Sono le 23.30 circa di martedì 17 febbraio. La città è tranquilla, il carnevale si è svolto ed è già “un passato”. Le Forze dell’ordine, Vigili compresi, hanno fatto il loro dovere.
Ma non tutti sono a godere del giusto riposo. Affatto.
Qualcuno si avvia a compiere un vile attentato.
Siamo in via Lepanto, la strada che collega la SS18, con via Dogana, nei pressi di via della Libertà
Lì è parcheggiata l’auto della vigilessa Anna M., una delle neo assunte a seguito del concorso bandito da parte del comune di Amantea .
L’auto prende fuoco rapidissimamente ed alla fine resta completamente distrutta.
I carabinieri vengono subito allertati ed intervengono immediatamente, al punto che Angelo Deledda, sempre coraggioso( ricordiamo quando nel 2009, in quel di Coreca, con la canoa, salvò una bagnante che sapeva a malapena galleggiare ed era stata trascinata via dalla corrente marina ) riesce a salvare un’auto parcheggiata immediatamente vicino a quella incendiata( ha rotto il vetro di un finestrino ed ha spostato l’auto che rischiava di andare a fuoco) .
Poi l’inferno. Gli scoppi si susseguono ed allarmano l’intero quartiere. “Sembra Beirut” ci dice uno che ha assistito all’incendio.
Poi intervengono i Vigili del Fuoco.
Intervengono anche i colleghi della Polizia Municipale.
Anche GB Morelli è lì, saltato giù dal letto appena avvertito.
Scattano le indagini e vengono acquisiti i fotogrammi delle telecamere dell’area interessata all’attentato.
Per la formalizzazione della denuncia si attende il giorno dopo, oggi mercoledì 18 febbraio.
Oggi è un giorno triste anche se c’è il sole. Non solo per i vigili urbani che sono anche preoccupati, che non comprendono, ma per la intera città che si chiede chi siano questi attentatori.
Qua non si tratta del furto di rame o di soldi od ori da parte di gente che viene da lontano, arraffa e scappa.
Qua è probabile, se non certo, che sia gente del luogo. Ed allora occorre capire.
Ed oggi è un giorno di riflessione. La vigilessa non è amanteana, difficile che possa esistere una ragione terza, cioè estranea al suo lavoro, per giustificare questa violenza, seppur ingiustificabile.
Probabilmente è da qui che occorre iniziare, guardando nelle sanzioni dalla stessa comminate o da eventuali parole avute con qualche contravvenzionato.
Amantea si interroga, e non sono soltanto le forze di Polizia a farlo.
E’ raro a memoria d’uomo che un vigile urbano abbia subito attentati similari e per incendi ad altre auto di “ comunali” occorre risalire a molti anni addietro .
Amantea si interroga ed è anche preoccupata; possibile che per una contravvenzione, sicuramente dovuta, invece di difendersi come la legge prevede, si arrivi ad attentati intimidatori che offendono l’intera città?
O forse è il caso di richiamare il vecchio detto “ Si parla a nuora perchè suocera intenda”
Ed è impossibile non richiamare i recenti attentati mossi verso gli amministratori e che hanno dato luogo ad una forte reazione sociale.
Non solo. E’impossibile non richiamare l’incendio al carro di carnevale.
Ma che sta succedendo in questo paese ? E’ la domanda che tutti si fanno.
Ed allora la conclusione.
Anna M. non deve rimanere sola. La Vigilessa deve assurgere a simbolo della correttezza professionale in un paese che, come sostengo spesso, non è abituato alle regole,un paese dove ognuno, finora, è stato abituato a fare ciò che vuole, dove la tolleranza è diventata eccessiva, dove anche altri vigili hanno elevato contravvenzioni e che quindi devono temere anche loro incendi
I Vigili non devono rimanere soli
La intera comunità si deve schierare con il corpo della Polizia Municipale e deve esprimere il proprio apprezzamento ed il proprio rispetto, soprattutto se e quando fanno il proprio dovere .
Tutte le forze politiche devono stringersi assieme per esprimere il proprio dissenso da questi eventi
Il consiglio comunale deve essere immediatamente convocato non per una solidarietà formale, ma, come sostengo da tempo, per prendere atto che Amantea è diventata una città difficile e che occorre od istituire una Compagnia di carabinieri od almeno aperto un commissariato di Polizia.