Domenica si è votato nei gazebo allestiti dal Pd per eleggere il nuovo segretario del partito dopo le dimissioni di Enrico Letta. E’ risultata vincitrice la Elly smentendo non solo i voti degli iscritti ma anche quelli di tutti i sondaggi che davano per certo vincitore il Governatore dell’Emilia-Romagna Bonaccini. Nei gazebo, dunque, ha vinto la Schlein ribaltando il voto dei circoli e degli iscritti al Pd. Per molti è stata una sorpresa, ma la vittoria era nell’aria. Gli elettori e le elettrici del Pd erano stufi degli attuali dirigenti del partito, hanno voluto cambiare. I Letta, i Gentiloni, la Serracchiani, la Malpezzi, hanno guidato il partito da molto tempo e sempre sono andati incontro a sonore sconfitte le cui cicatrici non sono state ancora emarginate. Grondano tuttora sangue. Era l’unica chance rimasta di non essere seppelliti dal centro destra che governa oggi 16 Regioni su 20, la sola possibilità di una rivincita o almeno di una sopravvivenza decorosa. E così Domenica in massa si sono recati nei gazebo e hanno scelto la Elly, specialmente nelle grandi città del centro e del nord. Applaudono e sorridono i veri trionfatori della vittoria della Schlein a cominciare da Boccia, Franceschini, Bersani, Occhetto, Bettini, D’Alema, etc., i volti di un passato che molti ritenevano morti e seppelliti. All’improvviso è ritornato un passato che sembrava archiviato dalla storia fallimentare del PCI e dalla sua eredità. Si vedranno fra non molto lo sventolio delle bandiere rosse con falce e martello e i pugni chiusi. La canzone Bella Ciao, quella c’era già. Un Pd tramortito di recente dalle dure sconfitte elettorali nel Lazio e in Lombardia e ancora sotto choc per l’inattesa vittoria della Meloni nelle elezioni del 25 settembre scorso, ma anche gli elettori di altri partiti che hanno votato nei gazebo, hanno voluto dare un segnale di cambiamento. Si chiude così, dopo sei mesi dalla pesante batosta alle elezioni di settembre, l’era Letta. Ora vedremo cosa saprà fare il nuovo segretario. Il primo banco di prova le prossime elezioni comunali e poi il prossimo anno le elezioni europee. Eleggere la Schlein è stata senza dubbio una novità. Per la prima volta viene eletto un segretario donna. E’ giovane, svelta, intelligente e preparata. E’ stata una parlamentare europea, è stata vice di Bonaccini nel governo regionale dell’Emilia Romagna, è Deputato nazionale. Sorride il sornione e furbacchione Renzi. Adesso il suo minuscolo partito potrà fare man bassa dei voti degli ex D:C. che erano confluiti nel Pd. Già pensa che molti Pd moderati si trasferiranno armi e bagagli nelle fila del terzo polo. Già un Big, l’ex Ministro Fioroni, ha abbandonato il Partito. Si prevedono altre defezioni perché con la vittoria della Elly il Pd virerà completamente a sinistra e allora ne vedremo delle belle. Con chi si alleerà per sconfiggere la Meloni e la destra? Con Conte certamente. E così svanisce all’improvviso l’idea di un Pd che avrebbe dovuto guardare più al mondo moderato che ai cinque stelle e alla sinistra radicale. Dopo l’insediamento al Nazareno già avvenuto ieri sera con Letta che consegna alla Elly un melograno comincerà davvero per lei l’impresa più difficile e più ardua, quella di tenere insieme il partito, preservandolo dall’ennesima scissione. Ma alle scissioni, noi che abbiamo superato gli anni, ci siamo ormai abituati. Nei partiti di sinistra sono incominciate nel 1921, oltre cento anni fa. E ora quale sarà il futuro dello sconfitto Bonaccini dopo questa bruciante e pesante batosta?