Una provvidenziale telefonata avverte la Centrale operativa della Compagnia dei carabinieri di Lamezia Terme di una lite in corso e di forti urla provenienti da una abitazione.
Siamo nel quartiere Bella di Lamezia est.
I Carabinieri intervengono ed ppena giunti sul posto, i militari, sentono le urla di una donna di origine marocchina che chiedeva aiuto e che alla vista dei carabinieri occorsi sotto la propria abitazione, approfittando del sonno del marito, trovava la forza di uscire con in braccio il figlio di 2 anni lasciandosi soccorrere.
La donna era in evidente stato di shock , presentava evidenti lesioni, ecchimosi sulla faccia e sulle braccia, segni delle violente azioni e dei maltrattamenti subiti.
Infatti nel corso del controllo nell’abitazione, dove veniva immediatamente bloccato il marito della donna, R.C., classe 81, venivano rinvenute delle forbici, con cui con forza aveva tagliato i capelli alla donna, nonché un bastone tipo macete che lo stesso aveva utilizzato per sferrare più volte colpi alla stessa alla presenza del loro bambino di 2 anni.
Nell’occasione nel corso delle successive attività d‘indagine, i Carabinieri aiutati dal coraggio e dalla forza della donna, riuscivano a far luce sui quasi sette anni di violenze, anche sessuali, subite dalla donna e che si verificarono anche quando era incinta.
Nel corso dell’ultimo litigio, il marito dopo averla malmenata le aveva impedito qualsiasi tipo di comunicazione con l’esterno togliendole cellulare e chiavi di casa.
Alla donna, immediatamente rassicurata dalla presenza dei militari, venivano assicurate le prime cure del caso facendo giungere sul posto personale del 118.
Il marito veniva dichiarato in stato di arresto e tradotto presso la casa circondariale di Catanzaro, così come disposto dall’Autorità giudiziaria competente.