondo quanto accertato dall'Arma, agiva principalmente tra le province di Verona, Mantova e Rovigo.
I proprietari, spesso anziani, colti anche nel sonno, venivano picchiati con veemenza e minacciati di morte al fine di consegnare denaro o altre cose di valore.
E' durata una notte intera fino all'alba l'operazione compiuta da 12 pattuglie dei carabinieri di Verona e Rovigo per arrestare, con un blitz, i 4 marocchini che alcune ore prima avevano picchiato selvaggiamente due fratelli in una casa di Goito (Mantova) per rapinarli di un migliaio di euro tra denaro, orologi e qualche oggetto di valore.
Gli indagati, tra i 25 e i 30 anni, sono irregolari, tutti con precedenti, alcuni dei quali in attesa di giudizio per fatti analoghi.
I malviventi hanno agito, come nei precedenti casi, sfondando la porta d'ingresso e, una volta in casa, hanno colpito al volto, con un piede di porco, uno dei due fratelli che s'era svegliato di soprassalto, rompendogli lo zigomo, per farsi dire dove tenevano la cassaforte. Che non c'era, come in tutte le altre case.
Poi hanno arraffato quel che hanno trovato e sono fuggiti. Quando le due vittime hanno chiamato il 112 l'Arma di Verona, con i colleghi di Rovigo, ha accerchiato una vasta area alla ricerca dei fuggitivi.
I carabinieri avevano messo sul campo una sessantina di uomini, anche in borghese, dopo che nella zona, ad agosto, a cavallo delle due province, erano stati fatti 15 assalti, tutte in case isolate nella campagna, e a danni quasi sempre di anziani, tutti finiti in ospedale per le percosse ricevute.
Le vittime avevano riferito che i banditi agivano in meno di una decina di minuti, portavano il passamontagna, avevano tute da lavoro e li percuotevano con un piede di porco. Lo stesso modus operandi di Goito dove l'auto usata per la fuga è stata intercettata, all'alba, da un pattuglia dei carabinieri che si erano insospettititi perchè era rubata.
Così gli investigatori anzichè bloccare i passeggeri ha preferito pedinarli fino a Legnago, dove tre nordafricani sono saliti in una casa, mentre un quarto si è diretto a Giovanni Lupatoto (Verona), entrando in un'altra abitazione.
L'Arma ha atteso qualche ora prima di compiere il blitz in entrambi le dimore, arrestando i 4 marocchini che hanno reagito violentemente.
Nelle perquisizioni è stata trovata refurtiva di Goito e altra attinente ad altre rapine, oltre ad un machete, piedi di porco, bastoni e una pistola scacciacani“.
Ndr E se i Carabinieri si stancano?
Poverini non hanno un lavoro!
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Mondo
La Passione di Andrea, antico racconto degli inizi del VI secolo, narra della morte di Andrea a Patrasso, martire verso l’anno 60 (il martirio in realtà avvenne forse qualche anno più tardi) sotto il proconsole romano Egea, che lo condanna al supplizio della crocifissione. Analogamente al fratello Pietro, Andrea secondo il racconto chiede di essere posto sopra una croce diversa da quella di Gesù: una croce decussata, a forma di “X”, che rimarrà la caratteristica principale nell’iconografia dell’apostolo. Anche in questo caso, come per Pietro, la tradizione mantiene con buona probabilità un reale dato storico: si tratta di una modalità di supplizio non ignota al mondo romano. Dall’antichità alla modernità. Se Andrea Ganzino fosse nato e vissuto in Scozia, oggi non se ne starebbe “inchiodato” ad una sedia di plastica all’interno del Municipio di Amantea. Una leggenda vuole che nel tardo VIII secolo, durante una delle battaglie contro gli inglesi, il re Ungo scozzese vide una nuvola incrociata a salterio, e disse ad alta voce ai propri compagni di osservare il fenomeno, indicativo di una protezione di sant'Andrea, e che, se avessero vinto per questa grazia, lo avrebbero eletto quale loro santo patrono. Purtroppo per Andrea il Municipio di Amantea è in Calabria e a nulla sono serviti quattro articoli indirizzati all’attuale Amministrazione invitandola a trovare una soluzione dignitosa per questo giovane Amanteano che da otto mesi vive in un chioschetto, dopo aver vissuto per mesi in una capanna dello zio Tom, su di una spiaggia a sud di Amantea. Stamattina ho trovato Andrea Ganzino al pian terreno del Comune e gli ho chiesto se c’erano stati dei segnali positivi da parte degli amministratori. La sua risposta è stata una terribile citazione biblica: “Non sperano salario per la santità, né credono alla ricompensa delle anime pure. Le loro mogli sono insensate, cattivi i loro figli, maledetta la loro progenie.” Poi rivolto ancora a me: “Vana è la tua battaglia come pure le tue fatiche senza frutto”. L’aiuto negato da questa amministrazione, non puo’essere sufficienti per quei pochi che hanno piena consapevolezza dei problemi che affliggono questa città martoriata e che ogni giorno si battono nel cercare di ridare dignità al loro paese. Inutile dire che come Amanteano e figlio del Mare di Ulisse, mi sento offeso e impotente davanti a tutto questo.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
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Primo Piano
Già da alcuni mesi è partito il progetto “Garanzia giovani”, un’iniziativa voluta dalla Regione Calabria e rivolta ai soggetti di età compresa tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano. L’obiettivo del piano è strutturare percorsi virtuosi per dare seguito ad offerte di lavoro, apprendistati e tirocini.
«Il comune di Lago – spiega l’assessore alle politiche sociali e giovanili Annalisa Iuliano – da oltre un anno ha iniziato a prestare assistenza agli interessati a tale progetto, sia per una semplice consultazione del materiale testuale, sia per la compilazione della modulistica presente in rete. L’iscrizione, infatti, si effettua dal sito www.garanziagiovani.gov.it o anche da www.calabrialavoro.eu. Le persone che intendono aderire all’iniziativa possono recarsi presso gli uffici comunali ogni martedì, di mattina e pomeriggio. Sarò personalmente presente per ogni tipo di esigenza in merito».
«È altresì possibile – prosegue la Iuliano – usufruire dell’ulteriore opportunità di formazione contenuta nell’avviso pubblico relativo ai tirocini extra curriculari anche in mobilità geografica. Tale misura è tesa ad avvicinare i giovani al mondo del lavoro o a favorire il loro inserimento e reinserimento. Per sostenere la realizzazione della misura si prevede l’erogazione di indennità ai giovani partecipanti per la realizzazione dei percorsi di tirocinio e il riconoscimento di un contributo ai soggetti promotori».
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Economia - Ambiente - Eventi
Uno sciopero per unire, questo lo slogan dello sciopero Nazionale previsto per il 12 Dicembre a Cosenza per l'occasione vi sarà un pullman, con partenza alle ore 08.00 dal supermercato "Despar".
Unire il mondo del lavoro, questo l’obiettivo dello sciopero generale proclamato da CGIL e UIL che è la risposta alle politiche fallimentari del Governo che stanno scaricando i costi della crisi sui lavoratori, i pensionati, le nuove generazioni e la parte più debole del Paese.
Tutti a Cosenza il 12 dicembre 2014.
Il corteo inizia alle ore 10,00.
con partenza da Piazza Vittoria, sede della CGIL.
La Camera del Lavoro di Amantea per questa grande manifestazione chiama a partecipare tutti i cittadini per gridare insieme.
“così non va”
Un pullman con partenza alle ore 08,00 del 12 c.m. davanti al supermercato DESPAR sulla SS18.
Il rientro è previsto alle ore 14,00.
Gli interessati sono pregati di prenotarsi presso la nostra Struttura chiamando direttamente allo 0982\427954 oppure al telefonino del Segretario 346\2498443.
Dalla Sede della CGIL 3 dicembre 2014
Camera del Lavoro di Amantea
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Comunicati - Sport - Giudiziaria
Su Tenonline leggiamo il seguente articolo: San Giovanni in Fiore (CS) :(nella foto la Bindi il 13 febbraio nel Polifunzionale)
- Davanti al comune di San Giovanni in Fiore le proteste sono quasi quotidiane, il municipio è il punto di riferimento per i tanti che nella cittadina della Sila hanno perso il lavoro, hanno conti in sospeso o un lavoro non l’hanno mai avuto.
-Da qualche giorno davanti al palazzo di città stazionano una cinquantina di persone, appartengono a quest’ultima categoria, anzi a nessuna perché ognuno di loro ha una storia diversa.
-Alcuni sono giovani, altri hanno superato i 50 anni, qualcuno nonostante le difficoltà è riuscito a mettere su famiglia, il comune denominatore è la disperazione.
-Non è una protesta, è una richiesta d’aiuto, di dialogo, una presenza silenziosa che vuole spingere chi amministra la città ad occuparsi di un problema che sembra senza via d’uscita.
-Il Sindaco Barile non si sottrae certo al confronto, la situazione a San Giovanni in Fiore è critica, ma la presenza dei cittadini davanti al comune è un segnale da cogliere.
L’amministrazione comunale ha idee e progetti, innovativi e non agevoli, il primo cittadino spera nel supporto delle altre istituzioni.
Sembra l’anteprima di quanto può succedere dappertutto in Calabria. Amantea inclusa.
Solo che davanti al municipio di Amantea non stazionano disoccupati.
Ed allora delle due l’una: o i disoccupati sono solo a San Giovanni in Fiore che è pertanto la sola polveriera in Calabria o i sangiovannesi sanno protestare meglio degli altri calabresi.
Non sarebbe male che Ten realizzasse un servizio sulla situazione della disoccupazione in Calabria: chi altri se non una televisione regionale che non sia asservita al potere?
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Cosenza