I tre protagonisti della follia sono stati arrestati per rapina, minacce e lesioni.
Hanno accoltellato un diciannovenne per rubargli il telefono e i soldi.
Poi, con lo stesso coltello, hanno minacciato un uomo che era intervenuto in difesa della vittima, lo hanno picchiato e lo hanno costretto a scendere.
Quindi, alla fine di una giornata folle, si sono divertiti a giocare al "tiro al bersaglio" in stazione lanciando pietre contro il treno e i pendolari di passaggio.
Tre ragazzi sono stati arrestati martedì sera dalla polizia all'esterno della stazione di Lodi con le accuse di rapina, tentata rapina, minacce e lesioni.
La "gang", hanno accertato gli investigatori, poche ore prima aveva letteralmente seminato il panico su un treno partito da Milano e diretto a Piacenza.
I tre, saliti a bordo a Rogoredo, hanno tenuto sotto scacco un intero convoglio, minacciando e terrorizzando chiunque si trovasse sulla loro strada.
Il primo a finire nel loro mirino è stato un ragazzo di diciannove anni, ivoriano: il giovane è stato accoltellato sotto a un'ascella - è finito al pronto soccorso con ferite lievi - e scippato del cellulare e del portafogli.
Pochi secondi dopo, la banda si è scagliata contro un uomo di mezza età - anche lui ivoriano - che aveva cercato di aiutare il diciannovenne: i rapinatori lo hanno malmenato, minacciato e costretto a scendere dal treno a Tavazzano.
Loro, invece, hanno lasciato il convoglio a Lodi, dove però hanno proseguito nello show.
Dopo aver raccolto alcune pietre dalla massicciata, infatti, i tre ventenni hanno iniziato a lanciarle contro il treno e contro i passeggeri.
Poco dopo, gli agenti della Mobile e delle Volanti li hanno trovati ancora nei pressi della stazione e lì li hanno arrestati.
Si tratta, ma, forse, è un caso, di un calabrese, di un siciliano e di un sardo?
Poi si legge meglio e si scopre che si tratta di un ventiquattrenne nigeriano irregolare, di un venticinquenne marocchino regolare e un suo connazionale di quattro anni più giovane, irregolare.
Ministro Minniti cosa fai?