Carissimi cittadini,
Mercoledì scorso per volontà e impegno della Presidenza della Giunta Regionale Calabrese e dell'assessore all'ambiente Antonella Rizzo, il nostro territorio é stato sottoposto ad un'attenta verifica da parte di geologi, biologi e tecnici dell'osservatorio regionale sulla biodiversità. E avremo modo di informarvi dei risultati nei prossimi mesi.
Nel corso del sopralluogo, che ci ha impegnato dalla foce del Savuto fino al Monte Mancuso, passando da Terina e risalendo per il fiume grande, sono emersi tanti meravigliosi angoli di bellezza da valorizzare, ma anche tante criticità, illegalità e troppi luoghi sottratti all'uso collettivo e destinati all'utilità dei privati o all'uso sconsiderato e non controllato di imprese esecutrici delle manutenzioni ordinarie e straordinarie sulla Ss18, lungo la ferrovia, sotto i ponti dell'autostrada.
Per non parlare delle discariche di rifiuti, anche di tipo speciale e pericoloso, sparse sul territorio e lungo gli alvei fluviali alimentate da cittadini, residenti, passanti, imprese edilizie ecc.ecc.
Posso affermare senza margine alcuno di dubbio che c'è una terra di nessuno sottratta ad ogni controllo, ad ogni tutela, ad ogni riscatto e deve essere forte il nostro impegno di restituire il territorio del Savuto e dei suoi affluenti, alla fruibilità collettiva dei giovani sportivi, degli escursionisti, delle famiglie in gita, del paesaggio, dei luoghi della nostra memoria.
Con amarezza e dolore aggiungo (senza con questo marcare alcuna marcia indietro rispetto all'ordinanza di divieto di contrattazione delle prestazioni sessuali lungo la SS18), che in tutto questo caotico libero arbitrio costiero, stradale, ferroviario e fluviale, le giovani donne extracomunitarie rappresentano la parte più sana e meno illegale di ciò che le circonda. Ciò mi induce a pensare che la loro presenza proprio all'altezza della foce del Savuto, serva non solo e non del tutto al business del sesso, ma piuttosto a disincentivare l'attrattività di questo luogo, rendendolo marginale e borderline, tanto da diventare un non luogo "tranquillo" e "utile" allo svolgimento di altre e ben più pericolose attività illecite. Ecco perché dobbiamo riappropriarci e godere di tutto il nostro territorio per riscattarlo dall'abbandono e per impedire che diventi terra di nessuno. Nelle prossime settimane decideremo come e quando muoverci per una nuova "occupazione delle Macchie", una nuova rivoluzione sociale che avrá per oggetto la restituzione della bellezza e della legalità a quelle marine che nel secolo scorso, prima vennero bonificate e liberate dalla malaria e poi assegnate alle famiglie indigenti noceresi, affinché avessero un pezzo di terra da cui ricavare sostentamento alimentare.
A mano a mano faremo anche questo. Buon ferragosto a tutti.
Nocera Terinese, agosto 2016 Fernanda Gigliotti