Era il 2007 quando il funzionario dell’ufficio tecnico a seguito di specifico accesso in via Carceri constatò il grave stato di pericolo del manufatto alle famiglie Frangione, Perciavalle e Morelli ed intimò con ordinanza n 63 dell’11 luglio del medesimo anno la ristrutturazione, demolizione e, nelle more, la adozione di tutte le misure atte a ridurre lo stato di rischio per la pubblica e privata incolumità ed in caso di inottemperanza oltre alla denuncia ex 650 del C.P. la conseguente esecuzione in danno da parte del comune, successivamente eseguita.
Successivamente si ebbe il crollo di una parte del manufatto a latere di quello dei Frangione.(vedi foto).
In prosieguo si è constatato che altri manufatti dei signori Aiello, Amato, Guido ed eredi Mazzotta presentano condizioni di precarietà e di pericolo.
Peraltro la zona da anni è inibita al pubblico uso.
Da qui la emanazione della ordinanza n 132 del 28 settembre 2016 pubblicata il 3 0ttobre 2016 con la quale si è’ intimato ai proprietari di mettere in sicurezza le strutture murarie ed i ruderi dei medesimi fabbricati e la esecuzione ad horas, da ultimare nel periodo di 7 giorni, degli interventi atti ad eliminare lo stato di pericolo denunciato.
L’ordinanza prevede la esecuzione diretta da parte del comune degli interventi imputati ai privati con addebito di spese ai sigg Aiello Ignazio, Amato Vittorio, Guido Michel e Nicola, Mazzotta Gino e Francesca.
Evidentemente la urgenza è dettata dal recente evento tellurico occorso lo scorso 24 agosto e che ha distrutto diversi paesi dell’Italia centrale determinando centinaia di morti.
E’ di tutta evidenza che manufatti che da anni sono in stato di fortissimo pericolo di crollo sarebbero i primi a cadere.
Ed allora la decisione della ordinanza di demolizione a cura e spese di privati in un termine temporale impossibile da rispettare, così che il comune si vedrà costretto alla esecuzione diretta a spese dei proprietari.
Successivamente alla detta esecuzione, finalmente, dopo anni, si potrà garantire l’accesso ad una parte antica e straordinariamente interessante del Centro storico.
Parliamo di quella parte di Catocastro che permette l’accesso all’area della Chiesa di San Nicola dell’Eremo, e dell’antico forno dei fratelli Antonio e Giacomo Gracchi, sconosciuti alla gran parte degli amanteani ed a tutti i turisti, pochi o tanti che siano.
E parliamo di quella parte che procede lungo le vecchie Carceri messe in sicurezza dai recenti ed incompleti lavori.
Salvo che anche qui l’amministrazione non apponga cancelli inibitivi dell’accesso come in altre parti del centro storico.
E poi…….