E’ lunedì mattina. Amantea è quasi vuota. Le strade sono state ripulite e lavate. E là dove non è apparsa sufficiente la azione del comune( ma non ci è sembrata affatto insufficiente, anzi) intervengono i commercianti, come Floriano e Piluso( questo addirittura lava il marciapiedi davanti alla sua boutique). Gli operai smontano anche il grande palco di Piazza Cappuccini. A mare alcuni giovani ancora dormono sulla sabbia ( e non si sveglieranno nemmeno con il rumore dei bagnanti che piantano gli ombrelloni ed il loro chiacchiericcio). Qualcuno ha anche piantato le tende.
Non c’è nulla di quanto c’era fino a poco prima
Non c’è Micaela che ha entusiasmato con la sua straordinaria voce; non c’è più il ritmico gruppo musicale calabro romagnolo del Parco delle nuvole pesanti che ha fatto ballare e saltare giovani e meno giovani. Non c’è la fiammeggiante voce che davanti all’ex farmacia Morelli ha trascinato chi avesse la venutra di passare di fronte ( auguri, meriti ben altro palcoscenico).
Non ci sono gli artisti di strada. Il mimo, l’uomo sui trampoli preceduto dal suo apripista, non c’è il giocoliere che ha attratto un numerosissimo e variegato pubblico, non c ‘è, soprattutto, il mangiatore di fuoco intorno al quale i bambini restavano a bocca aperta( ed i grandi altrettanto).
È finita la svendita al 50% con la fila davanti al negozio.
Non ci sono nemmeno i profumi della sagra mangereccia che è diventata la Notte bianca di Amantea dove trovi u po’ di tutto; dagli spaghetti con le alici( all’Italian Village di via Dogana), alle fritture di gamberi e calamari di Giovanni, alla braceria, alle porchette, ai polli allo spiedo, eccetera.
Non ci sono le migliaia di auto che hanno invaso la città provenienti da tante parti del tirreno cosentino e lametino.
Di eguale ci sono solo i negozi ,in gran parte aperti anche se hanno fatto la loro parte nella notte bianca commerciale amanteana, e che continuano od offrire i propri prodotti agli assonnati turisti che hanno il coraggio di essere usciti( o forse non sono nemmeno rientrati).
Di eguale ci sono le cose di sempre, il mare( oggi più azzurro che mai), i ruderi dell’antico castello ( più ruderi che mai), il centro storico e quant’altro spesso nemmeno vediamo sospinti da una quotidianità che ci distrae e attrae.
Per le osservazioni ( o e polemiche) c’è tempo. Ma per favore che nessuno vanti o si vanti. Grazie, sarebbe ipocrita!
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