Nella Bibbia l’agnello identifica il simbolo sacrificale per eccellenza.
L’agnello sacrificale, nei contesti evangelici come l’Ultima Cena e la cena di Emmaus, o in riferimento alla celebrazione della Pasqua ebraica, è associato alla figura di Cristo.
Cristo l’incolpevole, Cristo il buono, Cristo il giusto, Cristo il migliore.
Se non fosse così non sarebbe certo un sacrificio.
Il sacrificio dell’agnello è prassi anche in politica, dove talora, si immola qualcuno per sfamare il popolo.
Ovvio che ci sono sostanziali differenze.
Per esempio, in politica l’agnello sacrificale viene scelto da quelli che ritengono di dover sopravvivere per poter continuare il loro mestiere, la loro professione di politici, i loro interessi.
Diamo comunque atto che si tratta di una scelta difficile, e che spesso è obbligata.
Una scelta, cioè, imposta da una situazione difficile per tutti, così che il sacrificio diventa una distrazione per le masse che si sorprendono di un fenomeno di cannibalismo, ma che apprezzano il sacrificio loro offerto, con una sorta di indifferenza circa l’agnello; come a dire non importa chi sia il sacrificato importante è invece che ci sia un sacrificato.
Per altri invece la scelta dell’agnello è simbolicamente pregna di significato
Spesso serve a dire che si tratta del “loro peggiore” o se volete “ del meno migliore”.
E talvolta serve per dare senso a chi resta,quasi che essi in tal modo siano mondi dal peccato originale e di peccati successivi.
Tanto posto chi sarà l’obbligato agnello sacrificale della giunta Sabatino?