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Redazione TirrenoNews

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Il personale del Comune di Paola senza stipendio.

Giovedì, 31 Ottobre 2013 15:29 Pubblicato in Paola

Tanto tuonò che piovve!

Così si dice che abbia commentato Socrate quando sua moglie Santippe gli rovesciò sulla testa un secchio d’acqua dopo aver brontolato a ripetizione.

E dopo i tanti brontolii tra la attuale e la precedente amministrazione della città di Paola, circa la sussistenza o meno dello stato di Default ecco che arriva il secchio d’acqua sulle testa degli incolpevoli( o quasi) dipendenti comunali.

Niente stipendio di ottobre.

Ed altri secchi potrebbero riversarsi sulle loro teste.

La situazione infatti sembra più che seria anche perché l’amministrazione attuale viste le dichiarazioni di Perrotta circa la inesistenza dello stato di fallimento ( o prefallimento) non ci sta a ridurre i servizi e quindi continua a creare debiti.

Eh si perché la vicenda sembra paradossale ma è esattamente qusta.

Se il comune di Paola come sembra certo (ma tanti scaramanticamente non vogliono crederci) è in dissesto allora diventa un obbligo contrarre i servizi ed aumentare le tasse, se non lo è, allora, è d’obbligo continuare a galleggiare anche se l’acqua entra dal fondo e la barca sta per affondare.

Intanto il personale si è riunito ed ha deciso di incontrare il segretario generale per avere la necessaria contezza della situazione economica dell’ente.

Non serve scioperare .

Il neo segretario ha il polso della situazione , incontrerà gli amministratori e poi sia quel che sia.

Ma che nessuno rida! Se Atene piange domani piangerà anche Sparta!

E chissà che il Santo paolano non faccia il miracolo di risolvere i problemi della città? Magari solo allontanando da Paola i tanti che per osare troppo come Icaro cadono al suolo, anzi fanno cadere al suolo la bella città tirrenica?

Amantea. Quando si esagera, poi si viene scoperti.

La vicenda riguarda le aree interne della scuole primarie di via Baldacchini, di via Dogana e di via Aspromonte.

Queste aree durante la Fiera diventano aree di parcheggio implementative di quelle altre disponibili nella città.

L’unica differenza è che saranno a pagamento.

La vicenda è tratta dalla delibera di giunta n 179 del 23 ottobre 2010 al titolo “ Istituzione provvisoria sosta a pagamento plessi scolastici “Manzoni”, “Pascoli”, “Mameli” durante la fiera dei morti 2013.

Intanto osserviamo e contestiamo che la Fiera di Amantea si chiami e si sia mai chiamata “Fiera dei Morti” ma che comprendiamo perchè qualcuno che non è di Amantea poi la denomini con questo nomignolo improprio; osserviamo e contestiamo e diffidiamo ad usare questa denominazione!

Ma osserviamo e contestiamo la mancanza di legale giustificazione della attuale scelta.

La Fiera c’è da centinaia di anni e c’è dal 2010 anno di attivazione delle Strisce blu! Al tempo si sapeva che la Fiera c’era , che l Fiera occupava le strade che occupa oggi, per cui non c’è alcuna legittimità in questa delibera se usa queste opinabili ragioni.

Se invece ce ne sono altre è indispensabile che si dicano.

Richiamara poi la delibera 139 del 31.05.2010 al titolo “ Destinazione di aree a parcheggio a pagamento sulle quali la sosta è subordinata al pagamento di una somma da riscuotere mediante parchimetri e altri sistemi di pagamento” è un vero e proprio karakiri! La detta delibera esclude lì utilizzo delle aree scolastiche per parcheggi a pagamento.

Ma quello che ancora di più conferma la nostra opinione sulla illegittimità dell’affidamento è il fatto che la delibera richiami una “richiesta inoltrata via pec dell’ATI Gestione parcheggi in data 19.10.2013” senza che sia acclusa in aperto spregio alla vigente legislazione.

Che cosa fa la minoranza? A proposito, ma esiste ancora ?

Il parcheggio a pagamento della scuolla media

Enzo Giacco lascia il PD.

La sua nota denuncia una profonda amarezza umana e politica.

“Tempo sprecato” quello per il nulla, questo il senso della sua dichiarazione.

“Visto che tutto il mondo corre in un'altra direzione” io mi fermo qui .

La sua nota denuncia una profonda amarezza umana e politica.

“Ho fatto orgogliosamente parte, negli ultimi anni, di un gruppo che, in maniera del tutto disinteressata, ha denunciato a tutti i livelli i mali più veri che affliggono il Partito Democratico. E' da più di una settimana che sono vittima di attacchi, da parte di un quotidiano regionale, che ledono la mia dignità. Vengo appellato in tutti i modi offensivi possibili e immaginabili: traditore, voltagabbana, in data odierna si presume un mio "essere tornato con la coda tra le gambe ed il capo chino a porgere le mie scuse chiedendo ospitalità nel Partito" (la macchina del fango si sa è il più efficace strumento di lotta politica!). Durante la stessa settimana ho ricevuto telefonate che mi invitavano, in modo più o meno convincente, a votare questo o quel candidato alla Segreteria provinciale del PD ed al successivo Congresso nazionale.

Ma non ho ricevuto alcuna telefonata che esprimesse solidarietà nei confronti della lesa dignità mia e di quanti subivano le medesime offensive.

La cosa peggiore in una tale situazione di degrado è fermarsi, rinunciare, lasciare il campo. Ma tutta questa energia messa a disposizione del nulla mi sembra davvero un profondo spreco di tempo e di opportunità, visto che tutto il mondo corre in un'altra direzione. Dunque, con il cuore in gola e con profonda sofferenza, un pò con la morte nel cuore, dopo quindici anni di tesseramenti, infinite battaglie, principi ed ideali mancati, amici e compagni persi e ritrovati, dopo poco bel tempo e tanto, troppo, brutto tempo, è forse il caso che io mi fermi qui”.

N dR Forse. Ma è difficile credergli. 

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