Come molti di voi sanno da oltre 10 anni si protrae l’iter per l’approvazione del piano strutturale che sostituirà il vecchio piano regolatore generale.
Non averlo ancora approvato comporta una serie di limitazioni nel settore dell’edilizia, del turismo e di conseguenza in tutte le altre attività nel territorio. Per i non addetti ai lavori cercherò d spiegarmi in termini accessibili.
Quando si procede alla redazione di un nuovo piano urbanistico, dopo l’adozione dello stesso, intervengono le misure di salvaguardia.
Cosa sono? In parole povere, delle norme che bloccano completamente in alcune zone l’attività edilizia, che sia finalizzata a residenze, turismo o altro fino a quando il nuovo piano non avrà approvazione definitiva.
Di fatto oggi tutte le zone di espansione dei comuni interessati dal piano sono bloccate.
Siamo a questo punto davanti ad un bivio. A breve il piano potrebbe essere approvato in via definitiva o rigettato.
Il 3 giugno si è tenuta una video conferenza tra i progettisti del PSA ed i funzionari regionali di Vas e Urbanistica. In realtà per quest’incontro dovevano essere già pronti gli elaborati aggiornati alle osservazioni. Cosa che non è stata fatta per mancato pagamento ai progettisti (E’ stato fatto però l’impegno di spesa anche se di fatto i soldi in banca non ci sono) .I relatori regionali, preso e dato atto di non aver ricevuto gli elaborati richiesti, decidevano di non approvare e di rigettare il Psa, tenuto anche conto che dovesse in ogni caso essere aggiornato alle nuove norme regionali approvate nel 2016.
Solo l'insistenza e le promesse dei progettisti, inducevano i funzionari ad accordare un'ultima proroga, anche per l'aggiornamento del Piano alle nuove norme regionali.
Impegnandosi a a consegnare in breve tempo entrambi gli elaborati (illustrazione delle osservazioni e aggiornamento del Piano alle nuove norme) per un onorario, per questo secondo incarico, che avrebbero comunicato al Comune.
Faccio appello pertanto a tutte le categorie professionali e produttive per sensibilizzare su questo argomento i commissari.
Se il piano dovesse essere rigettato, perderemmo anni di futuro e prospettive di lavoro. Davvero non possiamo permettercelo.
Filippo Vita