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E’ vero che il 20 novembre non è il periodo turistico per eccellenza in Calabria e ad Amantea , ma andare alla stazione ferroviaria alle 17 circa e trovarla assolutamente al buio non è certamente un invito a usarla.

 

 

Le uniche luci sono quelle della illuminazione comunale, del bar e della unica stanza della palazzina accedibile.

Le foto sono esemplificative.

Una è fatta sul piazzale esterno e l’altra nella zona dei binari.

Come noto quella di Amantea, come tante altre, è una stazione disabilitata e cioè senza personale e quindi nessuno che possa segnalare questo problema.

Per questo ci hanno chiamato.

In realtà più tardi le luci saranno accese.

Tutto perché l’ orologio che ne comanda l’accensione e lo spegnimento non è allineato alle necessità di illuminazione.

Segnaliamo la vicenda e nel contempo l’inaccettabile ritardo del servizio preposto a tanto.

Preferiremmo che le luci venissero accese per tempo.

Meglio un po’ di luce che “si spreca” e non che manchi creando problemi agli utilizzatori del servizio ferroviario.

Forse non sarebbe male se le istituzioni ( Comune, carabinieri, Polizia Municipale) intervenissero!

Erano passate da poco le 07.00 di stamattina quando la Polfer è stata allertata per un pacco sospetto.
Immediato l'intervento degli artificieri per verificare il contenuto del pacco sospetto lasciato lungo i binari della Stazione ferroviaria di Cosenza.

 

Immediato il transennamento della zona

 

Immediato anche la richiesta di intervento degli artificieri della Polizia.

Gli artificieri prontamente intervenuti hanno poi appurato che l'involucro conteneva solo effetti personali.

E’ probabile che sia stato dimenticato da qualche passeggero in transito.

 

Poiché sono tempi difficili in questi casi si ingenera una psicosi collettiva.

E comunque sempre meglio un falso allarme.

 

Foto esclusiva di TirrenoNews

 

Pubblicato in Cosenza

Sono giunti in forze ed in silenzio i Carabinieri e sono andati via a sirene spiegate con un buon bottino.

E’ la sintesi di una importante operazione antidroga svoltasi stanotte nel centro tirrenico.

Ad essere posto sotto controllo lo spaccio di droga che aveva già visto diversi arresti eseguiti dai Carabinieri della locale stazione di Amantea.

Ma questa volta il blitz ha visto impegnate una decina di auto, circa 50 carabinieri, cellulari e cani antidroga.

Impegnati uomini della Caserma di Amantea, guidati al maresciallo Cerza, uomini della compagnia di Paola guidata dal capitano Villano, uomini dei Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, della Compagnia Speciale e del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia.

Il Cara di Amantea è stato oggetto di perquisizioni e sembra siano state trovate circa 1000 dosi di droga.

Ma l’intera città è stata presidiata ed in particolare la stazione ferroviaria.(vedi foto).

Proprio quella stazione dove sono stati eseguiti diversi arresti.

I profughi infatti sembra si rifornissero , anche, sulle piazze lontane da Amantea. Si parla di Cosenza, Lamezia , Rosarno.

Nel corso della nottata i militari della Compagnia Carabinieri di Paola hanno eseguito in Amantea tre fermi d’indiziato di delitto per spaccio di sostanze stupefacenti continuato in concorso, emessi dalla Procura della Repubblica di Paola, nei confronti di altrettanti immigrati, ospitati presso il centro di prima accoglienza.

Le indagini, condotte dai militari della Stazione Carabinieri di Amantea, sono state coordinate dal PM titolare dell’indagine, dott.ssa Anna Chiara Fasano, che ha firmato il provvedimento di fermo a carico di due immigrati, originari del Gambia, di età compresa tra i 22 e 24 anni, e un immigrato 19enne, di origini nigeriane.

Gli approfonditi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno svelato l’esistenza di un collaudato sistemato di approvvigionamento, confezionamento e successivo spaccio di marijuana, che poteva contare su un articolato sistema di sentinelle sparse all’interno del centro di accoglienza, che ha reso particolarmente difficili le indagini.

Particolarmente allarmanti gli elementi emersi dai riscontri svolti dai carabinieri che hanno anche accertato come i soggetti fermati non esitassero a spacciare droga a ragazzi minorenni e come i responsabili del centro fossero particolarmente intimoriti dalle modalità con cui lo spaccio veniva esercitato all’interno del centro di accoglienza.

I tre africani sono stati tradotti presso la casa circondariale di Paola a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Ma il blitz non finisce qui: sembra si stia lavorando sulle connessioni con elementi locali.

….ulteriori aggiornamenti…..

StazioneTreniLa crisi di presenze turisti che è figlia della concorrenza sleale.

Abbiamo scritto della crisi di presenze di turisti negli alberghi amanteani.

 

Un nostro lettore ci ha scritto che probabilmente abbiamo sbagliato.

E ci ha invitato a prendere atto che ci sono alberghi senza licenza che fanno concorrenza sleale al sistema alberghiero cittadino.

 

Per quanto minimale abbiamo potuto verificare che era la verità.

Per esempio nell’albergo della stazione ferroviaria dormono in tre.

Sono rumeni.

 

E dormono in tre in una stessa stanza, o meglio in uno stesso stanzone; è quello della sala d’attesa.

Uno dorme sull’unico scomodo finto letto rappresentato dal divanetto di legno, gli altri due sul comodo pavimento, arredato da fogli di cartone che vengono posti a terra per evitare la umidità che sale dal pavimento.

Al mattino sveglia presto, quando è ancora buio.

 

Se i servizi igienici sono aperti vengono abbondantemente usati , se chiusi occorre andare per campi o per marine.

E sempre con i bagagli al seguito.

Per lavarsi la stessa cosa.

Se i servizi della stazione sono aperti ci si lava , diversamente si scende alle fontanelle del lungomare.

Praticamente sono circa mille presenze non registrate dal sistema alberghiero ufficiale ( 3 x 365).

Non siamo certi che non esistano altri alloggi abusivi.

palme stazioneIl punteruolo rosso colpisce rovinosamente tutto il patrimonio palmizio di Amantea e lo sta letteralmente distruggendo.

Presso la stazione ferroviaria di Amantea le vecchie palme impiantate dal commendator Le Rose, storico capostazione della cittadina tirrenica, sono state quasi tutte colpite e distrutte.

Ne è rimasta in piedi una soltanto, ma anche essa sembra essere stata comunque attaccata dal coleottero asiatico.

Le altre stanno in piedi quasi per miracolo.

Anzi due di esse sono pendule, come la torre di Pisa ed a rischio di crollo.

Una potrebbe addirittura cadere su una casa sottostante

Proprio per questo. stamattina si sono visti gli operai delle ferrovie che dovranno comunque ulteriormente intervenire con il cestello e mozzare man mano i tronchi delle palme per evitare pericolosi cedimenti.

In modo improvvisato, comunque, l’area a rischio è stata circoscritta con strisce di plastica colorata che , nelle intenzioni, vorrebbero inibire l’accesso alla zona pericolosa.

Nemmeno le ferrovie hanno adempiuto al preciso obbligo di intervenire per salvare le palme della stazione ferroviaria, al pari del comune di Amantea, che però dalla sua può vantarsi di tagliare le foglie ed i tronchi per ridurre il rischio di crollo

Non sarebbe la prima volta che alberi o loro parti crollano determinando danni e talvolta perfino ferite anche gravi su quanti si trovino a passare nei pressi ed , in alcuni casi, anche la morte.

Pubblicato in Cronaca

A Natale siamo tutti più buoni. Forse. Per questo anziché chiamarli barboni li chiamiamo clochard : é piú elegante. Non si sa chi siano, non si sa da dove vengono.

 

Sono uomini senza famiglia, senza casa, che vivono -se vita è la loro- come possono e dove possono. Finchè vivono.

In questi giorni di freddo intenso, vivono e dormono nell’atrio della stazione ferroviaria.

No, non quella di Milano o di Roma.

No, quella di Amantea, la piccola stazioncina ferroviaria di Amantea.

È l’unica cosa aperta in questa città vanagloriosa e falsa.

Questa città che fa finta di non sapere, se non addirittura chiude gli occhi per non vedere, le orecchie per non sentire, la bocca per non parlare.

Ma la verità è lì davanti a noi.

Una verità terribile, che bisogna dire, che occorre diffondere

Sono italiani, o forse rumeni, o di chissà quale nazionalità. No, non sono neri di pelle, quelli vengono presi in carico dal sistema solidale italiano ed in qualche modo assistiti , nutriti, vestiti, curati .

Questi no, questi sono “altri” e non hanno gli stessi “diritti”

Per loro non scatta la solidarietà umana e statale.

Per loro non esiste comune, chiesa, Croce Rossa, protezione civile , legge, rispetto, amore.

Hanno freddo , un freddo terribile. Li vedi muoversi lentamente. Sono come congelati. Camminano come zombi in viaggio verso la morte.

E forse davvero stanno camminando verso la morte .

Le due stanze con grandi vetrate sono fredde.

E c’è un solo divanetto per non dormire per terra, gli altri dormono per terra, sui cartoni.

No possiamo, né vogliamo mostrarvi le loro foto.

Vi mostriamo però le loro cose.

Stamattina era presente solo uno di loro . Il volto bianco, ghiaccio, tetro, che procedeva lentamente , trascinando due enormi piedi . Era andato ad urinare in quella che fu la vecchia villa della stazione di Amantea dove c’era la grande vasca con i pesci rossi ( che stranamente non ci sono più).

Già, perché nella stazione di Amantea, come abbiamo ripetutamente denunciato i servizi igienici sono chiusi.

E’ uno spettacolo triste da vedere, triste e destabilizzante.

Non sai che fare, vorresti fare qualcosa, ma Dio buono, che cosa?

Li guardi e ti senti in colpa.

Li guardi e ti senti impotente , vergognosamente inadatto.

Un impotenza che diventa parossistica.

Vorresti che la tua città avesse un sistema di solidarietà per i più deboli, per i più fragili, per quelli che davvero, come loro, che nemmeno conosci , sono i più poveri, gli ultimi

Vorresti che la tua città avesse un comune che aprisse una delle sue stanze, riscaldata, arredata con cinque. dieci posti letti ed un cucinotto dove si può riscaldare un po’ di latte.

Vorresti che avesse quelle associazioni di solidarietà, di solito od all’occorrenza tanto vantate, e mostrate nelle loro belle divise, magari durante le processioni

Vorresti che avesse la “caritatis” prima e più che la “caritas” capace di sentire le grida di dolore che emanano dai corpi silenziosi dei “nostri” clochard.

Vorresti che il sentimento comune di umana pietà fosse capace di esorcizzare queste situazioni.

Vorresti avere il coraggio di fare quello che stai pensando di fare.

Ed invece , restiamo inani, scavalchiamo i loro corpi, gettiamo una monetina, quando li vediamo vivi, capaci di guardarci, al più preghiamo una preghiera muta al Signore perché cessi questo terribile freddo.

Sono , forse, l’inevitabile arredo di una società arrivista, “la tragica risacca di una società globalizzata” che ha perso anche la dignità, quella società dove la ricchezza massima si unisce alla povertà massima, dove i “colti” giustificano il pagamento di prebende da 4 milioni di euro di soldi pubblici per due serate del comico che va per la maggiore, quello che meglio interpreta la intera società italiana che si divide tra il finto cattolicesimo ed il finto social-comunismo, mentre milioni di uomini “veri”, non finti , aspettano nelle gelide stanze delle stazioni ferroviarie , nemmeno riscaldate, di morire di freddo.

Come chiedere loro – e poi ha senso- perché si sono ridotti così, si sono abbandonati così, si lasciano morire senza reagire.

E’ il loro atroce destino , scritto da tempo e da altri od hanno semplicemente perso il lavoro e non lo ritrovano? O la loro famiglia ha voltato loro le spalle, come del resto questa società dove nessuno vuol sapere.

Lo dico a me stesso, ma anche a voi. Sono ancora lì, stasera 31 dicembre 2014, pronti a ricevere il nostro aiuto!

Che il 2015 porti loro una diversa attenzione umana

Giuseppe Marchese

Pubblicato in Cronaca

L’intelligenza, anche quella cattiva, merita sempre non dico apprezzamento ma, almeno, attenzione 


Parlo di quella intelligenza che quando arrivi alla stazione ferroviaria di Amantea distrae la tua attenzione dai principali problemi e la porta verso quelli minimali

E così se arrivi di giorno sei distratto dalle erbacce che ti appaiono davanti agli occhi infestanti ogni dove

Se arrivi di sera scopri una stazione quasi totalmente al buio

E così difficilmente ti accorgi del resto.

Per esempio del cartello dove c’è scritto “Mantenersi (a) distanza dalla recinzione”, un cartello incomprensibile perché la recinzione non c’è più.

E’ crollata miseramente per terra. Ma poi perché dovresti tenerti lontano da una recinzione fatta di plastica?

Il problema infatti non ce l’ha la recinzione ma il muro e quindi sarebbe occorso scrivere “ Mantenersi lontano dal muro “ .

E poi aggiungere una recinzione seria, molto seria e che impedisse di accedere all’area sottostante al muro in pericolo

Ed infatti il muro del piazzale della sottostazione ferroviaria è a reale rischio di crollo.

L’angolo del muro è anche spaccato.

E poi basta osservarlo di lato e si vede che è fortemente inclinato

Anzi, per quanto incredibile possa apparire, il muro sembra essere tenuto in piedi da un tabellone pubblicitario che si inclina sempre più sotto la spinta del muro che continua a piegarsi di lato

Nessuno che se ne curi.

Le ferrovie sembra non abbiano più tecnici

Lo stesso comune, che è sempre obbligato garantire la incolumità dei cittadini e dei frequentatori di Amantea ed a tal proposito ha il potere ordinatorio, sembra non essersene accorto, sembra non saperlo e non ha nemmeno intimato alle ferrovie la messa in sicurezza del muro stesso.

Eppure potrebbe farlo

Anzi deve farlo.

Noi lo suggeriamo fortemente .

È vero che l’amministrazione comunale ( la minoranza in gran parte sembra essere distratta se non dorme del tutto) ha tanti problemi ed ora ha anche quelli di garantire alla comunità gli spettacoli delle feste natalizie e senza i quali la gente potrebbe arrabbiarsi, ma se insieme garantisse anche la incolumità non sarebbe certo un male.

Nei giorni scorsi abbiamo segnalato che la stazione ferroviaria di Amantea era completamente al buio

 

E ci eravamo chiesti perché mai di ben 16 organi illuminanti non uno funzionasse.
Solo 4 giorni dopo ecco la novità.
Abbiamo visto il camioncino della RFI davanti al piazzale della Stazione Ferroviaria.

Ed insieme 3 operai che montavano una impalcatura..
Poi le spiegazioni.
“Le luci non sono fulminate.

Il problema è che l’intero impianto è andato in corto.
Ora abbiamo trovato la causa.
Questo organo illuminante esterno proprio sopra l’ingresso del bar è responsabile del tutto.

È completamente pieno d’acqua ed ha fatto andare in corto tutta la rete illuminante.
Ora siamo costretti a sostituirlo integralmente e speriamo così di dare luce a tutta la stazione”.

Non insistiamo, non provochiamo ma poniamo solo una domanda: “ C’era davvero bisogno che un giornale ed un sito web parlassero di questa situazione perché voi interveniste ?”.
“La manutenzione era affidata ad una azienda esterna e noi non potevamo intervenire. Ora ci hanno detto di intervenire e lo abbiamo fatto con tempestività!”.
Poi un’altra domanda” Ed i bagni?”.

“Non è compito nostro !” risponde il caposquadra della RFI.

Si affaccia alla porta la titolare del bar che aveva richiamato la nostra attenzione .

Sorride.
Stasera andremo a veder se funziona e se la stazione è illuminata.
Intanto evidenziamo il fatto che le ferrovie sono intervenute e che il nostro lavoro di segnalazione e di denuncia funziona. Almeno così pare e soprattutto con le RFI.
Talvolta anche con altri enti ed istituzioni. Purtroppo non con tutti.
Ma noi non disperiamo. Affatto. E chissà che a fronte di palei omissione non ci sia qualcuno che se ne accorga!

Pubblicato in Politica

Se andate nella stazione ferroviaria di Amantea per prendere un treno e vi capita di avere un bisogno fisiologico che fate?

 

Cercate un bagno, vero? E lo trovate.

Non uno ma due, uno per le donne ed uno per gli uomini.

 

Sono in fondo alla palazzina ferroviaria lato sud. Ma vi avvertiamo. E’ inutile andarci. Sono sempre chiusi a chiave e quindi inutilizzabili.
Per fortuna che c’è un bar al quale vi potete rivolgere. Sempre che sia aperto. Lo è spesso ma non sempre.
D’altro canto non può aprire per sopperire alle deficienze delle ferrovie.
E pensare che se un bar apre senza servizi igienici i NAS o le ASP che funzionano lo chiudono.
Ma le ferrovie sono intoccabili? Al di sopra della legge? No, certamente.
Ed allora perché nessuno interviene ?.Non interviene l’ASP e non interviene l’amministrazione comunale.
I turismo è anche questo e non solo “sorrisi e canzoni”. E non basta. Dovete anche sapere che andare di sera nella stazione ferroviaria di Amantea è un azzardo. Sui quattro lati della palazzina ferroviaria ci sono organi illuminanti. Ma nessuno di loro funziona e la stazione è completamente al buio.

Le scarse luci sono quelle del marciapiede centrale.
Devono restare spente queste luci? Sicuramente no. Perché mai avrebbero dovuto piazzarle se poi non dovevano funzionare?
E se devono funzionare per la sicurezza anche fisica degli accedenti perché nessuno sostituisce le lampade fulminate ?

A chi compete? E chi sta omettendo il proprio dovere?
Ed a chi tocca controllare?
Possibile che una stazione che serve non solo una cittadina di 15 mila abitanti ma anche un comprensorio di circa 40 mila abitanti debba essere così abbandonata?
Perché nessuno la tutela e tutela così i viaggiatori?
Anche in questo caso un solo amministratore di maggioranza o di minoranza che gridi il suo sdegno possibile che non si trovi? Che ci stanno a fare?

Pubblicato in Primo Piano

E’ pur vero che questa estate sembra non arrivare ancora. Ma qualche turista ovviamente non Alpitour scende ( o parte) dalla nostra bella stazioncina ferroviaria.

E poi la stazione è notevolmente usata durante tutti i giorni da decine e decine di passeggeri per Paola, Cosenza, Napoli, Roma ed altre località.

Per soddisfare le ordinarie esigenze fisiologiche di queste persone i wc della stazione sono tutti aperti, compresi quello per i portatori di handicap .

Cioè, scusate, volevamo dire CHIUSI. Anzi SERRATI.

Abbiamo già lamentato questa inaccettabile situazione ed in qualche modo le ferrovie sembrarono attente disponendo la riapertura dei servizi igienici.

Lo faranno anche questa volta? Difficile da dire. Certo che non sarebbe male che l’assessore al turismo ( posto che ci sia ad Amantea) od anche la associazione degli albergatori o quella dei commercianti( qualcuno insomma, e non solo noi) alzasse fortemente la voce .

E’ inaccettabile quello che succede ed ancora più che nessuno parli!!

Pubblicato in Cronaca
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