“La menzogna è un venticello/un’arietta assai gentile/ che insensibile sottile/ leggermente dolcemente/ incomincia a sussurrar./ Piano piano terra terra / Sottovoce (si fa per dire) sibilando/ va scorrendo, va ronzando/ nelle orecchie della gente/ s’introduce destramente,/ e le teste ed i cervelli/ fa stordire e fa gonfiar”.
I giovani, privati dell’utopia di un futuro possibile, incapaci di pensare alle infinite manifestazioni del divenire, vivono soggiogati, in particolare le nuove generazioni, dalla sintomatologia dell’effimero.
Se lo spazio della comunicazione massmediatica è tutto occupato da “un’arma di distrazione di massa" come si fa a trovare spazi di discussione sulle cose importanti, come si esercita il senso critico sulle questioni fondamentali della vita di Amantea e degli amanteani?
Come si riesce a raggiungere un grado sufficiente di informazione?
Questo è il quesito.
In questo clima farcito da inganni, furberie e malcontento, ieri all’imbrunire, a Piazza dell’Emigrante (orribile nome) si consumava l’ennesima farsa corredata da videos, disegni e cotillon.
Una commedia dell’orrore.
Allo stesso tempo, sul Canale di Sicilia si assisteva ad un altro spettacolo: una tragedia che vedeva protagonisti, non dei buffoni e clowns, ma circa 900 fra donne bambini e uomini che pensavano di sfuggire alla morte sulla terraferma d’Africa per finire sul fondo del Mediterraneo.
Non esageriamo, direbbe il semplicione non comprendendo che quello che oggi viviamo è un mondo gestito da mediocri balordi di tipo diverso, la coercizione non è effettuata con la forza, ma con l’inganno di fantomatici chiarimenti, comitati, direttivi, sedicenti tridimensionali progettisti, distrazioni, spettacolo, divertimento, argomenti leggeri, rissa anche, perché no, il dolore stesso spettacolarizzato in tv minimizza le sofferenze reali della gente, inibisce l'empatia.
L'importante è anche riempire di notizie, servizi, informazioni, impedendo che quelle davvero importanti possano imporsi all'attenzione generale.
In questo spettacolo dell’orrore, le nuove generazioni, “dovrebbero essere costrette” a scuotersi dall’apatia del benessere costruito dai loro genitori ma ora messo in dubbio.
Se è vero che possono contare su un livello di istruzione e di accesso agli strumenti tecnologici senza precedenti, è anche vero che i venditori di fumo e di menzogne non permetteranno di vedere oltre il loro naso.
E trovandosi a passeggiare su un “avveniristico lungomare” rischieranno verosimilmente di finire annegati nello stesso Mare che ha inghiottiti i disperati imbarcati sull’ennesima carretta della speranza.
Dietro a simili atteggiamenti e comportamenti dei venditori di fumo e di promesse di turno, al limite tra paternalismo, prevaricazione e difesa di interessi di casta, non troveremo di certo l’altruistico desiderio di “proteggere” i più deboli, utilizzato solo come specchietto per le allodole e ottimo per garantire interessi egoistici.
“Dalla bocca fuori uscendo/ lo schiamazzo va crescendo:/ prende forza a poco a poco,/ scorre già di loco in loco,/ sembra il tuono, la tempesta/ che nel sen della foresta,/ va fischiando, brontolando,/ e ti fa d’orror gelar.”.
Gigino A. Pellegrini & G el Tarik