Riceviamo e pubblichiamo:
“La vergognosa ricostruzione fatta dal telecronista Rai Stefano Rizzato* in occasione della tappa Pizzo-Praia a Mare del Giro d’Italia, nel passaggio lungo la costa tirrenica cosentina è inaccettabile.
Sono state rievocate vicende su latitanti e navi dei veleni, vicenda quest'ultima archiviata nel 2009 perché la famosa “nave dei veleni” altro non era che un traghetto affondato durante la prima guerra mondiale.
Ciò ha sicuramente inferto un danno di immagine grave alla Calabria e a tutto il litorale tirrenico cosentino.
Il Giro d’Italia, oltre ad essere un momento di sport nazionale, è anche un evento promozionale del territorio, sostenuto dalle regioni che lo ospitano, pertanto non può trasformarsi in un boomerang negativo per l’intero territorio del tirreno cosentino, con possibili ripercussioni sulla imminente stagione estiva.
Spero che i comuni costieri si uniscano per le necessarie istanze verso la Rai, per un’immediata rettifica.
La stessa amministrazione comunale di Amantea, pur avendo offerto al passaggio della carovana un pur minimo segnale di presenza, non può tacere rimanendo passiva; doverosamente deve unirsi alle associazioni di categoria per determinarsi in difesa di tutto il territorio costiero.
Non riduciamoci al semplice fatto che il giro d’Italia, serva solo a ricordarci di ripulire le strade e il resto poi non conta nulla.
La stessa Regione Calabria dovrebbe attivarsi, con fermezza, per il danno d’immagine che è stato veicolato durante la diretta all’intero territorio che vive principalmente di turismo.
Non si capisce il motivo che ha spinto la reazione giornalistica della Rai a riportare, durante un evento sportivo seguito in mondo visione, notizie di cronaca nera che nulla hanno a che fare con la nobile corsa del giro d’Italia.
Come è stato possibile che il telecronista Stefano Rizzato, preposto al dovere di una corretta informazione sul servizio pubblico, non si sia posto seriamente il dubbio del danno che poteva arrecare ad un territorio che vive di turismo??
Piuttosto, il commentatore avrebbe dovuto dare evidenza alle bellezze paesaggistiche, alle tradizioni e soprattutto all’accoglienza che contraddistingue noi calabresi.
In questo modo non si aiuta sicuramente la Calabria; lo sappiamo che la nostra terra ha tanti problemi, non li vogliamo nascondere, ma per fortuna la Calabria non è solo questo.
Pertanto rimandiamo al mittente le fantasiose ricostruzioni giornalistiche di un certo modo di fare giornalismo che alimentano solo inopportuni pregiudizi contro tutti gli onesti calabresi.
Vincenzo Lazzaroli
*Ndr.Stefano Rizzato