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silvio clementeDi una formale richiesta, effettuata alla Commissione Straordinaria del Comune di Amantea, si fa promotore Silvio Clemente, già Funzionario del Comune di Amantea, andato in pensione, come purtroppo tanti altri nell'ultimo periodo, diversi mesi fa.

Lo stesso con una nota pervenuta alla nostra redazione si fa promotore, a nome di un'intera comunità, di una richiesta formale avanzata alla triade del Comune di Amantea.

Silvio Clemente esprime, nella nota, forte preoccupazione per il protrarsi della chiusura di molte delle attività della città. 

Mentre sale lo sconforto di molti imprenditori allarmati dalla difficoltá della fase di ripartenza delle loro attività, si fa sempre più concreta la possibilità che aumenti il numero della attività che non saranno in grado di ripartire, se non si agisce in fretta e con provvedimenti adeguati.

Ecco le proposte che Silvio Clemente rivolge alla Commissione Straordinaria del Comune di Amantea 

Silvio Clemente invita la Commissione Straordinaria ad un ragionamento, "credo che specialmente in momenti come questi si debba agire trasversalmente, unendo le forze per cercare di fare, ognuno secondo le proprie competenze, un grande sforzo per non perdere quell’enorme patrimonio socio culturale ed economico che da sempre ha contraddistinto il nostro territorio, garantendo crescita, sviluppo, occupazione e reddito per tante famiglie.

Una crescita sviluppatasi grazie ad una sistematica capacita di riqualificarsi che ha visto la piccola e media impresa ed commercio in particolare nella nostra città tra i principali protagonisti.

Oggi però molti di queste imprese che operano nella ristorazione e nel settore della somministrazione, sono in ginocchio e rischiano il fallimento e la chiusura. 

Credo che oggi per il commercio ci siano le condizioni per ripartire in sicurezza, nel rispetto cioè del “protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento del Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto lo scorso mese di aprile.

Però servono risorse e servono subito ma senza burocrazia".

Intervento quello di Silvio Clemente che richiama al buon senso ed alla concretezza che possa essere di immediato sostegno ed aiuto per i commercianti, per consentirgli di poter ripartire con qualche garanzia in più e qualche spesa in meno.

In questa ottica - continua Clemente - sono convinto che anche le Amministrazioni Comunali e quella del Comune di Amantea soprattutto, vista la natura della Commissione Straordinaria, che ricordiamo ai più, si è insediata a seguito di uno scioglimento per infiltrazione mafiosa dove il suo principale compito è quello di risanare un territorio, e che quindi la stessa Commissione possa e debba fare la sua parte.

Pertanto Clemente chiede, a nome di un'intera comunità la

- riduzione dell’IMU per il proprietario dell'immobile.

- Riduzione della imposta per la occupazione del suolo pubblico con la possibilità di ampliamento senza costi aggiuntivi

- Riduzione della TARI

- Sospensione dei “tributi locali” sino al 31 dicembre 2020

- Annullamento della tassa di soggiorno

- Annullamento della tassa affissioni e pubblicità

- Contributo a fondo perduto per l’acquisto di materiale igienizzante, mascherine, guanti monouso, strutture protettive in plexiglass.

Pubblicato in Politica

amantea-3“Ahi serva Amantea, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello!”

Questa città va restaurata cacciando i mercanti dal tempio, pressando i sedicenti “politici” con il contributo e la responsabilità di tutti i cittadini, ben sapendo che non tutti faranno propria la responsabilità, avvoltoi e sciacalli ci saranno sempre. Il Paese va rifondato sulla pietra lavica del bene comune, cancellando con il tempo decenni di malaffare, corruzione e di ideologie e ricette economiche demenziali, isolando mafie, corporazioni, massonerie. Utopia? Bene ci penserà la storia a sistemare tutto di un'Amantea serva, senza timoniere, spesso e volentieri casa di prostituzione politica ed economica! I peones della politica Amanteana si sono subito rifugiati dietro gli ordini impartiti da tre clowns i cui portavoce hanno passato la giornata a smentire l'ironia e l'offesa di una domenica di Giugno verso la cittadina, purtroppo non più donna di provincia ma governo di bordelli! Affascinante è stato ascoltare un oscuro e sconosciuto Sparaballe polifemico alzare la voce per imporre il nulla. Nessuno dovrebbe dire agli Amanteani cosa fare, sono più che certo che hanno la possibilità di rivoluzionare la propria collettività, non certo gruppetti privilegiati e le loro marionette che si aggirano per le strade. Vedo Amantea come l’Italia di Dante nel VI Canto del Purgatorio e l'incontro di Dante con Sordello da Goito, un famoso poeta e trovatore del XIII secolo ispirò in Dante la famosa invettiva nei confronti di un'Italia definita in crescendo “serva”, “nave senza timoniere”, “non signora delle sue province ma casa di prostituzione” proprio perché divisa e lacerata al suo interno da continue lotte e rivalità. Dante riconobbe che questa condizione così desolata era dovuta ai politici del tempo ma soprattutto alle due somme autorità, il papa e l'imperatore, che per ambizione e miopia non adempirono ai loro doveri di guide spirituale e temporale. Trovo incredibilmente attuali questi passi del sommo Poeta. E trovo altrettanto incredibile come la storia spesso di ripeta e si diverta a fare la rima! Il discorso è angoscioso, ma mi sembra inevitabilmente giusto farlo, dal momento che sulla questione ho riflettuto molto e riguarda tutti gli Amanteani che amano il proprio paese. Perché si è caduti così in basso? Non per orgoglio né per presunzione, ma per 'disperazione sociale' mi rivolgo ai miei concittadini per esortarli a fare uno spietato esame critico della coscienza civile evitando ogni formula consolatoria. E la premessa per uscire dall'abisso nel quale la città è precipitata. Mi rivolgo allo stesso popolo che, stordito dalle promesse e abbagliato dalla propaganda, rimane ormai inerme e assai disilluso. Una collettività di lavoratori aggrappati al posto di lavoro come un infante al seno della madre, un lavoro spesso mal retribuito e senza possibilità di crescita. Una parte della collettività fatta di disoccupati alla ricerca di qualsiasi cosa, indipendentemente dalle ambizioni, dal pregresso professionale o accademico. Anziani, ex lavoratori, frequentemente derubati della dignità e costretti ad una sopravvivenza al limite della decenza. Una popolazione di malati, disabili, invalidi a cui viene negata assistenza. E’ in queste condizioni che Amantea si avvia all’ennesima estate fatta dalle solite polemiche sull’immondizia, sulla fognatura che finisce per “sbaglio” nelle sacre acque dell’Ulisse, sull’inaccettabile condizione delle strade comunali, sulla mancanza di acqua, ecc.

Gigino A Pellegrini

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