La vita degli uomini è sempre stata ricca di comete. Qualche pezzo è anche caduto creando danni gravissimi all’ambiente. Ora gli astronomi dicono che sta arrivando la “Cometa del secolo”, si chiama Ison e potrebbe regalarci uno degli spettacoli cosmici più belli di sempre.
La cometa è stata scoperta a settembre 2012 dagli astronomi Vitali Nevski e Artyom Novichonok nell'ambito del programma International Scientific Optical Network.
Dovrebbe arrivare alla sua distanza minima dal Sole il 20 novembre.
Sotto Natale potrebbe brillare più splendente della luna, uno spettacolo da togliere il fiato.
Ma utilizziamo il condizionale perché occorrerà vedere se riuscirà a sopravvivere al calore del Sole quando il 28 novembre raggiungerà il Perielio, cioè il punto più vicino alla nostra stella.
Anzi dopo il 28 novembre se non sarà distrutta sarà visibile sia la sera dopo il tramonto verso ovest che nel cielo del mattino.
Il punto più vicino alla terrà sarà toccato il prossimo 26 dicembre. Quel giorno potrebbe essere splendida, piena di luce e distante neppure 88 milioni di chilometri da noi.
Ma ISON, durante il suo passaggio vicino alla Terra, lascerà anche una scia di detriti spaziali cometari che colpiranno il pianeta Terra, non una, ma bensì due volte.
A lanciare l'allarme è la Nasa.
I detriti della cometa ISON, che cadranno sulla Terra vengono ritenuti una minaccia, ma il tutto verrà accompagnato anche dalla bellezza e dal fascino delle nubi blu nottilucenti.
Ma il professore colombiano Ignacio Ferrin, astronomo presso l'Università di Antioquia, in Colombia dichiara di avere comparato il comportamento di Ison con quello di altre comete osservate negli ultimi anni arrivando alla conclusione che sarà molto difficile- se non impossibile per noi- vederla ad occhio nudo.
Secondo l’astronomo tutto fa presagire- con una probabilità che sfiora il 100 per cento - che si disintegrerà.
Addirittura secondo Ferrin prima del 28 novembre, Ison dovrebbe essersi già spezzata in più parti. Cosa che, al momento, però, non è avvenuta.
Poi conclude: "La Nasa ha pubblicato un' immagine della cometa scattata il 9 di ottobre e si vede che è ancora integra. Ma come spiego nel mio sito, deve superare nove linee rosse, una dopo l'altra nelle prossime settimane, per poter sopravvivere”. Le linee rosse sono i punti nei quali, in passato, altre comete sono andate distrutte.
Proprio in queste ore, Ison ha raggiunto la Red Line della C/1957 U1 Latyshev-Wild-Burnham ed è entrata nella cosiddetta "zona di pericolo"nella sua corsa di avvicinamento al Sole. Ma il momento più a rischio, per la sopravvivenza della cometa, inizierà a novembre: in 5 giorni, dal 2 al 6 del mese, attraverserà altrettante Red Line. La sua fine sembra imminente.
Ferrin ha preso in esame le Curve di Luce Secolare, ovvero i grafici che mostrano la luminosità nella storia di una cometa. Ison finora sta mostrando un andamento insolito, caratterizzato da una alterazione della sua magnitudo, diverso da quanto fatto registrare, ad esempio, dalla famosissima Cometa di Halley. La curva di luce secolare rende Ison invece molto simile ad altri due corpi cometari: C/2002 O4 Hönig e C/1996 Q1 Tabur. Ed entrambe si sono disintegrate prima di diventare visibili ad occhi nudo.
Non solo. Dopo la pubblicazione di questo studio, altri due astronomi- Gary Kronk e Anthony Cook- hanno trovato similitudini in altre due comete dalla sorte praticamente identica, ovvero C/1999 S4 Linear e C/2010 X1 Elenin (anch'esse esplose). Insomma, dati i quattro precedenti, sembra pressochè certo che neppure Ison ce la farà a sopravvivere al passaggio accanto alla nostra stella. Ma mentre le altre comete si sono dissolte rapidamente, la C/2012 S1 sta resistendo da mesi.
Ecco dove vederla!