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BloccoOperatorio-CastrovillariSarà la volta buona? A distanza di dieci anni dalla prima farlocca inaugurazione del Blocco operatorio dell’ospedale di Castrovillari qualcosa si smuove e, molto probabilmente, le quattro sale operatorie potrebbero essere pronte tra qualche mese. Il condizionale è d’obbligo considerando che le sale - una di Cardiochirurgia, una di Ortopedia e due di Chirurgia - sono rimaste lì, abbandonate al loro destino nonostante siano stati spesi circa 5 milioni di euro e inaugurate più volte senza mai entrare in funzione.

I lavori iniziarono nel 2008 ma il Blocco operatorio e sala parto non è mai stato utilizzato visto che “l’intero appalto non è stato gestito secondo i canoni e la normativa vigente in tema di Appalti pubblici”. Un vero e proprio scandalo emerso grazie al nostro impegno: attraverso interrogazioni, visite ispettive, l’accesso agli atti a documenti di gara, è emerso che non si poteva procedere al collaudo delle Sale operatorie stante la mancanza della Centrale gas medicali, del gruppo elettrogeno e i lavori correlati all’utilizzazione delle Sale operatorie da parte degli operatori quali spogliatoi e bagni. Il progetto era stato realizzato da docenti universitari ma nessuno aveva previsto tali interventi nella progettazione. Ecco perché l’intero blocco operatorio non era collaudabile.

Abbiamo chiesto all’Asp di Cosenza, già qualche anno fa, di realizzare le opere necessarie a rendere collaudabili le sale operatorie. Nel corso del 2021 finalmente è stato fatto un passo in avanti. Tre delibere del commissario straordinario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo Carlo La Regina, datate 23 novembre 2021, prevedono lavori urgenti di: adeguamento funzionale e di manutenzione straordinaria delle Centrali gas medicali; realizzazione di un’area spogliatoi per il personale afferente al Blocco operatorio e Parto del presidio ospedaliero di Castrovillari; lavori urgenti di fornitura e posa in opera gruppo elettrogeno da 650 KWA compreso di componenti accessori a servizio del blocco operatorio e parto del P.O. di Castrovillari. Ogni delibera include impegno di spesa e autorizzazione indizione gara. Costo complessivo: 352mila euro. Dunque, tutto quello che serviva per procedere al collaudo e alla reale apertura delle sale operatorie è avviato, così per come è previsto all’interno della relazione tecnica a firma degli ingegneri Antonio Capristo (nominato Ctp Asp Cs) e Gianfranco Abate (incaricato Rup per la fase di collaudo messa in esercizio).

Ci sono voluti dieci anni per far sì che questo blocco operatorio non restasse l’ennesima incompiuta calabrese. Sono centinaia, infatti, i casi di sprechi e sperperi; il presidente Occhiuto farebbe bene a censire tali incompiute e avviare gli interventi necessari per restituire ai cittadini importanti strutture sanitarie. Così come accadrà a breve per le Sale operatorie di Castrovillari. Sarà la volta buona?

Carlo Guccione

Responsabile PD Sanità nel Mezzogiorno

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pc iacuLa sconfitta subita dal centro sinistra alle elezioni provinciali dei giorni scorsi fa sicuramente molto male e impone a tutti noi una riflessione senza sconti.

Sono stato protagonista, insieme ad altri, di una stagione in cui avevamo riconquistato faticosamente l’ente di Piazza XV Marzo e avevamo sbaragliato il centro destra, con la mia vittoria del 2017 ottenuta grazie al lavoro e all’impegno di un gruppo dirigente coeso, come ha giustamente sottolineato nel suo intervento Luigi Guglielmelli, che aveva il chiaro intento di riportare la Provincia di Cosenza al centro della scena politica.

La mia amministrazione si è scontrata con problemi di natura economica che abbiamo superato con grande spirito di sacrificio, per cui non mi stancherò mai di ringraziare chi al mio fianco ha combattuto per portare la Provincia fuori dal rischio del dissesto finanziario.

Abbiamo ricostruito faticosamente l’istituzione e l’Ente è tornato ad essere un ente virtuoso, efficiente ed efficace nell’affrontare i problemi del territorio, delle amministrazioni locali e dei cittadini.

Abbiamo intercettato finanziamenti che cambieranno il volto del nostro territorio, abbiamo avviato opere strategiche ed infrastrutturali che resteranno a testimonianza di anni non facili ma ricchi di soddisfazioni.

Sono più di 200 milioni di euro i finanziamenti intercettati che avranno sicuramente un’importante ricaduta economica e di sviluppo sul nostro territorio.

Non nascondo il rammarico e l’amarezza per la sconfitta dopo tanto lavoro ma quanto messo in campo va ed andrà a vantaggio della collettività e di questo non posso che essere orgoglioso.

La sconfitta è chiara tuttavia e non può essere ignorata. Una sconfitta i cui numeri parlano da soli: il centro sinistra perde a causa del personalismo esasperato di chi, contro tutti e tutto, ha scelto di candidarsi in solitaria.

I voti di Ferdinando Nociti, candidato individuato da tutto il centro sinistra in modo unitaro e, sommati a quelli del sindaco di Corigliano Rossano superano di gran lunga il centro destra e crescono anche rispetto alle elezioni del consiglio provinciale dello scorso 18 Dicembre, come già fatto notare da altri.

C’è un solo responsabile di questa sconfitta. E mi sento di rispedire al mittente la sua idea di “ripartenza”. Non si riparte dalla divisione. Il centro sinistra non ha bisogno di chi gioca al massacro senza una vera proposta politica.

Dal sindaco di Corigliano Rossano, pur dalla sua esperienza amministrativa su cui ci sarebbe molto da dire, infatti, non è mai stata avanzata una proposta di natura politica o amministrativa. Il “ribellismo” fine a se stesso si esaurisce dopo avere intercettato il malcontento. Distrugge non costruisce.

Non mi si parli poi del rapporto con le amministrazioni dei piccoli e medi comuni: noi questo rapporto lo abbiamo esercitato e praticato quotidianamente, tra mille difficoltà, non solo annunciato.

D’altra parte non solo non è chiara la proposta politica del sindaco Stasi ma neanche il campo in cui gioca. Non si sarebbe potuto neanche candidare senza l’apporto determinante di tante firme a suo sostegno del centro destra.

Il centro sinistra può benissimo fare a meno di indefiniti e disgreganti “progetti” personalistici.

Bisogna invece ripartire dall’unità e da chi ha lavorato faticosamente in tal senso. Il lavoro, il buon lavoro, fatto intorno a Ferdinando Nociti non va disperso: è, anzi, un patrimonio importantissimo di 444 amministratori che hanno barrato il nome del candidato del centro sinistra.

Un candidato autorevole e credibile al quale noi tutti dobbiamo la nostra gratitudine per l’impegno profuso in questa battaglia e per non aver lesinato mai l’apertura al dialogo.

Ripartiamo da loro. E ripartiamo dalla strutturazione del Partito Democratico.

Diventa urgente, in tal senso, svolgere i congressi del Partito Democratico per radicare il partito sul territorio e lavorare alle prossime sfide che ci attendono.

L’elezione di Irto a segretario regionale è stata una bella pagina di democraticità e compattezza e a quel metodo di lavoro bisogna guardare.

La rigenerazione del PD è quanto mai impellente anche in provincia di Cosenza ma sono certo che la sconfitta alle provinciali non costituirà una battuta d’arresto ma uno sprone positivo. La nostra comunità di uomini e donne è straordinariamente ricca, preparata e pronta a rimboccarsi le maniche per sanare le ferite e guardare al futuro con speranza.

Franco Iacucci

Vicepresidente Consiglio regionale

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elezioni manoVuelvo al Sur,
como se vuelvesiempre al amor,
vuelvo a vos,
con mi deseo, con mi temor.

Son tornato al Sud dopopochi giorni di assenza. La sensazione più immediata e malinconica è quella di una previsione sul prossimo futuro. Sulle elezioni Comunali. Un possibile disastro annunciato? Le elezioni future serviranno, come ci hanno raccontato le cronache degli ultimi anni, esclusivamente, a dare non solo pane ma anche formaggio alle solite corruttele, a intrallazzatori di ogni risma, affiancati dai disonesti.

Quando ildisfacimento sociale è frutto di un caso isolato, una necessità, un’irrefrenabile sete di potere o di denaro, essa è deprecabile, ma non sarà un problema. Gli Sparaballe, puntualissimi, invaderanno le strade piene di voragini e diranno, come sempre, “Basta individuare quanto accaduto, isolarlo e cercare di fare il possibile per impedire che si ripeta.”

Il problema vero ha avuto inizio quando la corruzione divenne sistemica, quando lo scambio di favori, di cariche e di potere divenne il collante, il lubrificante che fluidifica l’intera macchina amministrativa. Capture si riferisce ad una forma di grandecorruzione, attraverso la quale individui, imprese, gruppi specifici (etnici, o anche politici) cercano di estrarre rendite dallo Stato, distorcendo o influenzando la formazione di leggi, regolamenti, politiche governative a proprio vantaggio, tramite il coinvolgimento di pubblici ufficiali che a loro volta ne beneficiano.

Il Meridione e i meridionali, vorranno rispettare la tradizione mandando ad amministrare il paese persone, ognuno con le proprie forme d’illecito, da quelle più subdole a quelle più selvagge che si salderanno in un sistema avente una sua stabilità e compattezza e coerenza e nel quale moltissime persone potranno trovare il loro vantaggio tangibile, senza perdere il vantaggio morale di sentirsi con la coscienza a posto. Potranno, ancora una volta, dirsi unanimemente felici molti Meridionali, non fosse per una pur sempre numerosa categoria di cittadini onesti ai quali non si saprà quale ruolo attribuire?

Tale sarà la fattispecie in cui un pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio accetterà la dazione o la promessa di denaro o altre utilità per omettere o ritardare il compimento di un atto del suo ufficio, ovvero per compiere un atto contrario ai doveri del suo ufficio.

Lo so che rischio come sempre, di essere pedante e monotono, ciò che chiedo, a Voi conterranei, “Non rendete inutile questo nostro breve scritto.”

Gigino A Pellegrini & G elTarik, arenato.

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