Una debacle. Una Caporetto che ritorna.
La Spagna esce fuori dal mondiale, proprio quella Spagna che era stata capace di vincere nel giro di quattro anni due Campionati Europei (2008 e 2012) e unaCoppa del Mondo (2010).
Proprio quella Spagna che ha segnato il nuovo millennio calcistico.
In silenzio e dignitosamente
Anche l’Italia esce dal mondiale alla prima fase.
Eliminata dall’Uruguay.
E Prandelli dignitosamente si dimette affermando che «Quando un progetto tecnico fallisce è giusto prendersi le responsabilità».
Poi incalza «Prima della firma del contratto c’era la volontà di andare avanti e di proseguire questo progetto. Avevamo camuffato bene in quattro anni i problemi del calcio italiano. Poi siamo stati aggrediti, sia io che il presidente Abete, come se fossimo un partito politico e ci hanno accusato di prendere, anzi di rubare, i soldi ai contribuenti. Io ho sempre pagato le tasse e non ho mai rubato i soldi a nessuno. Se sbaglio tecnicamente, invece, è un discorso diverso e mi prendo tutte le responsabilità».
Ne comprendiamo l’amarezza.
Ma lui deve comprendere anche la nostra amarezza, quella di un popolo.
Si, le scusanti possono essere tante.
Un contestatissimo rosso a Marchisio che ha lasciato la squadra in 10.( «Assurdo rimanere in dieci in una partita come questa – si sfoga a caldo Prandelli . Non ci sono stati falli cattivi o da espulsione. Non si può condizionare così una gara, l’arbitro ha rovinato la partita».
Un morso (non visto) di Suarez a Chiellini
Un gol fatto di spalle, con la nuca.
Un arbitraggio forse parziale
Ma il calcio è anche questo
Non solo ma a coronamento arrivano anche le dimissioni del presidente della Figc Giancarlo Abete il quale dice : "Ho convocato il Consiglio federale, dove porterò le mie dimissioni irrevocabili. Avevo deciso prima del Mondiale. Spero invece che Prandelli ci ripensi".
Dimissioni dignitose ed «irrevocabili». Ed è bene che tali restino.