“C’è anche chi mi crede un idiota, non ho mai scoperto perché. In verità, sono stato talmente malato da non essere molto diverso da unidiota ; ma com’è possibile che sia idiota anche adesso, quando, io per primo, mi accorgo che la gente mi considera tale?” FedorDostoevskij
Mia nonna materna, Domenica, mi raccomandava sempre di dire la verità.“Le bugie hanno le gambe corte” questo diceva.Questo ho sempre ripetuto a mia figlia Lorenza. Aggiungendo che non dire la verità sarebbe stato più faticoso. La menzogna o mezze verità erano e sono da me disprezzate. Ho sempre sostenuto anche a non trattenersi dal non farlo anche quando dirla apertamente e indiscriminatamente potrebbe risultare imprudente e “dannoso”.
Per Macchiavelli la verità derivava dall'esperienza che può essere di due tipi: quella diretta che si acquisisce vivendo e quella derivante dalla lettura dei classici, "dalla lezione degli "Antiqui".
Ci sono persone che sostengono che “veritasodiumparit”: L'adulazione procura amici, la Verità attira l'odio. È una citazione tratta dalla commedia "Andria" di Publio Terenzio Afro, liberto romano di origine cartaginese, vissuto tra il 195 e il 159 a.C. Con questa “minaccia” si è preferito vivere in Italia creando una tale putrefazione socio-politica per cui nessuno o quasi riesce più a distinguere la verità dal falso.
Quelli a cui è sempre convenuto non dire la verità per “quieto vivere”, insistono nel recitare pessimamente che la coesione sociale richiede complicità e mutua comprensione, che altrimenti andrebbero distrutte senza una sincerità selettiva e una certa benevola ipocrisia. Sempre questi gentiluomini, paladini di questo diktat e fra questi chi amministra le città, vanno in giro sostenendo che: dicendo sempre la verità, si verrebbero a creare le condizioni in cui più nessuno comunicherebbe. E dunque, chi è portato a dire sempre la verità sarebbe un mentecatto o un idiota, che dovrebbe essere sempre irrimediabilmente emarginato. I padroni della città, privati e pubblici, insistono nel dire, praticandola, che la sincerità assoluta non è possibile solo perché, se fosse praticata sistematicamente, si assisterebbe alla disgregazione della società civile e al conflitto endemico.
Questa loro filosofia negli anni ha fatto molti proseliti che da buon automi vanno ripetendosi che la sincerità è praticamente impossibile anche per il fatto che nessuno conosce così perfettamente la verità da poterla dichiarare come definitiva e inconfutabile. Gli altri, cioè gli idioti, vedrebbero solo la parte di un tutto, la superficie di una profondità; perciò pur con tutte le migliori intenzioni non potrebbero dire tutta la verità. Dire tutta la verità sulle malefatte, impicci e favori clientelari, creerebbe un tale disagio generale da rischiare il caos e l’anarchia, terrore dei benpensanti, passeggiatori domenicali con il sorriso stampato sulle loro facce di bronzo. L’altruismo di questi signori li porta, dunque, a proteggere i propri concittadini nel non concedere loro di conoscere la verità. Da buoni protettori di
animali domestici, spiegano che la cosiddetta “verità” è sempre il risultato di un'interpretazione, di una deduzione spesso inconscia, di un'invenzione inconsapevole. Aggiungendo che il quoziente di autoinganno aumenta quando si rivela se stessi, cosicché si nega credito all'autovalutazione, con il buon argomento che nessuno può essere buon giudice di sé stesso. E qui il "coup de theatre": Solo Dio conosce perfettamente la realtà passata, presente e futura; dunque solo Dio può essere veridico, verace e sincero.
Pertanto, continuate, cari amici, a frequentare la santa messa della domenica e lasciate che lor signori si prendano cura di voi come hanno fatto sempre. Amen.
Gigino A Pellegrini & G elTarik in collegamento dal mondo degli idioti