Quando mi ritorna alla memoria che Amantea è stato il primo comune italiano a fare una giunta DC-PCI di compromesso storico sento una profonda e totale amarezza.
E mi chiedo dove siano finiti quegli uomini capaci di superare chiusure politiche che venivano considerate insuperabili. Si trattava di mediare costantemente ma avendo sempre di mira il bene futuro del nostro paese.
Con quella ardita scelta si intendeva avviare la politica locale su una rotta totalmente nuova e che fosse capace di aiutare lo sviluppo di Amantea.
Non andò bene.
E quale conseguenza vennero le liste civiche, quella micidiale invenzione che serviva agli audaci per conquistare e detenere il potere locale, giocando con abilità sulla propensione al levantinismo che in Amantea non è mai mancato e che divenne prepotente quando i partiti si sciolsero come neve al sole, e per via di questo scioglimento, si ricomposero a valle come le acque che vanno verso la fine.
Scomparsa la DC potevano mai scomparire i Democratici Cristiani ? Scomparso il PSI potevano mai scomparire si socialisti? Scomparso il PCI potevano mai scomparire i comunisti? E via di seguito.
E divenne logico, accettato, che si facessero salti pindarici per sopravvivere alla moria delle vacche!
Uscì fuori prepotentemente l’uomo politico scaltro, furbo, truffaldino; spregiudicato e insincero.
E piacque.
Piacque a quel popolo che era stato sempre distante dalla politica e che ora la sentiva sua perché il suo idolo politico si prestava ad ogni sua esigenza. Od almeno faceva finta.
Nacque la politica dell’”adienza”, cioè dell’ipocrita rispetto dell’uomo qualunque, in luogo della ricerca del mediatore ed abile governatore: come a dire , levantina la politica, levantina la società.
E fu il tempo del “ unn’a potutu, ca unn’a potuto, ma almenu mè statu a sentiri”, come a dire ci sono anch’io , non sono solo”.
Fu l’inizio della fine. La fine dell’etica, della dignità, della certezza del diritto, della correttezza morale, amministrativa.
Si rubava il futuro e nessuno si lamentava perché ognuno aveva almeno la sua briciola, la sua “mullica” e comunque la sua “adienza”. Poveri fessi, intanto c’era chi metteva le mani sulla città!
Il fenomeno della liste civiche continuò coinvolgendo un “popolo politico” talmente levantino che gli era consentito essere” civico” nel comune, “partitico” nelle altre cariche ed espressioni( provincia, regione, stato, europa) cioè là dove le liste civiche non arrivavano.
E terribile a ricordarsi ci fu chi pensò perfino di nobilitare le liste civiche per differenziarle dalle precedenti ed avversarie , esattamente come avveniva per i partiti.
Illusione? NO. Ipocrisia!
Ma ancora più terribile è che questo fenomeno “ social-politique” continua e ci avvicina all’orlo dell’immenso strapiombo sul quale vive ( vive?) la città.
Ancora una volta ci si avvia alla composizione di una lista civica di “levantini” nella presunzione che essa vinca, come a dire i politici ( di maggioranza e di minoranza) sono sempre gli stessi se non sono addirittura peggiori.
Il potere per il potere all’insegna “ e china c’è miegliu i mia?” , se non del “ ummè veniri sutta, tu fazzu vidiri iu…!”
L’unica speranza (ma chi di speranza vive, di speranza muore) è che, nel mentre, la società amanteana abbia preso consapevolezza della necessità della dignità , della onestà, della giustizia, quali motori del mondo, ed alle prossime elezioni li mandi al diavolo .
Oppure che nascosto da qualche parte, sott’acqua, ci sia un sommergibile armato, pronto a sparare i suoi missili……