Due eventi contemporanei, posti in essere da due distinte persone ed avvenuti in località diverse , cioè a Carlopoli e Martirano Lombardo, nel Catanzarese.
Le donne impaurite e in lacrime, hanno chiesto aiuto ai carabinieri.
Tutto è successo venerdì sera intorno alle 21.
I due giovani rientrati a casa, probabilmente sotto i fumi dell'alcool, hanno iniziato a lanciare oggetti ed a mettere a soqquadro le proprie abitazioni, inveendo e maltrattando le rispettive compagne in entrambi i casi in presenza di bambini piccoli.
Quando sul posto sono giunti i militari delle Stazioni di Carlopoli e Martirano Lombardo hanno constatato ambienti a soqquadro e le donne vittime delle violenze subite in pianto, con evidenti ecchimosi sul viso, abbracciate ai loro bimbi, rispettivamente di soli 7 mesi e 2 anni.
I mariti, invece, in evidente stato di alterazione psicofisica ponevano in essere minacce ed insulti, anche in presenza dei militari intervenuti, nei confronti delle conviventi.
I due, sono stati dapprima trattenuti nelle camere di sicurezza delle stazioni dei carabinieri e, dopo l’udienza di convalida nel tribunale lametino stante i gravi indizi di colpevolezza derivanti anche dalla condotta minacciosa ed aggressiva, sussistenti le esigenze cautelari in ragione della personalità dei soggetti, della gravità dei fatti e del pericolo di recidiva, gli arresti sono stati convalidati, i due giovani sono stati tradotti in carcere di Siano per il reato di maltrattamenti in famiglia.
Ah. Dimenticavamo solo per un caso i due sono romeni, uno di 36 anni, S.F. ed uno di 31 anni A.I.
E sempre per un caso i due sono censurati.
Le due donne, tranquillizzate dalla presenza dei Carabinieri, sono state accompagnate al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero di Soveria Mannelli e dimesse con pochi giorni di prognosi.
Le donne, inoltre, sono state indirizzate presso il Centro Antiviolenza di Lamezia Terme per intraprendere il percorso contro la violenza di genere.
Gli episodi erano stati reiterati ma, secondo le dichiarazioni delle vittime, però non erano mai stati denunciati fino a quel momento.
Poi quando le violenze, i soprusi e le continue minacce, anche di morte, non sono stati più sostenibili, le due giovani donne hanno chiesto giustizia denunciando i fatti.