28 morti e più di 300 feriti e 1500 arresti
Da Reuters si legge che a ieri 15 marzo sarebbero 28 i morti, tra i sostenitori di entrambe le parti e membri delle forze di sicurezza, più di 300 le persone sono rimaste ferite nel peggiore dei disordini del Venezuela in un decennio, più di 1.500 le persone arrestate, di cui circa 100 sono ancora in carcere. 21 i funzionari della sicurezza accusati di usare la forza in eccesso.
Intanto in Venezuela si fa la fila per il pane mentre la casta mangia aragoste
Ne parla la stampa.it ricordando che sull’affollata scalinata del Ministero degli Interni di Caracas, Pedro Carreño, che all’epoca era titolare di questo portafogli, sorrideva nella cornice dei microfoni dicendo che «L’unica via per la giustizia è quella del socialismo, non il capitalismo, che è una forma di cannibalismo».. Poi, una giornalista lo interruppe e disse: «Ministro, non è contraddittorio criticare il capitalismo con al collo una cravatta Luis Vuitton?».
Scrive Nicola Chiappinelli su www.squer.it/ pubblicato il 10 marzo che, mentre Nicolas Maduro accusa i protestatari di tentare un colpo di Stato, le file per gli alimenti sono lunghissime come da foto
Le file sono lunghissime soprattutto davanti ai supermercati di stato, e sono causate dalla razionalizzazione dei beni della politica sociale bolivariana.
Per accedere ai supermercati di Stato sono state rilasciate tessere per il razionamento del cibo( vedi foto) per limitare i consumi. La Venezuela come Cuba!
Per comprare cibo bisogna fare coda e per regolamentare l’enorme flusso si viene timbrati ( vedi foto)
Il numero non è chiaramente un tatuaggio permanente, come fa sapere Business Insider, ma è scritto a penna.
Ma anche nei supermercati privati, dove non si vedono queste scene, bisogna rispettare un limite di quantità per ogni prodotto acquistato.
La fame è talmente tanta che è nato il contrabbando di cibo.
Abbiamo fame: mandateci cibo!
E’ il senso delle richieste via telefono e via email di tanti italo venezuelani
Già! Ma come fare?
Non arriva nemmeno la posta dall’Italia al venezuela, figurarsi se può essere consegnato un pacco di alimenti spedito dall’Italia!
Ed allarmati da questa situazione molti venezuelani ed itali venezuelani cominciano a manifestare.
È successo a Milano dove centinaia di persone hanno dato luogo ad una colorita manifestazione per segnalare che da 15 anni circa sono almeno 10 mila le morti violente ogni anno in Venezuela.
Tra questi tanti italo venezuelani.
Ed intanto l’Italia dorme!