
Nella Bibbia l’agnello identifica il simbolo sacrificale per eccellenza.
L’agnello sacrificale, nei contesti evangelici come l’Ultima Cena e la cena di Emmaus, o in riferimento alla celebrazione della Pasqua ebraica, è associato alla figura di Cristo.
Cristo l’incolpevole, Cristo il buono, Cristo il giusto, Cristo il migliore.
Se non fosse così non sarebbe certo un sacrificio.
Il sacrificio dell’agnello è prassi anche in politica, dove talora, si immola qualcuno per sfamare il popolo.
Ovvio che ci sono sostanziali differenze.
Per esempio, in politica l’agnello sacrificale viene scelto da quelli che ritengono di dover sopravvivere per poter continuare il loro mestiere, la loro professione di politici, i loro interessi.
Diamo comunque atto che si tratta di una scelta difficile, e che spesso è obbligata.
Una scelta, cioè, imposta da una situazione difficile per tutti, così che il sacrificio diventa una distrazione per le masse che si sorprendono di un fenomeno di cannibalismo, ma che apprezzano il sacrificio loro offerto, con una sorta di indifferenza circa l’agnello; come a dire non importa chi sia il sacrificato importante è invece che ci sia un sacrificato.
Per altri invece la scelta dell’agnello è simbolicamente pregna di significato
Spesso serve a dire che si tratta del “loro peggiore” o se volete “ del meno migliore”.
E talvolta serve per dare senso a chi resta,quasi che essi in tal modo siano mondi dal peccato originale e di peccati successivi.
Tanto posto chi sarà l’obbligato agnello sacrificale della giunta Sabatino?
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Amantea ha avuto un unico candidato alle provinciali.
Franco Chilelli.
E Franco ha avuto 1518 voti ponderati.
3 voti da comuni di fascia A, pari a 66 voti ponderati.
11 voti da comuni di fascia D( cioè come Amantea), pari a 1452 voti ponderati.
Ed è risultato il terzo della sua lista, preceduto dal sindaco di Fuscaldo con 2912 voti ponderati, il quale ha raccolto ben 5 voti di fascia E ( comune oltre i 30mila abitanti) che sono evidentemente frutto della lista, pari a 1205 voti ponderati e senza i quali sarebbe sceso a circa 1700 voti finali, e dal sindaco di Castrolibero con 1923 voti ponderati di cui 1 di fascia E senza il quale sarebbe sceso a 1700 voti circa.
Franco Chilelli rappresentava la città di Amantea ed in particolare la attuale giunta.
E’ partito da Amantea con una dote di 16 voti( tutti meno quello della Menichino che non partecipava alle votazioni per decisione di partito)
Se fosse stato così avrebbe avuto 16 voti di dì fascia D per un valore ponderato di 2112 voti che sommati ai 66 di fascia A avrebbe comportato un complessivo di 2178 voti ponderati.
Insomma Chilelli sarebbe stato secondo nella sua lista e con un risultato complessivo di primo ordine.
E se sorretto dal partito sarebbe stato consigliere provinciale .
Un consigliere la cui posizione sarebbe stata di tutto interesse per il Basso Tirreno Cosentino visto l’impegno assunto dal presidente Occhiuto.
Ma non è andata così.
Strada facendo Chilelli ha perso altri 5 voti.
Quali?
Ci dicono quello di Sergio Ruggiero raggiunto dai “suoi” che lo hanno bloccato la mattina di domenica, prima di partire e “convinto” a non sostenere un candidato di Amantea a favore di un “altro” candidato indicato dal partito che i due ex “Nuova Primavera Spirito Libero” dicono di non rappresentare.
Mazzei non ha votato
Poi ci dicono ancora altri due della minoranza non lo avrebbero votato perché avrebbero orientato le loro preferenze verso Franco Iacucci.
Ma manca sempre almeno un voto della maggioranza
Chi?
Se ne sussurrano diversi.
Sodali politici di Pirillo?.
Sodali Politici di Morrone?
Od addirittura Ancora sodali di iacucci
La conclusione finale è che Amantea manca di una sua espressione all’interno del consiglio provinciale.
ma soprattutto che Amantea SPARISCE SIA DAL PANORAMA REGIONALE CHE DA QUELLO PROVINCIALE.
In sostanza se Chilelli ha “perso”, ha “perso” soprattutto Amantea
La conclusione , quindi, è che da un lato Chilelli sembra essere stato “bruciato” dal suo partito, che ha “orientato” verso altri candidati, e dall’altro “sacrificato” proprio dai politici di Amantea e soprattutto dalla maggioranza .
Amantea, in sostanza, mostra la sua condizione di isolamento e non riesce ad incettare nemmeno i voti dei comuni che le stanno intorno.
Il che la dice lunga.
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Nel Vangelo secondo Giovanni ( 1,29) si legge « Ecce Agnus Dei, ecce Qui tollit peccatum mundi »
L'immagine dell'Agnus Dei trova la sua origine nel culto del’ Antico testamento e nell'agnello pasquale degli Ebrei, ed il suo sangue, posto sugli stipiti delle porte, salverà dall'Angelo della Morte.
Ne parliamo perché gira la voce di un prossimo sacrificio che la politica celebrerà ad Amantea.
Un rito antico che impone la scelta dell’agnello sacrificale che aiuterà a liberarsi dal peccato, o meglio dai peccati, spostando con i suoi belati l’attenzione dal coltello e da chi lo utilizzerà.
Nemmeno sappiamo con certezza ( anche se in qualche modo appare intuibile) chi sarà l’agnello da sottoporre al sacrificio, e tantomeno sappiamo se l’agnello accetterà questo sacrificio o scapperà prima ; molto dipenderà dal fatto se lui avvertirà o meno prossima la sua fine.
E nemmeno sappiamo chi sarà Giovanni Battista che “ dopo averlo battezzato lo mostrerà al –mondo- come colui che toglierà i peccati di Amantea.
Ad un lettore disattento potrà anche apparire desueto il richiamo dell’agnello sacrificale , ma vi assicuro che la politica si serve sempre di questi o similari mezzi.
C’è ancora chi usa il parlare democristiano perché c on la dolcezza delle parole si riesce a far digerire anche i sacrifici più duri.
C’è chi per evitare che si parli male i sé parla male degli altri
C’è chi sollecita l’animo umano con gli strazianti belati dell’agnello che viene sgozzato perché il popolo si distragga e non pensi troppo.
Comunque c’è da dire che gli agnelli di oggi non sono come quelli di ieri.
E forse l’agnello potrebbe anche salvarsi, se, come sembra si inizi a sussurrare, ricordi che il “mors tua, vita mea” non appare più ( mai in verità) accettabile e minacci di trascinare con sè sull’altare della legge e della giustizia anche quanti altri . Magari raccontando nel suo belare quanto ha visto mentre pascolava con quelli che ora lo vogliono destinato a mondare i peccati di tutti!?
E forse vale la pena di andare alle elezioni con tutti i peccati, nella speranza che non si scoprano mai. E se poi si scopriranno si parlerà al popolo democristianamente.
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