Scrive Francesca Menichino: “Già da molti giorni eravamo avvertiti che il 23 marzo si sarebbe svolta un’importante manifestazione per la “Ricostruzione del ponte Savuto” ma mercoledì ci viene notificata la convocazione del Consiglio Comunale: stesso giorno e stessa ora.
Chiediamo sia per telefono alla Presidente Morelli che all’assessore Tempo di spostare l’orario, lo ribadiamo ufficialmente nell’ambito della Commissione svoltasi venerdì mattina, e sembra che ci sia accordo sull’importanza della partecipazione che vuole stimolare una politica colpevole, incapace e dormiente da circa nove anni: l’imperativo categorico è la ricostruzione di un collegamento che serviva soprattutto gli agricoltori della zona ma che per tutti rappresenta un’alternativa alla Statale che può crollare da un momento all’altro in quanto fortemente minacciata dal mare”.
Poi osserva il mancato rispetto delle norme interne scrivendo che :
“L’attività consiliare ad Amantea non conosce programmazione: il regolamento del consiglio comunale all’art.8 bis prevede il funzionamento di una conferenza dei capigruppo che dovrebbe, come accade in tutte le istituzioni che si rispettano, organizzare in modo condiviso le attività del Consiglio, ma ad Amantea questo non accade mai ed è solo la maggioranza che decide limitando l’attività dell’organo consiliare a favore della giunta. Ed è anche in questo caso che in una riunione di maggioranza “qualcuno” decide che il Consiglio prevalga sulla manifestazione a dispetto delle richieste della minoranza e dei cittadini, apparentemente condivise anche dall’assessore Tempo e dalla Presidente Morelli. Il cui parere evidentemente alla fine ha pesato poco”.
Continua richiamando quanto occorso in Consiglio:
“Il consiglio quindi si fa: riporto di seguito il mio intervento e quelli del presidente del Consiglio e del sindaco.
Consigliere Menichino:
“Io lamento due situazioni: quella di stamattina in cui non si è presa la decisione, secondo me dovuta, di evitare la coincidenza con il Consiglio e poi il modo in cui viene gestito il suo ruolo, presidente del Consiglio……in ogni caso lei ritiene che non sia importante la partecipazione di questo Consiglio e di questo Sindaco alla manifestazione per il ponte Savuto? Ponte Savuto che, forse l’assessore Tempo e l’assessore Cannata lo sapranno, è una via di fuga presente nel piano di protezione civile di questo Comune, allora se c’è una manifestazione organizzata dai cittadini di fronte ai quali ci dovremmo scappellare perché probabilmente sono più capaci della politica di occuparsi dei problemi, se c’è una manifestazione dovremmo correre e manifestare noi insieme a loro, noi davanti a loro. Questa è mancanza di sensibilità perché lei ha detto poc’anzi che non interessa a tutti perché sono stati invitati solo il sindaco e l’assessore Tempo…”
Presidente del Consiglio:
“A noi non interessa partecipare alla manifestazione, ciò non significa che non ci interessiamo del problema, secondo me i problemi si risolvono diversamente, non andando a manifestare in mezzo alla via questo è un mio punto di vista rispettabile credo..”
Sindaco: “per quanto riguarda il ponte sul Savuto è legittimo quello che organizzano i cittadini ed è scelta degli amministratori stare qua o andare là, è stata una coincidenza e ognuno esercita la propria scelta, poi i problemi si risolvono anche e soprattutto nelle sedi istituzionali non solo andando a manifestare, il nostro intento principale è andare a risolvere i problemi nelle sedi istituzionali…”
Prosegue infine nella cronaca della mattinata:
“Velocemente lascio il Palazzo e la politica e raggiungo i cittadini, indignata per quella scelta rispetto alla quale nessuno si dissocia e solo l’assessore Tempo chiede che venga inserito il tema del ponte Savuto nel prossimo consiglio per confezionare una delibera, l’ennesima ed inutile delibera”.
Per ultimo la chiosa finale: “ Dopo il Consiglio, a manifestazione quasi conclusa, giungono però trafelati gli assessori Cannata (in primis) e poi Tempo e Rubino pronti per la passerella, le interviste e le foto, cui provvede l’addetto stampa che s’impegna alacremente nell’attività di propaganda, pagato con soldi pubblici”.