Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa:
“É giunto finalmente a termine il procedimento a carico dell’imprenditore Giuseppe Bazzarelli, detto Pino,
accusato, a seguito di una indagine effettuata dalla Guardia di finanza di Amantea, di aver utilizzato fatture per operazioni inesistenti, al fine di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto negli anni 2009, 2010, 2011.
All’epoca dei fatti, Bazzarelli era amministratore unico della Mira sas, un’agenzia pubblicitaria molto operativa sul territorio di Amantea e dintorni, con una vasta clientela comprensiva di vari esercizi commerciali della zona e anche di pubbliche amministrazioni.
Nel 2015 fu rinviato a giudizio.
Ma ieri, dopo 2 anni e mezzo di dibattimento, è stato assolto dal tribunale di Paola
Il dott. Cosenza , giudice monocratico, ha accolto le tesi difensive dei suoi difensori, l’avv. Nicola GAETANO e l’avvocato Emma Eboli, che hanno, con prove documentali e testimoniali, dimostrato la sua non colpevolezza.
L’imprenditore ha atteso pazientemente la fine di una vicenda giudiziaria che lo ha molto danneggiato in questi anni poichè, la presenza di un carico pendente può avere conseguenze negative allorquando si hanno rapporti commerciali con Pubbliche amministrazioni e altri soggetti imprenditoriali di un certo tenore, oltre al danno di immagine.
Tutto questo in una terra, come la Calabria, in cui è già difficile di per sè portare avanti progetti imprenditoriali.
Ndr Resta l’amarezza che traspare nelle ultime righe del comunicato dell’uomo e dell’imprenditore che vogliono vivere in una terra difficile.
Una amarezza alla quale si può porre fine soltanto con una maggiore attenzione delle procure che dovrebbero approfondire i risultati delle indagini per non essere sconfessati poi dai tribunali.
Se le assoluzioni certificano , come certificano, la non colpevolezza degli indagati , purtoppo offrono ai cittadini la immagine di una giustizia che funziona poco e talvolta male.