Era la frase che si soleva ripetere quando si voleva chiamare sciocco chi credeva alla più grosse ed inaccettabili panzane, così offendendolo, se non soltanto dare corso ad una forte discussione magari mentre si giovava a carte davanti alle porte di una delle tante cantine.
Oggi non si parla più di ciucci che volano, ma i creduloni continuano ad esistere nella specie locale anche se con qualche differenza.
Innanzitutto il locus: non avviene più davanti alle cantine, ma magari giocando a tressette davanti ad un bar od una sala giochi, o in uno dei finti salotti culturali ed informativi dove si incontrano i nullafacenti od i malpensanti( sempre ben informati)
Poi c’è sempre di mezzo il lavoro e la politica.
Ed eccovi la nuova storia del ciuccio che vola.
La domanda che gira: “Ma è vero che la giunta ha deciso di raddoppiare il numero degli informatori ambientali dimezzando ai vincitori l’entità della indennità da corrispondere?”
Se per la domanda del ciuccio non c’era bisogno di risposta, per quest’ultima sembra al contrario si imponga.
“ E perché mai solo altri 13 se ce ne sono ben 33 che seguono in graduatoria? Quale sarebbe il discrimine per sceglierne solo 13 e non ( per esempio) 26. Riducendo la indennità ad un terzo invece che a metà?”
“ E quindi-insiste il conoscente- secondo te l’unico modo lecito è quello di trovare altri soldi per far lavorare altri giovani?”
“ Già. Non è sempre possibile che ad Amantea i comportamenti siano oltre le leggi e si ritenga di farla sempre franca!”