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Sgomberati alloggi popolari occupati abusivamente a Lamezia Terme.

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Momenti di tensione ieri sera alla palazzina di edilizia sociale di nuova costruzione in via Cianflone, nel quartiere di Savutano.

Sei appartamenti sono stati, infatti, occupati: alcune famiglie, rivendicando il loro diritto ad avere una casa, hanno sfondato le porte e si sono introdotte all’interno.

Il motivo del gesto, per lo più messo in atto da donne giovani, incinte o comunque con bambini piccoli, sembra essere legato alla comunicazione data ieri dal Comune di Lamezia in merito ad una nuova graduatoria per l'assegnazione degli alloggi di proprietà dell'Aterp.

Sul posto sono intervenuti carabinieri, Polizia di stato e Polizia locale.

Presenti anche il dirigente Antonio Borelli e il tenente Pietro Tribuzio.

Nello stabile è giunto subito il sindaco Paolo Mascaro che ha cercato di dialogare con le famiglie occupanti e capire quali fossero le problematiche legate all'assegnazione degli alloggi. In merito, infatti, il primo cittadino ha precisato loro che "il bando destinato a determinate categorie "svantaggiate" come madri o giovani coppie, è stato reso noto solo ieri e si avranno 30 giorni di tempo per presentare la domande ed essere eventualmente inseriti in una nuova graduatoria, diversa da quella degli alloggi popolari Aterp”.

Ci sono stati alcuni momenti di disperazione e tensione molto forti, soprattutto quando sul posto è intervenuta la sezione Celere della Polizia che, però, è rimasta fuori dal palazzo per garantire l’ordine.

Lo sgombero dell’occupazione, che era stata messa in atto anche da giovanissimi madri, infatti, è stata seguita passo passo dalle forze dell’ordine che hanno cercato di mantenere la calma tra gli occupanti e le famiglie che aspettavano fuori la palazzina.

Il primo cittadino è stato tra i primi a giungere sul posto: “Ci siamo attivati subito per l’intervento perché, nonostante le difficoltà delle famiglie, non potevamo tollerare questa mancanza di rispetto della legge.

Così, insieme alle forze dell’ordine, abbiamo cercato di fargli capire che la strada scelta era quella sbagliata e, nonostante le iniziali resistenze, siamo riusciti a farli desistere”.

“Ho cercato di mediare, pur capendo bene l’esasperazione e disperazione di queste famiglie – ha dichiarato Mascaro - ma non è con la legge del più forte che si risolvono i problemi. E penso che l’abbiano capito anche loro”.

Le polemiche principali erano legate al bando che è stato pubblicato ieri.

Chi ha deciso di occupare la casa, evidentemente aveva timore di non poter rientrare nella graduatoria, credendo erroneamente che fosse sempre quella Aterp.

“Si tratta di una graduatoria ex novo - ha specificato il Sindaco – per il bando in questione, la cui disciplina è prevista dall’Aterp, ci sono alcune riserve di preferenza per alcune categorie, come quella delle ragazzi madre, giovani coppie, studenti fuori sede, anziani e anche, una percentuale per lavoratori extracomunitari. Per le abitazioni poi, non si pagherà un canone di poche migliaia di euro, ma un canone fisso di circa 200 euro al mese”.

La paura di non ottenere un alloggio popolare, ha fatto il resto. “Probabilmente- ha aggiunto Mascaro - alcuni cattivi esempi del passato, come via degli Uliveti, hanno ingenerato in tutti che con la legge del più forte, del chi prima arriva, ha la meglio”.

“Le situazioni degli occupanti erano tutte disperate: c’era anche una ragazza minorenne incinta, ma tutte, in generale, erano oggettivamente drammatiche.

Si tratta di situazioni – ha proseguito - di forte disperazione, per questo dovremmo riflettere e accentuare il senso di responsabilità di tutti.

Perché è questa l’ennesima dimostrazione delle difficoltà che ha questa città”.

C’è quindi una evidente emergenza abitativa, come ammesso anche dal Sindaco che però, ha voluto sottolineare più volte come queste azioni, non facciano altro che peggiorarla e ritardar darla”. “Oggi sono stati commessi danni ad una struttura nuova che da qui a tre mesi potrebbe risolvere il dramma abitativo di dodici famiglie”.

In generale, Mascaro ha spiegato che si sta cercando di ovviare al problema, si pensi alle palazzine per il social housing in località Noce, ma la situazione rimane sempre di emergenza, anche se l’Aterp ha attivato i mezzi per attuare la messa a nuovo di alcuni alloggi di edilizia popolare a San Pietro Lametino e in altre zone della città.

Il primo cittadino ha, poi, sottolineato come quella di oggi sia stata una “pagina importante perché abbiamo saputo subito respingere un comportamento antigiuridico, cooperando, pur dettato da necessità e bisogni, ma comunque un comportamento fuorilegge, che è stato respinto, quasi immediatamente, benissimo con le forze dell’ordine.

Contrariamente a quanto avvenne in via degli Uliveti dove non furono sgomberate le famiglie dove vivono tuttora. Anche se stiamo aspettando, nonostante mi sia attivato, l’ok per lo sgombero”.

E alla domanda se l’occupazione fosse stata in qualche modo politicizzata, Mascaro ha risposto negativamente, “più frutto della disperazione, anche se non sono stato nella testa di chi ha deciso di farlo”.

La palazzina, per la quale saranno necessari alcuni interventi di ripristino, vista l’occupazione forzata, sarà sorvegliata h24, proprio per evitare altre azioni del genere.

(da Il Lametino)

Redazione TirrenoNews

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