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quirinale-votazioni 94df7Anche oggi si è votato per eleggere il Presidente della Repubblica e come era del resto previsto ancora una volta c’è stata fumata nera. E una nuova ondata di schede bianche. Però c’è una novità. Mattarella ha ricevuto 125 voti di preferenza e Guido Crosetto ben 114 voti, ben al di sopra degli elettori di Fratelli D’Italia. E anche Paolo   Maddalena ha aumentato i voti. Distaccato Casini. Cosa dicono questi numeri? Qualcosa vogliono dire. Ci sono tantissimi Deputati e Senatori che non seguono le direttive dei loro partiti. L’assemblea che si riunisce a Montecitorio è spaccata e non riesce a trovare un nome condiviso che possa diventare Presidente della Repubblica e che possa rappresentarli tutti. Cioè che sia super partes. Sono spaccati come è spaccata la società italiana. C’è stato pure qualcuno che ha votato Amadeus, Al Bano, Ruggeri, Dino Zoff, Greggio e Iachetti. Ieri ho scritto che non siamo in un campo di calcio, al Festival di San Remo o a Striscia la Notizia. E’ stato un buontempone? Uno che ha voglia di scherzare? Che ci vuole fare ridere? Non è il momento. Non è bello assistere a simili scempiaggini. Non va per niente tutto bene. La disoccupazione e l’inflazione aumentano. Aumenta la benzina, il gas, la luce, il pane, la pasta, lo zucchero, Chissenefrega! Fra giorni potremo vedere il Festival di San Remo condotto da Amadeus! La pandemia è finita? Un corno! Ci sono più di 300 persone che muoiono ogni giorno. Ma queste cose non fanno notizia. Si muore? Che c’è di strano? Di qualcosa bisogna pure morire, no? Le borse crollano? Chissenefrega! Soldi in banca non ne abbiamo, i sudati risparmi sono terminati da un pezzo. Potrebbe scoppiare da un momento all’altro una terza guerra mondiale. Chissenefrega! L’Ucraina è molto lontana dall’Italia e i nostri soldati per il momento non sono impegnati in quella scacchiera di guerra. La Russia ha mandato i suoi soldati in Ucraina? Li ha mandati non per fare la guerra ma per fare sgranchire le gambe ai suoi soldati. Va tutto a gonfie vele. Fra una settimana ci sarà il Festival di San Remo. Berettini ha superato il turno ed è approdato alle semifinali agli Open di Tennis in Australia. La Goggia sta migliorando e di sicuro parteciperà ai giochi invernali di Tokio e difenderà la sua medaglia olimpica. La Juve farà sognare i suoi tifosi perché ha comprato il giocatore della Fiorentina. Cosa vogliamo di più dalla vita? Un Lucano, direbbe la pubblicità televisiva. No. Vorremmo che questa classe politica che ci governa andasse al più presto a casa. -Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico e come sono contento…. Cosa si deve inventare, per poter ridere sopra, per continuare a sperare., cantava Lucio Dalla. E se quest’anno passasse poi in un istante come sarebbe importante.

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risateche rendiamo provvisorie le nostre vite e inaridiamo tutte le cose…

Se “modernizzare” vuol dire stravolgere il senso di quanto ci è stato tramandato e che noi dovremmo tramandare a nostra volta, significa che c’è una perdita di valori e di conoscenza profondissima.

Al di là di qualsiasi considerazione, il centro storico viene quotidianamente stuprato nella più assoluta indifferenza, mancanza di valori sociali e del senso del bene comune. Il centro storico ha allora due problemi fondamentali, che se non risolti rischiano di rovinarlo per sempre: da un lato le tante abitazioni da troppo tempo abbandonate, le quali costituiscono anche un problema all’incolumità degli stessi abitanti, dall’altro delle iniziative private non sottoposte ad alcuni vincolo, creano vistosi problemi di impatto visivo al paesaggio.

Il nostro genuino desiderio è che queste constatazioni possano essere utili per una presa di coscienza collettiva, se non da parte degli amministratori comunali, ma di tutta la comunità, sul valore, estetico, economico e sociale, delle testimonianze storiche di questo nostro umiliato paese. Le ingiustizie, gli abusi, gli interessi famelici di pochi e le diseguaglianze perseguite dalle società liberal democratiche sono sotto gli occhi di tutti.

Essere sdegnati oggi è una questione etica e di sensibilità. Un’etica che dovrebbe arricchirsi continuamente dinanzi alle sfide che la storia e la vita ci propongono continuamente. Mentre gli scienziati e gli intellettuali si chiedono oggi come salvare la bellezza del nostro ambiente, nel Meridione si verificano fenomeni socio-culturali che lo offendono e imbruttiscono. Perché uno scenografico centro storico segnato da straordinarie incidenze architettoniche e artistiche, non è sentito come tale, ma viene degradato a mero oggetto di consumo in modo incivile e la sua bellezza viene insultata? Forse perché i nostri sensi, sopraffatti da quelli della barbarie, sono continuamente bombardati da mille stimolazioni, incessanti, assordanti, in cui ci sperdiamo.

Per questo occorre far chiarezza e comprendere quali siano le priorità e che c’è un ordine di valori da pensare o ripensare alla nostra indifferenza e capacità di reagire a tutto questo. Allora una delle risposte ad una auspicata ma mancata rivolta potrebbe essere quella della scarsa formazione e capacità di lettura del reale, dovuta anche alla volontà da parte dei potentati di mantenere le masse nell’ignoranza, e lo vediamo dalle scelte di riforme “democratiche” che ci vengono propinate quotidianamente.

E per questo, i crimini di cui un popolo si vergogna costituiscono la sua vera storia. Questa parte della nostra storia passata, dovrebbe essere tutelata attraverso precisi strumenti urbanistici, ovvero alla stregua di bene paesaggistico vincolato con provvedimento amministrativo.

E soprattutto trasformare i centri storici in luoghi dove la vita si svolge 24 ore al giorno, non possono essere dormitori, non possono essere luoghi dove si va soltanto a dormire. Bisogna ridare ai centri storici la loro urbanità.In origine il centro storico coincideva con la città antica, era la città antica.

Oggi il centro storico indica il nucleo più vecchio della città, corrisponde al centro antico della città, che nel frattempo si è dilatata. Questa banale osservazione ha delle conseguenze non altrettanto banali. Innanzitutto significa che è cambiata la città nel suo insieme, tanto nelle dimensioni spaziali quanto nella distribuzione delle funzioni. Inoltre, è mutato il centro storico. Pur restando spesso fisicamente immutato, si è come “intirizzito”, divenendo una parte dal tutto che era, e trasformandosi radicalmente nell’uso.Sulla definizione di centro storico architetti, storici dell'architettura e urbanisti riflettono da decenni senza certezze.

L’espressione ‘centro storico’ è divenuta una consuetudine lessicale, su uno sfondo vago e indefinito. Nelle città, i centri storici continuano ad esistere, mostrando traiettorie di cambiamento differenti; appaiono degradati e impoveriti, oppure manomessi da interventi edilizi, rifunzionalizzati attraverso i processi di riqualificazione e rinnovamento, o, ancora, restaurati ed esibiti in termini di monumentalità senza vita.

Gigino A Pellegrini & G elTarik, in collegamento dalle viscere della Terra.

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Bettino Craxi 219 gennaio 2000 moriva in Tunisia Bettino Craxi, l’ex Segretario nazionale del PSI ed ex Presidente del Consiglio. Lo hanno fatto morire in solitudine, lontano dai suoi cari, lontano dalla sua Patria che amava tanto e che aveva ben servito. Poi, però, a morte avvenuta sia Ciampi, Presidente della Repubblica, sia D’Alema, Presidente del Consiglio, sia Violante, Presidente della Camera, proposero i funerali di Stato, respinti dalla sua famiglia così come alcuni anni prima li aveva respinti la famiglia di Aldo Moro assassinato dalle Brigate Rosse. Ora le sue spoglie mortali da oltre venti anni riposano in pace in un piccolo cimitero cristiano di Hammamet in Tunisia.

A distanza di 21 anni credo che sarebbe giunto il momento, finalmente, di rivedere il giudizio sull’operato di Craxi. Ora che non c’è più e molte cose sono cambiate in Italia si può dire che Craxi effettivamente è stato un grande statista. Rispetto a quelli che ora ci governano Craxi era un gigante. Quando era in vita è stato varie volte insultato, maltrattato, sputato, criticato, offeso, fatto oggetto di monetine all’uscita dell’albergo dove alloggiava da agitprop comunisti mandati dal loro partito perché quegli uomini politici che lo osteggiavano volevano prendere il suo posto. E così poi è stato. Ma lui, imperterrito, come un fiume in pieno, è andato avanti per la sua strada. Nulla ha potuto, però, fare contro le accuse che provenivano dalla Procura di Milano e dal Pool di mani pulite. E per non finire in galera come un malfattore ha preferito andare in esilio. Ma l’odio, il rancore, il livore dei tantissimi pennivendoli non si è ancora affievolito. Se lui potesse ascoltare o leggere alcuni giudizi che certi uomini politici danno di lui si rivolterebbe nella tomba. O forse rimarrebbe in silenzio, lui che quando era in vita, è stato sempre molto loquace. Ma forse non potrà ascoltare le parole dei vili e dei vigliacchi che l’hanno fatto tanto soffrire e poi morire in terra straniera, perché la sua tomba è murata nella sabbia e nel cemento e nella cattiva coscienza di tantissimi uomini politici che hanno fatto fortuna quando lui era in auge. Voleva ritornare in Patria almeno per curarsi. Voleva ritornare nella sua Milano che amava tanto e stare col nipotino. Glielo hanno impedito. Chissà quante volte, dall’esilio di Hammamet, ebbe modo di scrutare il mare e guardare l’Italia. Certamente anche lui avrà avuto momenti di sconforto e di scoraggiamento. Fissava l’orizzonte ma l’Italia era molto lontana e non poteva vederla. Riposa in pace Bettino ad Hammamet. L’ingrata Italia non avrà mai le tue ossa.

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