Durante i mieidiverbi quotidiani, con i cittadini del paese che mi ha visto nascere, mi è sempre stato rinfacciato di inseguire concetti indefinibili che avrebbero impedito una corretta pratica e moderna gestione della nostra terra.
E così – poiché non mi arrendo tanto facilmente – ho pensato che fosse venuto il momento di socializzare questo mio pensiero, vista l’impossibilità di farlo dove invece si dovrebbe fare, e dove invece si preferisce usare sempre più spesso il potere contro la verità.
A conferma di ciò mi sono sentito costretto a ritornare sul problema della zona demaniale in località Coreca. Scrivevo, qualche tempo fa: “Si riportano in questo testo alcune foto, della zona della concessione, scattate in questi giorni. Sarebbe opportuno che le Autorità competenti facessero chiarezza su tutto ciò e portare a conoscenza degli Amanteani, che si vedono ogni giorno di più limitati nell’uso dell’arenile demaniale e dunque l’accesso a quel mare da sempre frequentato sia da loro che dai turisti in visita ad Amantea.”
Quello che le Autorità competenti dovrebbero assolutamente chiarire ai cittadini sono i seguenti punti: se la concessione in oggetto è tuttora agricola oppure è diventata altro. I 1790 metri quadri sono ancora bene demaniale o altro? Questo perché c’è un imprenditore che ne rivendica la proprietà e dunque ne impedisce l’accesso a chiunque. Se l’imprenditore dovesse essere nel giusto sarebbe necessario informare la cittadinanza quando è avvenuta la vendita della zona demaniale in questione.
A seguito di ciò le autorità preposte, incluso l’Amministrazione comunale di Amantea con il suo ufficio demaniale, non hanno ritenuto importante dare una risposta alla cittadinanza e fare chiarezza sul “Foglio” 24 e “Particelle” inerenti alla proprietà del “Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marino”; e della “Particella” 531 intestata al “ Comune di Amantea” come risulta dalla Visura Storica per Immobile presso l’Agenzia delle Entrate Ufficio provinciale di Cosenza. Visura ottenuta in data 16 Aprile 2015.
La cittadinanza deve essere informata che l'amministrazione demaniale, compatibilmente con le esigenze del pubblico uso, può concedere l'occupazione e l'uso, anche esclusivo, di beni demaniali e di zone di mare territoriale per un determinato periodo di tempo.
Le concessioni di durata superiore a quindici anni sono di competenza del ministro per la marina mercantile. Le concessioni di durata superiore a quattro, ma non a quindici anni, e quelle di durata non superiore al quadriennio che importino impianti di difficile sgombero sono di competenza del direttore marittimo. Le concessioni di durata non superiore al quadriennio, quando non importino impianti di difficile sgombero, sono di competenza del capo di compartimento marittimo.
Occupare arbitrariamente uno spazio del demanio marittimo significa esercitare, senza titolo, un potere di fatto sul bene in modo corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà o di altro esercizio del potere avvenga a titolo originario o derivativo. È di fatto occupazione abusiva ex art. 1161 del Codice Navale, l’acquisizione o il mantenimento senza titolo del possesso di uno spazio demaniale in modo corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà.
Del reato previsto dall’articolo sopracitato, deve essere chiamato a rispondere, davanti ad un tribunale penale, chi, al momento dell’accertamento, abbia la materiale disponibilità del bene demaniale, in quanto l’illecito consiste nel mantenere la zona demaniale indisponibile agli usi cui è deputata. Nello specifico, rende indisponibile ai cittadini l’utilizzo dello spazio demaniale delimitandolo con grossi vasi, barriere, ecc. Gli Amanteani hanno il diritto di sapere e riprendere a frequentare un luogo a loro molto caro, senza che la prepotenza di qualcuno, avallata da altra prepotenza istituzionale, possa impedire un sacrosanto e millenario diritto appartenente ai figli del Mare di Ulisse.
Gigino A. Pellegrini & G elTarik stanchi