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Longobardi, il paese dalle alte tasse e dal futuro incerto.

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dRiceviamo e pubblichiamo la seguente nota da parte della minoranza del comune di Longobardi:“Nei giorni scorsi si è tenuto il consiglio comunale di Longobardi, con ordine del giorno, l'approvazione delle aliquote

 

dei tributi locali.

"Malgrado l'emendamento approvato alla legge di stabilità 2016 abbia fatto un bel regalo ai comuni in predissesto: ripiano in 30 anni anzichè in 10, la maggioranza, guidata dal sindaco Giacinto Mannarino, non ha proceduto ad abbassare la pressione fiscale".

E’ quanto affermano i consiglieri di opposizione del comune di Longobardi, Francesco Cicerelli e Nicola Bruno.

"I comuni -commenta il capogruppo di minoranza Nicola Bruno- in predissesto che, nel 2013 e 2014, hanno presentato, come il nostro, il piano di riequilibrio pluriennale finanziario, hanno potuto riformularlo o rimodularlo, entro 6 mesi dall'entrata in vigore della legge di stabilità 2016, per armonizzare il saldo negativo generato dal riaccertamento straordinario dei residui.

Di conseguenza, hanno potuto: ripianare il disavanzo utilizzando le quote destinate o vincolate dall'ente del risultato di amministrazione ovvero i proventi delle alienazioni del patrimonio disponibile (si pensi al verde pubblico venduto, di recente, senza ritegno); porre a carico del bilancio il disavanzo residuo in 30 anni e non più in 10; restituire l'anticipazione ricevuta a carico del Fondo di rotazione in 30 anni e non in 10".

In buona sostanza: "i tempi del piano di riequilibrio -continua Bruno- sono allungati a 30 anni, il che consente ai comuni di abbassare la pressione fiscale.

Ciò malgrado i nostri amministratori non vi hanno proceduto. Proprio, nei giorni scorsi, hanno confermato, in consiglio, approvandole, le aliquote precedenti, relative a Imu, Tasi, Tari e addizionale comunale Irpef.

Noi ci siamo opposti fermamente atteso che tutte le aliquote sono state previste nella misura massima consentita dalla legge, frutto del c.d. predissesto in cui versa il nostro ente.

Hanno abbassato, sia pure in maniera impercettibile, la tassa sui rifiuti che, tuttavia, rimane la voce di spesa più ingente, a livello comunale, frutto anche di un servizio di raccolta differenziata totalmente inefficiente".

Infatti "nel piano finanziario relativo al 2017 -continua il consigliere Bruno- si legge che nel corso dell'anno 2016, il comune di Longobardi ha effettuato raccolta differenziata pari al 34,57% del totale dei rifiuti".

La realtà è che "questa giunta, questa maggioranza -conclude Bruno- si è resa responsabile del c.d. predissesto, come si evince dalla delibera di consiglio n° 11 del 02/09/2014, con la conseguenza di tributi al massimo, zero servizi e zero investimenti.

Peraltro, se la magistratura contabile dovesse rigettare il piano si andrebbe in dissesto; in caso di accoglimento, si resterebbe impantanati, per dieci anni, nella stessa situazione di oggi, tra debiti e disservizi".

Redazione TirrenoNews

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