Nei giorni scorsi il direttore dell’unità operativa complessa e sanità pubblica dell’Asp, Maria Antonietta Maiorano ha promosso un incontro sui problemi del mare.
All’incontro erano stati invitati ed hanno partecipato funzionari dell’Arpacal, del Dipartimento provinciale, del Settore ambiente e Demanio idrico della Provincia, della Capitaneria di porto.
Erano stati anche invitati 33 sindaci della costa.
Ma solo una sparuta minoranza ha partecipato. Sette su 33. Poco più del 20%
Già ma perché partecipare?
Per sentire la solita solfa che:
- “ serve un piano per migliorare la qualità dei fondali e delle acque marine del litorale”;
-“i problemi sono dovuti al malfunzionamento di alcuni depuratori costieri ed agli scarichi abusivi che giungono a mare tramite canali o torrenti, sopratutto tra il periodo aprile, maggio o durante i mesi estivi, quando il maggior numero di abitanti equivalenti, causa inconvenienti al funzionamento dei depuratori costieri”;
- “ speriamo che le acque che bagnano la nostra costa, siano rese, in breve tempo, balneabili”;
Parliamo di concetti triti e ritriti che vengono ripetuti ad ogni incontri come gli auguri di natale prima delle Feste, un fatto meramente folclorico e formale.
La verità la conoscono molto bene i sindaci che pertanto non parteciperanno a questi incontri che appaiono anche essi formali.
La verità è ben peggiore!
Per esempio nessuno ( quasi) ha mai indagato sulla presenza di colibatteri nelle acque dei torrenti e dei fiumi lungo il loro corso!!!
E non risulta che siano condotte continue e frequenti indagini sulla presenza di nitrati e fosfati, sulle variazioni per zone della temperatura, della salinità e della quantità di ossigeno disciolta.
Allora perché partecipare agli incontri?
Non sembra che si abbia la piena consapevolezza che il mare, infatti, occupa il 70% del nostro pianeta e che preservare la pulizia delle acque marine significa preservarne la ricchezza, quella ricchezza che diventa sempre più indispensabile per la vita del l’uomo.
Tanto più che i terreni sono inquinati!
Nella foto un bambino che nuota in un mare completamente ricoperto di alghe lungo la costa di Qingdao, nella provincia di Shandong (Cina). La crescita incontrollata di questi vegetali è provocata dagli scarichi industriali che riversano nei fiumi, o direttamente in mare, nitrati e altre sostanze fertilizzanti.