Caro ZapOrly, ‘vorrei vederci chiaro, in me, prima che sia troppo tardi’, scriveva Jean- Paul Sartre nella sua “Nausea”.
Io, invece, tiscrivo dall’insignificanteBeaumont sur Mer, da un bar circondato da barche dentro il mare di Ulisse perfettamente blu e sotto un cielo genuino. Sono statouna settimana a Roma – seguendo il consiglio diZuby e mi sono rinnamoratodi quella città. Ho preso un impegno con me stesso di ritornarci più spesso, prima che sia troppo tardi.Sono appena tornato… e il gran desiderio di raggiungere, con la mia piccola imbarcazione, l’orizzonte è riapparso più forte che mai. All’inizio del mese, come gli altri inizi che hanno preceduto quest’ultimo, sono stato così privo di energie da non avere le forze neppure per scegliere un posto in riva all’Ulisse dove trascorrere un paio di ore ad ammirare lo scintillio delle acque.
Facendo mio il consiglio in sogno del mio amico Felice Fiorillo, forse andrò in Sicilia alla ricerca di un luogo che nella visione notturna assomigliava tantissimo aikibbutz in Palestina-Israele visitati mezzo secolo orsono con Janie. Il kibbutzdoveva essereuna forma associativa volontaria di lavoratori delneo Stato di Israele, dopo la guerra dei sei giorni nel 1967, basata su regole “rigidamente” egualitarie e sul concetto di proprietà collettiva.
Mio carissimo, quel che è certo è che mi sono assolutamente espulso dal sociale ed ho appena appurato che non è un’estrinsecazionepriva di senso. Semplicemente, non ho niente di cui parlare con questi umani. Sebbene sia nato qui, quando l’acqua del sacro Ulisse lambiva lo strapiombo della vecchia Amantea, sembra proprio che non ci sia niente in comune con i gremlins del Tirreno.
Ho una gran voglia di vederci chiaro in me. Ogni giorno mi sento più svuotato. Insomma, sono stanco e soffro di insonnia. Sono spiacente per questomio messaggio senza umore, senza niente. Sono privo di forze per fare di più. Inoltre adesso mi angoscia questa mescolanza di inglese, italiano, con un pizzico di francese e una spruzzatina di spagnolo.
Mi piacerebbe dirti di più. Ho guardato tante sciocchezze e pensato e osservato un “hollow man” in questi giorni. Scriverò qualcosa chissà, un romanzo chissà, una cronaca sulla scoperta di quanto imbecille possa essere la gente che lo è!
Gigino A Pellegrini & G el Tarik