2 marzo 2022, il Santo Padre Papa Francesco ha proposto per oggi una giornata di preghiera e di digiuno. Il Presidente del Consiglio Mario Draghi è pronto ad inviare aiuti militari agli Ucraini le cui città sono circondate dai carrarmati russi e bombardate notte e giorno da missili e granate. Il nemico avanza inesorabilmente provocando distruzione e morte. Tutti sperano ad una tregua e al cessate il fuoco e nei negoziati tra russi e ucraini, ma nessuno ci crede davvero. Putin non ha nessuna intenzione di fermarsi specialmente ora che i blindati russi sono a meno di pochi chilometri dalla capitale Kiev e procedono lentamente ma inesorabilmente verso la capitale bombardandola e distruggendola. Prevede imminente la sua capitolazione, quella dell’esercito ucraino e la conquista di tutto il territorio per instaurare un governo fantoccio. Nel frattempo cadono le bombe a grappolo, colpiscono scuole, ospedali, edifici governativi, case e uccidono bambini. Non hanno fatto del male a nessuno e li uccidono. Non toglievano nulla a nessuno e gli tolgono la vita. Ma si può continuare ad uccidere persone innocenti, indifese? No, è la risposta. Ma la guerra, purtroppo, non guarda in faccia nessuno. E’ molto crudele. Ma quando finirà? Finirà quando cadrà Putin, l’invasore. Prima o poi dovrà cadere. Ma la guerra, questa maledetta guerra, ci ha insegnato pure qualche cosa a noi europei e a noi italiani in particolare. Le armi sono necessarie. Servono per difenderci dagli attacchi che provengono dai nostri vicini di casa. Finita la seconda guerra mondiale, caduto il muro di Berlino, morta la guerra fredda ci siamo cullati: Non ci saranno più conflitti, tutti abiteremo in un Paradiso dove scorrerà in abbondanza latte miele e tutti vivranno felici e contenti. Non è stato così. Ci siamo risvegliati una mattina e dalla televisione abbiamo appreso che Putin aveva invaso l’Ucraina. Siamo in guerra, ma un articolo della nostra Costituzione dice che l’Italia ripudia la guerra. Ma se veniamo attaccati dovremmo difenderci e per difenderci abbiamo bisogno di armi. Per anni abbiamo parlato di energie rinnovabili, abbiamo messo al bando le centrali nucleari. Ora ci siamo accorti che, volenti o nolenti, il carbone è necessario. L’energia ci serve, eccome. Ce ne siamo accorti ora che potrebbe mancare il gas proveniente dalla Russia. Abbiamo compreso, finalmente, che i veri profughi che scappano dalla guerra non sono quelli che giornalmente arrivano a Lampedusa, ma i vecchi, le donne, i bambini che scappano da un paese militarmente invaso e bombardato notte e giorno da una settimana e che a migliaia vengono accolti dai paesi confinanti e poi smistati negli altri paesi europei. Abbiamo capito, era ora, che l’Unione Europea, quella di oggi, non quella dei Padri fondatori, che i burocrati di Bruxelles in questi ultimi anni si sono occupati di tutto, ma non hanno capito che la Russia si stava armando e si preparava ad invadere le nazioni confinanti. Parole, parole, soltanto parole. Hanno partorito fiumi di parole a come doveva essere la curvatura delle banane e dei cetrioli che hanno complicato la vita a chi lavora, ma non si sono resi conto che il pane e l’olio di semi che usiamo nelle nostre tavole sarebbero mancati se la Russia avesse invaso l’Ucraina. Quante idiozie. Ma l’elenco delle assurdità europee non finisce qui. C’è anche la sfericità delle albicocche, delle fragole, dei pomodori, delle melanzane, delle pere. E poi la direttiva dei formaggi senza latte e la proibizione di pescare vongole sotto il 25 millimetri mettendo in serie difficoltà i pescatori dell’Adriatico. E il divieto della bistecca fiorentina ce lo siamo dimenticato? E le gabbie delle galline che in Italia sono considerate troppo strette ce le siamo dimenticate? Resta la domanda: Ma è davvero questa l’Europa che vogliamo?
Francesco Gagliardi.