Su Vocidallestero l’articolo “Il mito della democrazia europea: alcune sconcertanti rivelazioni” di Margherita Russo.
L’articolo parte da una domanda:
“Perché l'Unione Europea vara sempre misure che vanno contro l'interesse dei cittadini, contro la volontà popolare che emerge dalle consultazioni elettorali, e come mai l'agenda Europea ricalca così pedissequamente le ideologie globaliste?
Semplice: perché nel Parlamento, nella Commissione ed in altri posti chiave siedono rappresentanti che non si curano degli interessi del loro paese, ma sono al soldo della grande finanza non-governativa internazionale, plasticamente epitomizzata da George Soros.
Queste conclusioni, che potrebbero essere bollate come semplice complottismo, emergono in realtà da un documento recentemente pubblicato dalla stessa Open Society Foundation, nel quale si può consultare in tutta libertà la lista dei deputati ritenuti "affidabili" dalla stessa, ossia certi di promuovere e sostenere gli obiettivi chiaramente enunciati dalla rete di ONG di Soros. L'annichilimento economico e culturale degli europei, insomma, non è un'ossessione di chi vede complotti ovunque, ma è sbandierata apertamente ed orgogliosamente come un obiettivo perseguito con ogni mezzo, inclusa la corruzione di pubblico ufficiale. Una dittatura che non sente neanche il pudore di mascherarsi.
Che la "rete Soros" eserciti una vasta influenza nel Parlamento Europeo e in altre istituzioni dell'Unione Europea è un segreto di Pulcinella .
L'elenco dei fedelissimi di Soros è stato recentemente reso pubblico. Il documento contiene un elenco di 226 deputati di ogni parte dello spettro politico, tra cui l'ex presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, l'ex premier belga Guy Verhofstadt, sette vicepresidenti e un certo numero di capi commissione, coordinatori e questori. Queste persone promuovono le idee di Soros, come l’incremento degli arrivi di migranti, i matrimoni omosessuali, l'integrazione dell'Ucraina nell'Unione Europea e un atteggiamento ostile alla Russia.
Il Parlamento Europeo è composto da 751 membri. Ciò significa che gli amici di Soros rappresentano oltre un terzo dei parlamentari.
George Soros, uno speculatore ungaro-americano, fondatore e proprietario della ONG Open Society Foundations, ha avuto un incontro con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker senza "un'agenda chiara e trasparente per il loro incontro a porte chiuse" e ha sottolineato come le proposte dell'UE per ridistribuire le quote di migranti in tutta l'UE sono stranamente simili al piano pubblicato dallo stesso Soros per affrontare la crisi.
Il finanziere miliardario ritiene che l'Unione Europea dovrebbe accogliere milioni di immigrati dal Medio Oriente e dall'Africa settentrionale, fornire a ciascuno un aiuto annuale di 15.000 euro e reinsediare questi migranti in Stati membri in cui non desiderano vivere e dove non sono necessariamente benvenuti.
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha accusato l'UE di "essere completamente controllata" da Soros.
A suo parere l'attivista miliardario dei confini aperti è dietro gli attacchi contro l'Ungheria.
Alla base ci sarebbero i tentativi del governo di intraprendere azioni legali relativi ad una nuova legge che richieda alle organizzazioni della "società civile" estere - molte delle quali sono finanziate da Soros - di elencare i loro finanziatori esteri in un registro pubblico e di rendere pubbliche e trasparenti le loro fonti di finanziamento. Il governo ungherese si sta adoperando per chiudere l'Università dell'Europa Centrale basata a Budapest e fondata da Soros.
"L'Unione Europea gode di pessima fama proprio perché i suoi leader e burocrati adottano decisioni simili", ha detto Orbán.
"La gente non ha nulla in principio contro gli ideali dell'Unione Europea. Ma nel contempo non può trovarsi d’accordo con la leadership dell'UE, perché questa insulta gli Stati membri con tali misure, abusando del proprio potere. Questo ormai è chiaro a tutti in Europa. Ed è il motivo per cui nessuno rispetta la leadership europea".
Il gruppo di Visegrad sta cercando di resistere alle pressioni dell'UE sulla politica dei migranti.
La Commissione Europea per la migrazione e gli affari interni sta spingendo un nuovo disegno di legge per rendere obbligatorie le quote di migranti.
Almeno 30 sostenitori di Soros lavorano per la commissione.
Molte tra le persone elencate nel documento sono note per aver attaccato la Russia.
Ad esempio, Rebecca Harms, eurodeputata del partito tedesco dei Verdi, si appella regolarmente al Parlamento europeo affinchè indurisca le sanzioni contro Mosca. Guy Verhofstadt incolpa la Russia per quasi tutte le cose che vanno storte in Europa.
L'anno scorso il suo articolo Putting Putin in his Place ha fatto molto scalpore . Nel 2012, l'ex primo ministro croato Tonino Picula, che era a capo di una missione di osservatori dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), ha criticato le elezioni presidenziali russe del 2012 come scorrette, affermando che erano "distorte" a favore di Vladimir Putin .
L'elenco di Soros fa emergere il dubbio di cosa possa rendere la leadership dell'UE così bendisposta ad attuare politiche in contrasto con gli interessi degli europei. La risposta è la corruzione. Corrotti da Soros, i funzionari ballano al ritmo della sua canzone.
Lottano contro i tentativi dei leader nazionali di proteggere gli interessi dei loro popoli.
Molto spesso chi si oppone a tali politiche deve scontrarsi con le resistenze delle élite politiche dei propri paesi. Lo stallo tra il PM ungherese Orbán e la rete Soros è un buon esempio che illustra come funzionano le cose.
Il Parlamento europeo sotto l'influenza degli amici di Soros sta spingendo l'Europa al suicidio lasciando entrare milioni di migranti.
Diventa così evidente che la tanto decantata democrazia europea è solo di facciata, che in realtà nasconde le attività di una struttura di potere paragonabile al sistema feudale, con un signorotto locale che tiene le redini.
Difficilmente lo si potrebbe definire un modello di “potere al popolo”. La pubblicazione dell'elenco di Soros fornisce un indizio per comprendere chi comanda in UE e chi istiga sentimenti anti-russi in Europa.
In realtà, sono gli stessi paesi membri dell'Ue, come l'Ungheria, a trovarsi nella stessa barca con la Russia, che si oppone alle basi statunitensi, cercando così di proteggere la propria sovranità e indipendenza.
È arrivato il momento per gli europei di pensare seriamente a trasformare l'intero sistema e farla finita con le pressioni esterne.
di Alex Gorka, 13 aprile 2018