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Redazione TirrenoNews
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Le arrestano il marito e la compagna disperata sviene e costringe il 118 all’intervento.
Venerdì, 01 Novembre 2013 14:11 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaZ.K un bulgaro cinquantenne senza fissa dimora da oltre 1 mese bazzicava Amantea ed in particolare il lungomare dove commerciava in forma ambulante piccoli oggetti.
Veniva chissà da dove con il vecchio furgone dentro il quale in una carrozzella stava il figlio handicappato.
Lo si era visto perfino farsi la doccia alle fontane pubbliche del lungomare.
In realtà era ricercato dall’Interpol per un mandato di cattura emesso il 2012.
E ieri veniva ad Amantea probabilmente per commercializzare durante la Fiera, ma incocciava in una pattuglia dei carabinieri di Amantea, guidati dal maresciallo Antonino Claudio Vivona, in servizio ordinario sulla SS18.
Il fermo avveniva a sud del primo semaforo di Via Lava Gaenza, praticamente nei pressi della REM. Insospettiti i CC hanno proceduto ad accedere al cervellone del Ministero scoprendo che il bulgaro era ricercato.
Da qui l’arresto.
Immediata la disperazione della compagna di Z.K. che sarebbe rimasta sola con un figlio handicappato e senza mezzi di sopravvivenza, sia in Italia che in Bulgaria, che si buttava per terra svenendo o facendo finta.
I carabinieri così hanno chiamato il 118 che è immediatamente intervenuto ponendo in osservazione la bulgara.
Pur risultando tutti totalmente normali i parametri medici la donna è stata accompagnata all’ospedale di Paola e quando stava per essere sottoposta alla TAC ecco d’incanto che si è svegliata.
Il furgone è stato prelevato dai CC di Amantea
Ora ZK e con ogni probabilità la convivente ed il figlio saranno estradati in Bulgaria
Sul luogo dell'arresto i carabineri di Amantea, i carabinieri della compagnia di Paola, i Vigili di Amantea
I Carabineri sul luogo dell'arresto
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Elezioni PD : denunziati brogli e vessazioni
Venerdì, 01 Novembre 2013 07:45 Pubblicato in Alto Tirreno“Quello che ho visto ieri , infatti, poco ha a che fare con la democrazia e con un partito che vuole veramente rinnovarsi. Voglio innanzitutto segnalare che il tesseramento cittadino non è stato in alcun modo pubblicizzato, come se si trattasse di una cosa riservata a pochi. Inoltre, così com’è stato riportato anche da alcuni organi di stampa, si è verificato quello che purtroppo si sta ripetendo in diversi circoli calabresi. A diversi cittadini che si sono presentati ieri al congresso è stato impedito di iscriversi al partito, nonostante sia stato più volte chiarito, anche dallo stesso Zoggia, il senso della circolare inviata dalla sede nazionale del Pd, vale a dire che a nessuno può essere impedito di iscriversi.”,così dice Alberto Settembre segretario dei Giovani democratici di Diamante.
E poi continua: “«Ho partecipato ieri sera al congresso di circolo di Bonifati, nella veste di rappresentante della mozione per la quale è candidato Franco Laratta e posso testimoniare, con grande delusione, che per alcuni esponenti del Pd il termine “democratico” è solo una vuota enunciazione e nulla di più. A Bonifati,come altrove, un segretario di circolo per favorire, senza neanche nasconderlo troppo, un candidato alla segreteria provinciale, decideva arbitrariamente chi poteva iscriversi e chi no con giustificazioni che potrebbero apparire risibili se viste dall’esterno. Alcuni di coloro che volevano iscriversi e che sono stati respinti, ad esempio, perché accusati di aver sostenuto una lista avversa a quella dell’attuale maggioranza che guida l’Amministrazione Comunale e tra questi la responsabile dei comitati pro Renzi di Bonifati. Come se in un partito che si definisce, appunto, democratico, non fossero ammesse voci dissonanti alla maggioranza. Ciò che ha suscitato oltremodo la mia indignazione è il fatto che a dirigere le operazioni e suggerire indicazioni su come operare, a chi dirigeva i lavori congressuali, era proprio uno dei candidati, Luigi Guglielmelli, con modi ed atteggiamenti che non lasciavano dubbi ad interpretazioni e contravvenendo a qualsiasi principio etico che dovrebbe suggerire ad un candidato di non avere un ruolo così attivo in una fase di tesseramento. Quello che ho visto ieri mortifica il lavoro e l’impegno di chi crede nel progetto del Pd e, credo, non è certo uno stimolo e un incoraggiamento ai giovani che vogliono investire tempo, passione ed energia per rilanciare questo partito. Vorrei dirlo a quei Giovani Democratici che con un linguaggio inusitatamente violento, si sono scagliati contro l’area renziana del Pd calabrese: quello che loro denunciano è in realtà praticato da quella parte politica che loro sostengono e verso la quale dovrebbero forse cambiare atteggiamento. Io credo, come molti, che per fortuna l’8 dicembre è vicino e con esso quella svolta nazionale che non potrà non avere effetti anche in Calabria segnando la fine di quei “capi” e “capetti” del nostro partito che pur avendolo portato allo sfascio non vogliono abbandonare le postazioni di comando».
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Pd, Laratta denuncia brogli e presunti tesseramenti gonfiati
Venerdì, 01 Novembre 2013 07:37 Pubblicato in CalabriaChe siano veri o meno i fatti denunciati da Laratta l’impressione che si ha dall’esterno è che la situazione nel PD cosentino è gravissima.
A meno che Laratta non sia esagerato o siano stati esagerati quelli che gli hanno riferito i fatti.
Le accuse sono di irregolarità, sospetti di brogli e (presunti) tesseramenti gonfiati che hanno ridotto l'atteso appuntamento politico a un mero adempimento burocratico.
Secondo Laratta sarebbero diverse le regole disattese, compresa «la disposizione del regolamento, predisposta dal commissario Alfredo D’Attorre, contenuta nell’art.2, comma, 2, che consente l’esercizio di voto per i nuovi iscritti. Per giunta lo stesso ha emanato, non avendone il potere, disposizioni correttive e circolare con la quale dà indicazioni di contenere i nuovi iscritti in percentuali arbitrariamente fissate. Il presidente della commissione di garanzia deve convocare, presiedere e sorvegliare l’andamento delle assemblee dei circoli e non può interpretare e modificare le norme fissate».
Secondo Laratta questa situazione avrebbe provocato a San Sosti e Bonifati «la sospensione di fatto del congresso dati gli accesi scontri verbali, degenerati anche in rissa».«Tutto ciò nonostante venissero esibite le circolari del responsabile nazionale dell'organizzazione Pd, Davide Zoggia, con le quali lo stesso, in modo irrefutabile, chiariva che a nessuno può essere impedito di tesserarsi e partecipare al voto, essendo nullo il divieto di ricevere nuovi iscritti. Queste ed altre ragioni anche di sicurezza pubblica, atteso il degenerare degli eventi, inducevano il garante a sospendere responsabilmente il congresso. Malgrado ciò, il presidente dell’assemblea ed il segretario di circolo, arbitrariamente, deliberatamente e noncuranti della decisione presa dal nominato Garante, riaprivano immediatamente le operazioni congressuali, insediando in maniera del tutto indebita, con l’ausilio del presidente la commissione provinciale e del candidato a segretario provinciale, Guglielmelli, un nuovo garante».
Insomma come mai forse in nessun partito. Poi Laratta conclude «Se non si pone immediatamente fine a certi comportamenti scorretti e contrari alle regole nei prossimi giorni e soprattutto nei circoli dei grossi centri, potrebbero verificarsi situazioni ben più gravi che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità dei presenti».
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